3- Sguardo misterioso

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Il cibo era buonissimo e con le ragazze mi sono divertita tantissimo.

-allora signorine dove si va adesso?- esclama sophia tutto d'un tratto.
-ti ricordo che è l'una di notte e domani ci sarebbero le lezioni...- contesta Nora.

Certo che queste due non andranno mai d'accordo.
Anche solo per ordinare una minima cosa, si sono messe a bisticciare davanti al cameriere. Una scena a dir poco indimenticabile.

-ragazze io avrei davvero voglia di un milkshake che dite?- cerco di placare la situazione tra le due, ma in cambio ricevo solo un'occhiataccia da Nora.
-E milkshake ghiacciato sia- dice sophia.

Durante il tragitto non si sono rivolte neanche la parola , come se fossero due bambine. Erano troppo carine

All'improvviso mi viene in mente un l'immagine. Mia madre...

Siamo in macchina e bisticciamo sempre per le solite sciocchezze poi tutto d'un tratto...

No no! Non voglio pensare a queste cose.
Non adesso , non così...

Arriviamo davanti alla caffetteria e scendiamo dall'escalade.
Lo stesso pensiero mi tormenta il cervello,ma decido di metterlo da parte.
Voglio godermi questa serata prima che inizi una dura settimana di lezioni.

Ci sediamo al tavolino.
Il bar è quasi completamente vuoto.
Riesco a scorgere solo un ragazzo incappucciato seduto al bancone,
intento ad osservare attentamente la sua enorme tazza di caffe.

-Hazel? Hazel?!-sento una voce chiamarmi.
-mi aiuti per favore con questi?- Sophia è davanti a me con in mano tre milkshake.

Li afferro e li appoggio sul tavolo.

Per tutto il tempo non ho fatto altro che girare a vuoto la cannuccia nel frullato ghiacciato che oramai sembra solo un bordino.

Improvvisamente,quel misterioso ragazzo, si gira di scatto.
Riconosco subito quegli occhi verdi e quello sguardo così penetrante e misterioso.

-Haz, hai visto chi c'è dietro di noi ?- Sophia ovviamente si sta riferendo a Mason.
Il ragazzo che quella mattina stessa,mi aveva praticamente scaraventata a terra.

-si il più grande maleducato del pianeta...- le rispondo con una faccia non molto divertita.
Nora che per quasi tutto il tempo non ha spiaccicato parola, ha accennato un leggerissimo sorriso.

-Siete davvero molto simpatiche voi due stasera..- ribatte Sophia col broncio. È tanto buffa e tenera ed è sempre se stessa.

Non è una cosa da tutti io ad esempio non riuscirei mai a comportarmi come lei; non saprei essere così spavalda ed euforica come lei.

Tendo di più a chiudermi in me stessa.

Forse è per questo che il mio migliore amico durante l'adolescenza, è sempre stato solo ed unicamente il mio violino.

Insieme ne abbiamo passate tante. Sembra stupido lo so, ma il nostro posto preferito era l'oceano.
Mi sedevo sulla sabbia, prendevo il violino dalla custodia ed iniziavo a suonare.

Fino a quando le dita non iniziavano a farmi male, o fino a quando mia madre mi chiamava per dirmi che fosse ora di tornare.

È solo grazie al violino se sono riuscita a superare la perdita dei miei genitori.

Per cacciare via tutta la rabbia che avevo dentro scrissi un brano.
Lo suonai al loro funerale ed è anche il brano con il quale sono riuscita ad entrare in accademia.

Quindi,sotto un certo qual punto di vista, è solo grazie ai miei genitori se sono qui a Manhattan. Vorrei tanto che possano vedere cosa stia facendo la loro bambina in questo momento.

-Hazel? Hazel?!- improvvisamente Sophia mi risveglia da quei pensieri.
-Cosa?-le rispondo con aria confusa
-Hai sentito quello che ho detto?- le faccio cenno di no con la testa e lei sbuffa.
-Ti stavo dicendo che Mason è il ragazzo più bello, affascinante e talentuoso e...-

-E bla bla bla...- la interrompe Nora ed io sto quasi per soffocarmi con il mio frullato.
Quelle e due non cambieranno mai. Sophia fa la linguaccia a Nora e quest'ultima sorride.

Nel frattempo il mio sguardo si è spostato su Mason, ancora impegnato a bere il suo milkshake.
Mi chedo tanto come si possa essere così belli ma così stronzi nello stesso tempo.

O mio Dio, ho detto seriamente che Mason sia bello?

Devo avere qualche rotella fuori posto stasera.
Tutto d'un tratto si gira e proprio in quel momento lo stavo fissando.
Stupida stupida Hazel.

Gli spunta un sorriso divertito sul volto, forse a causa della mia faccia completamente color peperone.

Quanto odio questo ragazzo.

Paga il suo conto ed esce dalla caffetteria senza togliermi lo sguardo di dosso, forse avrò qualcosa fuori posto, penso tra me e me.

Prendo il telefono e apro la fotocamera, non ho niente di così preoccupante sulla faccia.

Lo vedo salire sulla moto, penso stia tornando verso il conservatorio.

-Ragazze sono stanchissima, che dite torniamo a casa?- propone Sophia.
-Finalmente ti sei decisa!- le risponde Nora.
Si lanciano uno dei loro sguardi e io annuisco con la testa, anche perchè sono davvero stanca e non vorrei iniziare le lezioni in condizioni pietose.
Paghiamo il conto e poi risaliamo in macchina.

Il tragitto di ritorno è molto silenzioso ed appena scendiamo dalla macchina sento una fredda brezza che mi fa gelare le gambe e le braccia.
Attraversiamo il parcheggio e arriviamo nella hole.
Chiamiamo l'ascensore e ci dirigiamo verso la nostra stanza.

Appena entrate Sophia si butta sul letto addormentandosi all'istante, mentre Nora si chiude nel bagno.

Io decido di rimettere a posto il mio letto e di preparare tutte le cose per domani.
Dopo aver finito mi appoggio sul letto ed inizio a sfogliare pagine di un libro a caso.

Stavo per spegnere la luce del lumino quando vedo Nora uscire dal bagno e dire- Io esco un attimo, ho dimenticato una cosa in macchina-
le faccio un cenno con la testa e le do la buonanotte e ovviamente lei ricambia.

Stavo per mettermi sotto le coperte, quando all'improvviso sento due persone bisticciare nei pressi dell'accademia.
Con tutta calma mi affaccio alla finestra e vedo Nora.
Rimango perplessa un secondo.

-Voglio i miei soldi hai capito?!- sento dire da una voce a me sconosciuta.
-Devi darmi tempo lo sai che adesso non posso e mia madre...- ribatte Nora con una voce mista alle lacrime.

Mi dispiace vederla in quelle condizioni.

-Non mi importa di e o di tua madre, hai capito ragazzina!- le ringhia contro e mi sale un senso di rabbia.

-Entro la fine del mese voglio tutti i miei soldi ti è chiaro?! Sennò sai cosa potrebbe succedere- le accarezza una guancia e poi l'uomo scompare nell'ombra della notte.

Nora risale verso la stanza e io mi rimetto subito a letto, facendo finta di dormire.

Arriva nella stanza tirando su col naso.
Vorrei tanto abbracciarla e confortarla, ma so benissimo che mi caccerebbe al primo tentativo.
Chiude la porta a chiave e poi va a dormire.

Domani parlerò con Sophia di quello a cui ho assistito stanotte, devo capirne di più e Sophia conosce Nora da più tempo di me.

Mi volto verso l'orologio digitale sopra al mio comodino e noto che sono le due di notte. Fiondo la faccia sul cuscino e mi addormento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 18, 2019 ⏰

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