Capitolo 2 - Cuore spezzato

12 1 0
                                    

«che ne sarà di noi?»
«non lo so»
dico con la tristezza negli occhi
«potremmo sentirci, vederci in videochiamata, e nelle vacanze potremmo vederci, o anche nei weekend»
continuo, cercando di rassicurarlo
i suoi occhi color nocciola fissano i miei, non riesco a capire a cosa stia pensando
è così bello, e sta così male. È così straziante.
D'un tratto rompe il silenzio
«vuoi dire una relazione a distanza?
vuoi dire che possiamo solo sentirci,
che non ti posso vedere,abbracciare, toccare,baciare?
vuoi dire che io non so cosa tu fai lì e tu non sai cosa faccio io qui? Mi dispiace,ma non credo in queste cose!»
dice velocemente e agitato,con la rabbia negli occhi.
Non ci penso due secondi a ribattere, so che è solo il dolore che lo fa reagire così, insomma, ci amiamo, ce la possiamo fare insieme!
lui non vuole, Em
«io mi fido di te, e so che tu ti fidi di me, di cosa dovremmo aver paura?
ne abbiamo passate tante»
dico, forzando un piccolo sorriso
«ora è diverso,non si sa se mai tornerai, Manhattan è lontano,
ed io non posso star male sapendoti così lontana da me!»
Non posso credere alle mie orecchie, mi sta seriamente lasciando?
«Quindi la vuoi finire qui? non ci vuoi nemmeno provare?»
dico, sono così delusa.
«non credo in queste cose»
ripete, fermo nella sua posizione.
La mia delusione in un attimo diventa rabbia, mi sta palesemente dicendo che non vuole più stare con me, si sta arrendendo.
«forse non credi in noi»
Rispondo severamente, sento le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi, ma le trattengo il più possibile,
Non piangere davanti a lui Em.
Dopo la mia risposta sta zitto,
non si preoccupa più di rispondermi, così,
mi volto e vado via.
Non pensavo finisse così,
pensavo avremmo trovato una soluzione insieme come abbiamo sempre fatto,
invece si è arreso,non ha lottato per me, per noi.
Non immaginavo un finale così.
Arrivo a casa e non salutando nessuno corro in camera e mi butto sul letto, finalmente sono da sola, nella mia camera, e posso piangere.
La mia solitudine non dura molto siccome sento dei passi avvicinarsi alla mia stanza,
mi asciugo immediatamente le lacrime,
non volevo farmi vedere così da nessuno.
La porta si apre e vedo comparire mia madre con un volto preoccupato e triste, i suoi occhi verdi mi guardavano finché non si avvicinò al mio letto, sedendosi al lato.
«tesoro»
la guardo, senza risponderle
«Che succede?»
continua.
Mi sta davvero chiedendo che succede, come se non sapesse che questo trasferimento mi sta rovinando la vita?
Andiamo, mamma, smettila di pensare solo a te stessa!
Sai benissimo che tua madre ti vuole bene, Em, non trattarla male.
Ignoro la solita vocina dentro la mia testa.
«E me lo chiedi pure?
Di punto in bianco decidi di cambiare la mia vita non pensando a me e a come posso starci, mi dovrò separare dai miei amici e il mio ragazzo ha deciso di lasciarmi e tutto per colpa tua!»
Urlo.
Le voglio bene, ma non doveva farmi questo.
«Ti sbagli, ho pensato soprattutto a te, Manhattan è bella, ci sono tante belle scuole per te, vivremo meglio, sarà tutto migliore»
«Vattene.»
mi limito a dire,non ho né la forza né la voglia di controbattere.
Chiudo gli occhi, voglio che questa giornata orribile finisca.
***
Come al solito, sento la sveglia suonare,la spengo e apro gli occhi, questa volta non ci sono i raggi del sole a darmi il buongiorno, perché il tempo è nero,
esattamente come me.
andiamo, non è morto nessuno è solo un trasferimento,sei troppo esagerata
maledetta vocina.
Mi alzo, mi lavo e mi vesto,
esco senza fare colazione.
Incontro Jes, che sapeva già tutto ciò che era successo con Bryan, perché ieri stesso mi chiamò per chiedermelo.
«Buongiorno»
dice cercando di fare un mezzo sorriso
«non lo è»
rispondo, facendo un sorrisetto falso.
«non si è più fatto sentire?»
Si limita a chiedere.
«No, e non voglio parlare di lui»
dico senza espressione in volto,
alzando il passo per andare in classe.
So che posso sembrare una stronza, ma se mi ferisci, io faccio di tutto per dimenticarti il prima possibile
La trovo una forma di difesa verso me stessa
anche se so, però, che con Bryan sarà molto più difficile.
***
È ormai l'ultima ora: ora buca,
manca il prof di matematica e non ci hanno mandato supplenti,
Fantastico direi!
tutti cazzeggiano a modo loro,
È questo il momento, Em
Mi avvio alla cattedra e faccio uno strano rumore per attirare l'attenzione di tutti
"Uh, uhm.. raga dopodomani parto"
mi limito a dire.
«In vacanza?»
dice una mia compagna,tranquillamente
«no, mia madre ha trovato lavoro a Manhattan e mi trasferirò li»
Il silenzio regnava in classe
Accidenti, sono così a disagio.
«non ci mancherai per niente»
sdrammatizza un mio compagno,
nonché mio grande amico,
con gli occhi un po lucidi.
«meglio così»
rispondo, cercando di fare un mezzo sorriso
Quasi tutti vengono a darmi un grande abbraccio e a parlare un po' con me,
Ho un rapporto così bello con questa classe, infondo siamo insieme da 4 anni,
chissà se con la nuova classe riuscirò a trovarmi bene.
La giornata finisce e torno a casa,
ho un gran mal di testa, forse perchè questa notte non ho chiuso occhio.
Manca poco alla partenza e io devo ancora fare le valigie, anche se mia madre continua a ripetermelo ogni minuto.
Uff, non voglio farle
non sono pronta a mettere via tutta la mia vita.
Ma devo farlo, sono obbligata.
Così inizio a malincuore a prendere i miei vestiti e raccoglierli nella valigia,
trovo una felpa di Bryan, una lacrima mi riga il viso, non riesco a fermarla, e non riesco neanche a fare a meno di annusarla, di sentile suo profumo,
ma subito dopo la scaravento a terra.
Si può amare una persona talmente tanto da odiarla?

Le valigie sono quasi finite,
così mi distendo un po sul letto e
prendo il mio iPhone sperando in un messaggio, messaggio che non arriverà.
Smettila Em, smetti di sperarci, la vostra storia è FINITA .

***
Che ne pensate?
Fatemelo sapere nei commenti.
Spero tanto che vi piaccia🤞🏻

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 21, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Grazie a te. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora