I want us to collide.

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🌻 Premessa: questa storia conterrà solo un capitolo e s'incentrerà sul punto di vista di Eliott la prima volta che si è imbattuto in Lucas. 🌻

Eliott fissò il cancello della sua nuova scuola, attendendo che si aprisse. Quando sentì quel sonoro "clic", per un attimo avvertì una sensazione di leggerezza, come se si stesse lasciando il passato alle spalle, un nuovo inizio. Ma la sua malattia mentale era una nube che incombeva sulla sua vita e che non poteva ignorare, per quanto fosse consapevole di non potersi ridursi solo ad "un ragazzo bipolare". La sua famiglia, i medici e la sua ragazza non riuscivano ad alleviargli il dolore e la preoccupazione che gli riempivano le giornate, nonostante cercassero di aiutarlo in più modi. Tranne che nei modi giusti, però. Il ragazzo si nascose nel cappuccio della felpa, con lo sguardo e la testa bassa, camminando a passo svelto ed ignorando lo sguardo affascinato e scrutatore di alcune ragazze. Mentre avanzava verso il corridoio, urtò bruscamente contro un ragazzo che stava parlando a gran voce assieme ai suoi amici e ridendo spensierato, divertito. Non si voltò per capire chi gli fosse sbattuto contro, ma proseguì camminando per la sua strada. Eliott si fermò. Sembrava che tutto attorno a lui si fosse fermato: il brusio, il tempo, le persone che circolavano veloci. Quel ragazzo biondo e dagli occhi grandi e cristallini gli appariva magnetico, nonostante non lo conoscesse. Non sapeva nulla di lui, ma gli aveva suscitato quella sensazione che fino ad allora aveva conosciuto solo in teoria, talmente travolgente che aveva iniziato a credere fosse solo un'utopia. Si sorprese a sorridere e, quando se ne accorse, si sentì quasi in colpa.
Se si fosse avvicinato a quel ragazzo nel modo in cui avrebbe voluto, sarebbe arrivato il terribile momento in cui avrebbe dovuto scoprire la parte di sé che odiava e che non poteva nascondere. La sua bipolarità. Lo guardò un'altra volta, mentre era ancora intento a scherzare con i suoi amici, e si disse che forse alcune cose era meglio immaginarle, conservarle nei propri desideri, piuttosto che provare a farle accadere. La realtà era sempre spaventosa, era una delle lezioni che aveva imparato negli anni.

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