the night we met

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È un sabato sera primaverile, Jennie ha compiuto finalmente 18 anni ed è libera di fare ciò che vuole.
La prima cosa che decide di fare è ritornare in Corea per incontrare la sua famiglia e i suoi amici.
È in aeroporto e sono le 21:00, si trova nell'area del check in.
Salita in aereo, cerca il suo posto cioè il 27L e prima di raggiungere il posto, nota qualcuno di famigliare.
Una ragazza alta, castana, con un capello che le copre gli occhi, una camicia larga e una tuta siede accanto a lei.
Jennie senza pensarci, chiede alla ragazza di aiutarla a mettere la sua borsa nel porta bagagli sopra i loro sedili, quest'ultima si alza e senza guardare Jennie negli occhi solleva la borsa Louis Vuitton beige e la mette al suo posto.
Jennie si siede, abbassa il bracciolo destro del sedile per poggiarci poi il braccio sopra e prova a dormire. La sua compagna accanto fa lo stesso poggiando il braccio sul bracciolo centrale che divide i due sedili.
Per errore, Jennie poggia il suo braccio sinistro nello stesso posto in cui si trova il braccio della ragazza e così quest'ultima si sveglia, togliendo rapidamente il braccio.

JENNIE
"Mi scusi" che imbarazzo, ho fatto di tutto per non avere contatto con questa ragazza e invece l'ho pure svegliata.
"Non preoccuparti" mi dice a voce bassa, sbaglio o la voce mi è familiare? persino i capelli, lo stile e..le mani?
"Tu mangi? sono le 21:30 e stanno consegnando il cibo" le dico per provare a vedere se mi riesce a rispondere guardandomi in faccia.
"No, ho cenato in aeroporto mentre aspettavo il volo" sospira e continua "in più dipende cosa offrono, tu?" mi dice guardando la finestra.
"Io non ho ancora cenato e penso che ordinerò del tteokbokki" le dico fissandola.
"Allora, se non ti dispiace, potresti prenderne uno anche a me? Ora dovrei andare un momento in bagno" mi dice alzandosi e guardando in basso.
"Nessun problema." le dico guardandola camminare verso il bagno.

La ragazza misteriosa lascia il suo cellulare nel sedile e Jennie per evitare che cada o che qualcuno lo prenda, decide di prenderlo e tenerselo finché non ritorna.
Il cellulare vibra e lo schermo si accende, e Jennie riesce a vedere la foto della schermata.

LISA
Entro in bagno e prendo un bel respiro, mi sciacquo la faccia e prendo le pasticche.
Dopo quell'accaduto ho avuto diversi problemi e perciò i dottori mi hanno prescritto diverse medicine da prendere ogni sera prima di dormire o mangiare.
Mi lavo le mani e decido di prendere il cellulare, ma stranamente non l'ho portato dietro.
Cazzo e se quella ragazza me lo ruba?
La mia "compagna" di viaggio è una ragazza piccolina e a quanto pare senza forze dato che non riusciva a sollevare la sua borsa. È fin troppo curiosa, non fa che riempirmi di domande, ma chi ti vuole conoscere?
Mi chiedo se ha ordinato il cibo o se ha osato toccare il mio cellulare.
Esco dal bagno e rapidamente percorro il corridoio mentre tutti quei vecchietti mi osservano.

JENNIE
Non. ci. posso. credere. È LISA!
Cerco di trattenere le mie urla e le mie gioie appena vedo Lisa ritornare dal bagno.
Getto il cellulare sul sedile e mi sistemo i capelli, prendo un fazzoletto e cerco di non farle vedere che sto piangendo dalla gioia. La sua schermata blocco aveva come foto lei e Rosé davanti una caffetteria. Sono felice che stia meglio ora e che riesca a ricordarsi dei suoi amici, ma chissà, si ricorda anche di me?.
Mentre fisso l'hostess arrivare con il carrello pieno di bibite,bicchieri e cibo inizio a parlare con Lisa.
"Scusa se non ti sei ritrovata il piatto davanti ma le signorine si sono fermate molte volte a parlare e a farsi gli affari propri" dico sperando di parlare con una persona invece di un muro.
"Non fa niente" mi dice con tono freddo, si è già scocciata di me?.
"E comunque piacere, mi chiamo Jennie Kim" le dico provando ad attirare la sua attenzione.
"Ah si piacere" dice senza presentarsi.

LISA
Jennie Kim sarebbe lei? Chissà forse non è lei la persona di cui mi parlano continuamente tutti i miei amici. Penso esistano tante persone con il nome "Jennie" e soprattutto con il cognome "Kim". Perché dovrei iniziare a pensare che questa persona mi conosca se posso pensare a cose più belle? Come il fatto che fra poche ore incontrerò Chaeyoung, la mia ragazza.
"Due tteokbokki e dell'acqua naturale, grazie. L-i-Tu vuoi qualcosa?" mi chiede, come mai mi stava per chiamare per nome? mi conosce?.
"No grazie, mi va bene l'acqua" dico evitando di incrociare il suo sguardo per la paura che sia proprio lei, la ragazza di cui io ero innamorata follemente e per cui ho rischiato la vita.
Mentre sistemo le mie cose, quella accanto, si mette a giocare a dei videogiochi da bambini.
Ma quanti anni dovrebbe avere questa?
"Vai si! Vai! Spara spara! Evvai ho vinto!" urla.
"Ti prego di far silenzio, sono le 23:00, in più tu non avevi sonno o sbaglio? Bene, se ho ragione allora è meglio che tu chiuda quel affare e vada a dormire"le dico con tono nervoso, cercando di ottenere una reazione che mi faccia capire che è proprio Jennie Kim.
"Lalisa!" mi dice dandomi uno schiaffo sulla spalla. "Tu non mi dici cosa devo fare intesi? E se non ti ricordi di me sono disposta a dirti tutto ciò che abbiamo passato insieme anche se ho sonno."
"Jennie Kim, mi dispiace ma non sono Lalisa" le dico provando ad ottenere altre reazioni.
"Come no? E quella foto con Park Chaeyoung? O come la chiamavi tu "Rosé"?". Finalmente sono riuscita ad ottenere ciò che voglio.
"Penso sia stata un'azione davvero maleducata violare la mia privacy, continui a chiedermi domande e in più sai il mio nome, ma chi ti conosce? Scusami se non ricordo nulla ma forse è meglio, perché tutte le persone che hanno provato a farmi ricordare i momenti che noi due abbiamo trascorso insieme, mi hanno raccontato solo dei momenti brutti in cui io ho quasi rischiato la vita per te e tu per me. Perciò non provo nessun interesse per te, ormai Jisoo e tutti gli altri ci hanno provato, mi dispiace ma io preferisco non conoscerti. Riguardo a Park Chaeyoung, è la mia ragazza e se ciò ti disturba, non sono affari miei." le dico ed è così che finalmente, anche se mi dispiace, Jennie smette di parlarmi, di guardarmi e di toccarmi.

Sono le 00:00 ed è il 27 marzo, auguri a me.
Ed è così che ho festeggiato il mio compleanno con accanto la persona che ho cercato per tutta la vita ma che purtroppo non cercherò mai più.

Scusami se il mio cuore ora non batte più per te come una volta, ma batte per qualcun'altro.

JENNIE
Sono le 00:00 ed è il 27 marzo, oggi è il compleanno di Lisa ed un minuto fa abbiamo smesso di litigare.
Con le lacrime agli occhi, strappo un foglio di carta e sopra ci scrivo "Tanti auguri, J" e lo infilo nella tasca della sua camicia.
Infine chiudo gli occhi e non smetto di pensare a quelle parole ma soprattutto al fatto che Lisa non è più mia e mai lo sarà.

Ed è così che passo un'altra notte a dormire con gli occhi pieni di lacrime.

strange love ; jenlisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora