Il 10 agosto, durante la notte di San Lorenzo, Seulgi aveva solo un desiderio: sparire.
Sapete quando avete bisogno di un momento da soli o rischiate di impazzire? Quando non volete parlare o vedere nessuno perché è una giornata no? Kang Seulgi si sentiva così il novantasette percento del tempo, mentre la sera si sedeva con le gambe a penzoloni sulla verenda della sua bellissima camera, a guardare le stelle.
Seulgi aveva la grandissima fortuna di non abitare nel centro della città, pieno di smog ーnonostante ne avesse le possibilità economicheー, ma piuttosto nella parte più lontana della periferia, dove si vedeva ancora quel meraviglioso panorama, composto da tante "piccole" parti che lo rendevano un insieme spettacolare.
La sera, mentre guardava il cielo, era il suo unico momento di pace.
Seulgi non era la ragazzina che stava in silenzio e aveva tanto da raccontare, quella che passa inosservata o quella perennemente triste con una tempesta dentro, anzi, Seulgi era una tempesta di amore e allegria!Seulgi era quella ragazza che senza secondi fini, cercava sempre di aiutarti e di farti sorridere, "non sei mai pronto se non indossi un sorriso", ma era anche pronta ad essere la tua spalla su cui piangere.
Seulgi parlava tantissimo, esordiva per lo più con battutine sarcastiche ーsolitamente accompagnate da un grande sorriso e/o da un abbraccio affettuoso per farsi perdonareー o con discorsi estremamente lunghi dove non risparmiava niente e nessuno.
Il suo essere diretto ed essere una donna con i "controcoglioni", come la descrivevano gli amici, combinato alla sua bellezza e talento, l'aveva resa subito una delle ragazze popolari della scuola. Seulgi con i suoi capelli biondi, se fosse stata superficiale o insulsa, sarebbe stata proprio il perfetto stereotipo di una ragazza popolare.
Seulgi però non era una Regina George, tanto meno Cady Haron, lei era semplicemente Seulgi.
Seulgi, infatti, anche se popolare, si fidava a malapena delle sue migliori amiche(non che avesse nulla da nascondere) e si sentiva così sola.
Io e queste persone siamo così simili, ma com'è che non ci incontriamo?
Lei la vedeva così, come se lei e chiunque intorno a lei avessero questo filo che li collegasse, ma funzionasse solo dalla parte di Seulgi.Fin troppo buona e comprensiva, col tempo si stava iniziando a raffreddare.
Un primo allarme arrivo a tutti quando lasciò il suo ex ragazzo, un secondo quando non le interessava nemmeno un minimo di lui, come se non fosse mai esistito.Seulgi non aveva tempo per essere triste, né per piangere per qualcuno che non amava.
Anche se la stessa Seulgi che all'improvviso aveva iniziato ad isolarsi anche a mensa, ad andare dallo psicologo per i sempre più frequenti attacchi di panico, a guardare con disprezzo certi atteggiamenti e che ormai aveva quasi sempre un'espressione annoiata sul volto, piangeva quasi ogni sera proprio su quella verenda.Non c'era motivo per piangere, ma ne sentiva il bisogno, ogni mese.
Faceva spesso esercizi con la sua psicologa per evitare di scoppiare a piangere in pubblico in un pianto isterico, ma quando non era in pubblico, da quel balcone cadevano cascate.Avrebbe tanto voluto fosse dovuto all'emozione forte che quel cielo le dava, ma sapeva anche lei che piangeva perché più stava da sola, più pensava a cose negative.
Se dovessi parlarvi di tutto ciò che passava per la testa di Seulgi, non finirei mai, perciò torniamo all'inizio del capitolo: la notte di San Lorenzo.
Si dice che durante la caduta delle stelle comete, se riesci ad esprime un desiderio si avvererà. Non è niente di speciale, ma c'è una probabilità maggiore che una stella passi proprio di fronte a lei.
STAI LEGGENDO
CIÒ CHE SONO PER TE || KANG SEULGI.
FanficLa notte di San Lorenzo Kang Seulgi si sporge sul balcone della veranda in camera sua e al passaggio di una stella cometa, esprime il desiderio di poter scomparire e cambiare vita. Qualcuno la ascolta e scambia la sua anima con quella di un fantasma...