CAPITOLO 7

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8.25 am

La mattina arrivò velocemente, mi svegliai e la prima cosa che mi venne in mente fu Louis, ma cos'ha di così tanto speciale quel ragazzo? l'ho visto una volta e da allora non riesco a farmelo uscire di mente; fortunatamente avevo la mattinata libera, dato che oggi avrei fatto il turno serale insieme a Jason il viscido, così decisi di andare a fare un giro al Gallions Hill Park, correre è sempre stata la sua grande passione e cosa c'è di migliore che iniziare la giornata facendo una bella corsetta per schiarirsi le idee?

Alle 9.00 uscì dal carcere, prese la macchina e si avviò verso il parco, passò vicino al cortile dove dei detenuti stavo passeggiando, vide il biondino dagli occhi azzurri, anche lui lo vide e lo salutò come niente fosse, facendo un semplice gesto della mano e sorridendogli; Harry appena vide quel sorriso fu trasportato in un mondo parallello, come fa ad esistere una persona così bella? e come è possibile che lui l'abbia conosciuta proprio qua, dentro al posto peggiore del mondo? Il riccio gli fece un cenno con il capo, senza far trasparire la felicità che provava in quel momento, non poteva diventare suo amico, sarebbe stato sbagliato, fuori dal comune ma a Harry sono sempre piaciute le cose strane e forse l'amicizia tra guardia e detenuto poteva diventare una di quelle.

Imboccò la tangenziale, superò il ponte sospeso sopra un piccolo fiume salmastro, dopo soli 10 minuti di guida arrivò alla meta; era una bella giornata di fine settembre, il sole era tiepido e riscaldava la bianca pelle di Harry, intorno a lui solo alberi e libertà, si sentiva nel suo habitat, nel suo posto felice, quel parco poteva diventare il suo posto quando voleva staccare dal lavoro e starsene un po' da solo con i suoi pensieri e le sue domande.

Cominciò a correre sul sentiero sterrato delimitato da alti alberi le cui chiome variavano dall'arancione al marrone scuro e ai loro piedi cominciavano a formarsi tappeti di foglie, il vento soffiava lieve tra essi facendo sfrusciare le foglie e formando il sottofondo tra i pensieri di Harry, gli vennero in mete le mille passeggiate fatte al tramonto con la sua famiglia: in città, su per le colline, in riva al mare quando andavano in spagna per le vacanze estive; dopo la morte del padre la sua passione cominciò mano a mano a sparire e l'unica cosa che gli dava felicità era stare in casa con sua mamma e sua sorella a cucinare torte e a guardare film in bianco e nero.

Riscoprì la libertà e la natura quando con la scuola andò in gita in Italia, sulle Dolomiti, quelle montagne che riflettevano la luce delle lunghe giornate di inizio primavera, con gli alberi in fiore e i prati verdi con presenti delle simpatiche mucche grigie; una mattina uscì da solo e cominciò a correre e urlare per e grandi distese verdi e si sentì di nuovo libero e se stesso, quella persona che aveva rinchiuso nella parte più nascosta del suo cuore, amava essere libero e amava la sensazione che la libertà gli donava. Era pronto a ricominciare e per prima cosa ricominciò da lui.

Dopo due ore di corsa e qualche pausa per scattare delle foto, Harry ritornò alla macchina pronto per ritornare al carcere; arrivò nella sua stanza che erano e 11.30 aveva tutto il tempo per lavarsi e mettersi qualcosa di comodo: optò per dei pantaloni della tuta neri e una felpa grigia della Nike, non era in servizio quindi era libero di vestirsi in modo casual; aveva appuntamento con Liam e Niall alle 13 per pranzare insieme e dato che mancavano ancora 40 minuti così decise di andare a far visita alla sua ormai nonna adottiva Rosie; quando arrivò alla stanza busso delicatamente contro la porta di vetro e quando la signora aprì la porta e vide il ragazzo gli sorrise dolcemente e lo invitò ad entrare dicendogli che le aveva salvato la vita dato che si stava annoiando a morte.

Harry prese l decisione di essere sincero con lei e di raccontarle tutta la sua vita: la morte del padre, il bullismo, la sua omosessualità, le sue giornate trascorse a casa con la mamma e la sorella e quanto gli mancassero, i suoi hobby, i suoi sogni, le sue paura e i suoi segreti anche lei ricambiò la sincerità e le raccontò del marito, purtroppo morto l'anno prima per un grave tumore alle ossa.

Il tempo scorse veloce e il riccio dovette andarsene per recarsi in mensa, entrato vide subito i due ragazzi ad attenderlo e sfortunatamente con loro c'era anche una persona assolutamente non voluta dal riccio: Jason. Sentì un brivido lungo tutta la schiena che gli fece venire la pelle d'oca, ma nonostante l'urto di vomito che gli veniva ogni volta che vedeva quell'essere si avvicinò al tavolo e sfoggiò il suo sorriso più falso ma stranamente molto credibile.

Cominciò a parlare della mattinata trascorsa al parco e ad un certo punto Jason disse: "non sono mai andato lì, forse un giorno mi ci potresti portare", Harry quasi rischiò di soffocare quando sentì quella frase. LUI.E.JASON.DA.SOLI.NO.MAI. Il viscido si mise dietro di lui, lo afferrò da sotto le ascelle e gli cinse le braccia al petto facendo pressione su di esso cercando di far sbloccare il pezzo di pasta che stava facendo soffocare Harry, quando quest'ultimo sputò il cannellone e si rese conto dell'accaduto si girò verso Jason e si sentì sporco: quel lurido essere aveva appoggiato il suo fallo contro il sedere del riccio, okay stava cercando di aiutarlo ma Harry sapeva che quello non era il suo unico scopo. Si sentiva violato, umiliato. Voleva solo andarsene ed infatti così fece, prese le sue cose appoggiate al tavolo e quando si girò per andarsene Jason gli prese il braccio portando il ragazzo vicino a sé e bisbigliandogli all'orecchio: "per i ringraziamenti ci penseremo stasera, a dopo bellezza".

Harry aveva una brutta sensazione, sapeva che quella sera sarebbe stata un incubo ma non poteva immaginare che di lì a poco sarebbe stato salvato da quello che diventerà il suo grande amore proibito.

Love Behind The Bars  ( L.S )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora