L'aria fredda di quella mattina invernale accarezzava delicatamente il viso di Clarice provocandole piccoli brividi.
Camminava sull'asfalto umido e ricoperto da un sottile strato di neve candida con fare distratto.
Stava facendo tardi, e per l'ennesima volta. Sperava che Liam non se la sarebbe presa troppo con lei. Aveva dormito poco la sera prima e sentiva le ore di sonno mancanti gravargli sulle spalle come macigni.
Quella mattina aveva perso fin troppo tempo per coprire le occhiaie che si era ritrovata sotto agli occhi e in più era stata molto più lenta per via della stanchezza. Risultato: un ritardo spaventoso.
Dopo aver voltato verso una stradina stretta e aver superato l'ennesimo bar finalmente si trovò di fronte al vialetto di casa Payne.
Non si accorse della sua presenza da subito ma quando lo fece sussultò.
Liam era appoggiato al muretto bianco accanto alla porta di casa fasciato da un giubbiotto scuro piuttosto pesante mentre i capelli erano coperti da un cappellino di lana grigia da cui fuoriusciva qualche ciocca castana.
La guardava con attenzione senza dire niente.
"Scusa...ho fatto tardi anche oggi"
Lui non rispose ma si avvicinò a lei infilando le mani in tasca, poi si chinò leggermente per raggiungere l'altezza della ragazza, le sorrise mostrandogli una fila di denti bianchissimi.
"Buon Compleanno, piccola"
La abbracciò e lei si irrigidì, sinceramente non pensava ci fosse molto da festeggiare ma ogni abbraccio di Liam era ben accolto da parte sua.
Avvolse le sue esili braccia fasciate dal cappotto di feltro rosso attorno alla vita di lui e non con poco imbarazzo lo strinse a se.
Era da tempo che ormai i sentimenti di Clarice verso Liam stavano cambiando trasformandosi in qualcosa di più, ma stentava ad accettarlo.
Aveva visto con i suoi occhi cosa l'amore poteva fare alle persone e di certo non voleva che quello accadesse anche a lei.
Clarice avrebbe potuto accettare di perdere tutto, tranne lui.
"Forza andiamo, la scuola non ti aspetta!"
Ridacchiò lui e sbuffò lei.
Odiava quel posto e odiava doverci andare ogni giorno. Clarice sciolse il loro abbraccio e si avvicinò alla moto di Liam seguita da lui che vi salì sopra come lei poco dopo.
Quel giorno Clarice compiva diciassette anni.
Liam l'accompagnò arrivando velocemente a destinazione, Clarice per tutto il viaggio aveva riservato i suoi pensieri alla sera prima. Pensava a Alex e si chiedeva dove si fosse cacciato quella volta. Sperava tornasse il prima possibile a casa.
La ragazza scese dalla moto con fare svogliato.
"Liam fammi venire con te oggi...a scuola non ci voglio proprio entrare"
Mi lamentai e lui mi sorrise.
"Hai proprio l'intenzione di far venire un colpo a tua madre? No no, tu entri, bambina"
Mi diede un veloce bacio sulla guancia e per poi infilare di nuovo il casco e ripartire.
L'avevo fatto fare tardi al lavoro, ancora.
Quando Clarice entro in classe la campanella era già suonata da un pezzo e dovette sorbirsi la solita strigliata della professoressa Gray.
Lei ascoltò tutto in silenzio mentre Dotty, la sua migliore amica, la fissava ridacchiando.
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Fireproof
FanfictionNon ho mai creduto alle solite storie sull'amore, non ho mai creduto al colpo di fulmine, anzi, direi che non ho mai creduto nell'amore. Poi sei arrivato tu e hai sconvolto tutto, hai sconvolto me. La mia vita è sempre stata un casino ma tu sei semp...