Londra, Gennaio 2007.
Una solita giornata grigia, trascorsa tra una scuola ordinaria piena di persone normali e una casa, uguale a quelle vicine, in una delle tante periferie londinesi. Erano questi i pensieri che tormentavano per tutto il giorno la mente di Delta, sopratutto durante la mattina, quando va a scuola, durante il ritorno a casa e prima di addormentarsi. Erano mesi che la mente veniva investita, violentata, torturata da questi lamenti. A 17 anni una persona sa già cosa fare nella vita, o meglio, lo intuisce. Delta non aveva la minima idea di quale strada intraprendere, ma una cosa era sicura di fare dopo il liceo: evadere. Si, scappare da quella vita monotona e omologata per vedere realtà diverse. Delta non ha mai creduto a ciò che la realtà le mostrava: la spaventava il fatto che le persone dovevano avere gli stessi vestiti, lo stesso carattere e gli stessi interessi per far parte della società, ma allo stesso tempo lo credeva assurdo.
Delta ha sempre provato interesse per le cose nuove: se da piccola faceva amicizia con un bambino a cui piacevano dei cartoni animati, lei si interessava ad essi, anche se erano per maschietti. È così che è nata la sua passione per i fumetti: a 12 anni conobbe Adam, un ragazzino appassionato alla serie fumettistica "The Umbrella Accademy", agli Avengers e ai tanti supereroi. Le sue compagne erano invidiose, perché Adam era molto carino, perciò la escluderono da ogni tipo di relazione, ma a lei non importava, perché sapeva di contare sul suo amico. Fortunatamente si fece altri amici, ma quelle amicizie non erano minimamente paragonabili a quella che aveva con il suo compagno di classe. Delta coltivò per molto tempo la sua passione per i fumetti, e la sua amicizia con Adam durò fino alla fine delle scuole medie. Poi accadde una cosa alquanto imprevedibile, alla quale Delta non era preparata.
Essendo scuole molto vicine, molti dei suoi compagni delle medie andarono allo stesso liceo, distante solo tre isolati dalla vecchia scuola. Delta era felice, perché avrebbe continuato a frequentare Adam e gli altri suoi amici. Ma, evidentemente, durante l'estate Adam cambiò, come molti dei suoi amici e delle persone che conosceva, sebbene solo di vista. I primi giorni di scuola i due ragazzi ancora si saltavano, poi i saluti furono sostituiti da piccoli cenni, poi non si facevano neanche quelli. Non era Delta che non lo salutava, bensì Adam, che ad un certo punto faceva come di non conoscerla. Era evidente che c'era qualcosa che non andava, ma nel momento in cui lei provò a chiarire le cose, Adam la prese in giro, comportandosi come gli altri suoi amici, negando tutti gli anni passando insieme. Per tutto il resto dell'anno Delta cercò di ricostruire i fatti: magari aveva fatto qualcosa di sbagliato senza rendersene conto, ma riempendosi la testa, e il cuore, di sensi di colpa, aveva solo cominciato a costruire un muro tra lei e la società.
Qualche mese dopo aprì gli occhi: si accorse che anche molti dei suoi amici e conoscenti avevano fatto la stessa fine, omologati come gli altri. Perciò fu solo in quel momento che Delta capì la realtà: non era colpa sua, non era Adam, non erano i suoi amici ad essere impazziti all'improvviso, ma venivano semplicemente manipolati come marionette dalla società. Capì che la società era una brutta bestia, una fabbrica che trasforma le persone, rendendole tutte uguali. Potevano anche essere tutte arroganti, o gentili, o sarcastiche, ma era proprio quel "tutti insieme" che inquietava Delta.
Crescendo, questa ideologia si rafforzò, e più diventava grande e più veniva soffocata da tremila pensieri. Stava diventando grande, lei lo sapeva bene, e la sua crescita stava diventando una delle sue tante preoccupazioni.
Delta ha sempre vissuto nel suo mondo parallelo, con i suoi personaggi. Le capitava spesso di perdersi nel suo mondo delle fantasie: nei momenti di noia, si divertiva a creare dal nulla una storia, cercando di immaginare almeno l'aspetto dei protagonisti. L'attraeva molto quella sensazione di vuoto, felice però, grazie al quale si auto- anestetizzava dal mondo esterno. Alcune di quelle storie furono scritte veramente, ma nessuno sapeva della loro esistenza. Nonostante il suo talento, Delta non aveva mai pensato di diventare una scrittrice, in futuro: se avesse voluto scrivere un libro, l'avrebbe fatto, ma non aveva intenzione di farne tanti altri. Ogni tanto, però, pensava anche al suo futuro, cosa le piacerebbe studiare, dove sarebbe andata a vivere... tutte vaghe idee che non risolvevano niente.
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I Just Want To Escape
Science FictionCircondata da multiversi sconosciuti, Delta, un ragazza che non ha mai creduto alla mediocrità che il mondo le ha sempre offerto, decise di scrivere un libro, ponendosi come protagonista. Ma non poteva sapere dell'avventura celata dietro la pubblica...