20 anni dopo...
Tutto passerà prima o poi c'è la puoi fare...
quante volte durante la mia vita me lo sono ripetuta la mia vita è questa qua."Preparati fra cinque minuti si va in scena" È questo quello che il mio manager che è stato come secondo padre per memo dice , è stato un padre quando avevo cinque anni e nessuno avrebbe mai scommesso su di me quello che non mi ha permesso mai di cadere ed è quello a cui dirò sempre grazie.
Le luci di Chicago, le urla dei miei fan quasi mi stordiscono, il flash delle macchine fotografiche a volte mi accecano.
Mi ricordo la prima volta in cui un fotografo prendendomi alla sprovvista mi fece una foto, dove venni malissimo, ora so quando sorridere cosa dire e quando dirlo, tutti vedono la mia bellezza, la mi eleganza, le mie gambe e diciamocelo anche il mio cielo.
Molte donne si sognerebbero di fare la mia stessa vita però a volte ho come l'impressione che nessuno veda ciò che sono realmente. All'inizio durante la registrazione del mio primo film a solo 14 anni vedevo tutto come uno scherzo come modo per aiutare mia madre ad andare avanti quando i soldi non c'erano; ora invece che tutto quello che si possa desiderare: soldi, fama, successo, bellezza... mi sento bloccata come se nessuno riuscisse a capire ciò di cui ho veramente bisogno,
A volte infatti sento la necessità di fermarmi, ora tutto ciò che faccio tutto ciò che dico e come mi vesto vengono costantemente giudicati, non c'è più quella leggerezza di quando ero ragazzina. Mi guardo allo specchio un ultima volta e fatico a riconoscere la ragazzina fragile e magrolina che ero fino a un paio di anni fa.
Alla fine le luci si spengono, il sipario inizia ad aprirsi e sento le familiari voci di impazienza e di incitamento che mi vengono dette a gran voce dagli spettatori.
Dio...già me li immagino: i vecchi con la bava alla bocca che sognano di vedermi e magari toccarmi, pensando da una parte che sognerebbero di avere al proprio fianco una donna come me , ma d'altro lato pensano che quella donna non potrebbe mai essere LA donna della loro vita, perché troppo bella , troppo avvenente, troppo peccatrice. Al loro fianco già mi immagino le donne, alcune mogli, magari vecchie e attempate che mi lanciano sguardi malevoli ma sotto sotto sono sguardi di invidia, oppure amanti, carine, giovani e belle, che pensano di avere fatto la scommessa della vita a stare con uomini simili, non sapendo che poi i suddetti saranno i primi a rimpiazzarle con dei nuovi giocattoli più belli, con meno rughe e con qualche chilo in meno.
Mi riscuoto da questi miei pensieri grazie a Joseph, il guardiano, che in mezzo a quel frastuono di luci e urla, mi arpiona da una braccio e mi spinge nel lato sinistro del palco.
"Che succede, Jo"?
"C'è una sparatoria fuori"
"Ma di chi "? Esclamo sorpresa e spaventata
"Di qualche gang rivale, quelli per qualunque cose si sparano addosso"
Ed ecco, il tempo di dire queste frasi che il panico esplode in tutta la sala, uomini che corrono, fuggono, alcuni che si dimenticano dell'amante giovane, raggomitolata in un angolo a piangere, altri addirittura spingono le donne che tardano a uscire dalla sala con violenti spintoni.
E finalmente improvvisamente un innaturale silenzio.
Nessuno fiata, perfino le donne che fino un attimo fa erano raggomitolate a piangere o che magari strisciavano ai piedi dei loro uomini cercando un conforto che forse sapevano dentro di loro che non sarebbe mai arrivato.
All'improvviso un'ombra inizia a intravedersi dalla porta di vetro opaco che ci separa dall' entrata dal teatro.
La sagoma alla fine diventa distinta.
Riesco ad intravedere una sagoma alta, un uomo molto probabilmente ben vestito, muscoloso.
Il battito del mio cuore impazzito è l'ultimo rumore che sento ed ecco che la porta finemente di spalanca.

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Gli anni del successo
RomanceNew York, anni 30. Alexander Rinai è il gangaster più spericolto, spietato e cattivo di tutti gli stati uniti. Capo dei De crick, è figlio del capo della mafia Russa. Tutti i città lo temono, sopratutto ora che sono gli anni del Proibizionismo,dove...