Mi squilla il telefono ed era mia madre.
<<Dove cavolo sei?>>iniziò a sbraitare che non mi sembrava neanche lei.
<<Mamma visto il comportamento di papà,come si è voltato contro di me,dicendo pure che gli faccio schifo,io sto passando le feste natalizie con Michele e non mi dovete dire niente,dovete ringraziare anzi che non sto scappando per tutta la vita.
Lui è il ragazzo che amo,lasciatemi stare cazzo lasciatemi vivere,ho sedici anni non due,sedici SEDICI. >>
<<Dimmi dove sei almeno>> chiese con un tono di volce leggermente più dolce,ma voleva sempre far sembrare che fosse incazzata.
<<Io non ti dico un bel niente,sono in una campagna di Michele e basta,sono sufficienti queste informazioni,direi più che sufficienti>>
<<Torna presto a casa>>
<<Si,dopo Natale,ciao>>attaccai il telefono e continuai ad addobbare l'albero con Michele.
Lo addobbammo tutto in stile dorato e rosso con fiori,palline e diverse forme
Era davvero bello.
Andai a dormire,ero davvero stanca,ci eravamo ritirati tardissimo.
Mi svegliai alle dieci del mattino e Michele non era in casa,mi misi una canotta nera per stare comoda e dei leggins grigi scuri con delle ciabatte,mi lavai i denti,pettinai i capelli,mi lavai la faccia che sembrava avessi combattuto con dei leoni nella notte ahahah,misi il correttore sotto le dannate occhiaie e mi misi a leggere colpa delle stelle,ero arrivata al diciottesimo capitolo.
<<No non può morire Gus>>i pianti non finivano,non poteva finire così.
Finii il libro in meno di un'ora e mezza e non facevo altro che piangere piangere e piangere,non poteva finire così, era una storia d'amore stupenda,ha vinto il cancro alla fine,ed ha fatto morire Gus,non doveva finire così, no no no no.
Dopo mezz'ora di piangere senza fermarmi pensai subito alla fine che avremmo fatto io e Michele,perché si sa che prima o poi pure lui sarebbe scappato da me,e allora piangevo ancora di più, ma rimanevo sempre su quel libro che tenevo fra le mani non facendo altro che osservare la foto della copertina e pensando a quei due come si amavano,ma alla fine il cancro ha vinto su tutto.
Okay?okay.
Stavo pensando che l'okay era diventato il loro per sempre,ma alla fine si sa non esiste un per sempre.
Neanche nelle favole,niente è per sempre niente niente.
Posai il libro e mi misi ad ascoltare i dear jack mi facevano stare bene anche quando stavo male o ero depressa.
Michele non era ancora di ritorno,ma perora quello che mi faceva stare male e che non facevo altro che pensare a ciò erano le parole di mio padre,lo odiavo per quello che mi aveva detto,non vedevo l'ora passasse il natale solamente perché cosi se ne fosse andato.
Dopo un'ora circa arrivò Michele con ben quattro regali tutti per me e li posizionò sotto l'albero.
<<Ma quanto posso amarti?>>Lo abbracciai talmente forte che penso non respirasse più,lo iniziai a baciare e ci buttammo un po sul divano a coccolarci.
Pranzammo e appena si addormentò andai con il mio liberty al centro commerciale e comprai l'iPhone 5 che era quello che Michele desiderava cosi tanto con tutti i soldi che avevo e poi gli comprai un cappellino della obey ma una specie di imitazione,non proprio quello vero e proprio ma anche quello desiderava cosi glielo comprai.
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You're perfect to me.
Novela JuvenilÈ una storia di una semplicissima ragazza italiana,Arianna,trasferitosi a Londra per problemi di lavoro del padre e della madre. Ma lì incontrerà nuovi amori,nuove amicizie,nuove esperienze e nuove delusioni. Dopo qualche mese si trasferirà a New Yo...