Ogni sera osservo il mare dietro casa. Quel mare blu scuro che non ha paura di niente. Quel mare immenso che potrebbe distruggere tutto. Quel mare profondo che però mi affascina in tutti i suoi lati, positivi e negativi.
A volte, quando sono triste, mi levo le scarpe e cammino sulla sabbia bagnata. Passeggiare sulla spiaggia mi fa sentire bene. Mi va sentire viva. Mi fa sentire a casa come nessun'altro luogo riesca. Mi fa ricordare ogni singolo dettaglio di Hanna, la ragazza migliore che io abbia mai conosciuto.
La spuma bianca che crea strisce candide, mi fa venire sempre in mente il suo bel sorriso. Ogni singola onda scura che si infrange sugli scogli, mi ricorda e mi ricorderà sempre la sua folta chioma di capelli neri e lucidi che le coprivano sempre il viso pallido e gli occhi. Si, i suoi occhi blu come il mare che mi piacerebbe tanto vedere qui, ora.
Era troppo giovane. Non doveva andarsene. Non così presto. Le sarebbe tanto piaciuto diventare una nuotatrice professionista per poi andare alle olimpiadi. Ma per colpa di quello stupido incidente, il suo grande sogno, si infranse fino a diventare polvere ed essere spazzato via dal vento senza nessuna pietà, lasciandola su una fottutissima sedia a rotelle.