Part 2 (ultima parte)

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Lydia evita restrittivamente Stiles per il resto della giornata.

È riuscita per un pelo a tornare nella biblioteca e rimanere lì per tutta l'ora di pranzo, con le ginocchia al petto, e i libri appoggiati su di esso. Elaborare parole è quasi impossibile quando non può smettere di pensare a cosa è successo poco prima, ma fa del suo meglio per chiudere fuori le voci.

Lui è solo in una delle sue tre lezioni del pomeriggio, e riesce a saltarla prendendo una giustificazione all'infermeria, che illustra i suoi crampi agonizzanti. Lydia esce fuori dall'edificio diretta a casa, e fa scivolare una maglia da lascrosse sopra la sua testa una volta arrivata.
Ricoperta da nient'altro se non i suoi slip e la maglietta, si lancia sul letto, accende il suo laptop, e trova uno dei suoi audiolibri preferiti prima di addormentarsi.

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Lydia è ancora stordita dal sonno quando dei colpi alla porta la svegliano, si era quasi dimenticata cosa stava cercando di evitare dormendo.

"Lydia?" Dice sua madre, facendo capolino da dietro la porta. "Stiles è qui per vederti."

Il suo primo istinto è di sorridere; una soffice, confortante ondata di felicità che la fa stirare languidamente sul suo letto. Poi si ricorda, e il suo sorriso svanisce nel bel mezzo dei suoi allunghi.

"Non lasciarlo entrare," dice nervosamente, sedendosi dritta sul letto. "Mamma, non posso vederlo. Non lasciarlo venire in questa stanza." Il sorriso di Natalie Martin si congela sul suo viso. "È già qui, vero?" La madre di Lydia annuisce con rammarico. "È proprio dietro di te, vero?"

La porta cigola leggermente mentre Stiles la spinge con il gomito.

"Ciao," dice secco. "Mi sei mancata oggi a lezione."

Anche se è infuriata con lui, non può fare a meno di notare l'angolo della sua bocca piegato in un mezzo sorriso e il modo in cui i suoi occhi si stanno già ubriacando di lei.

"Ero malata," dice Lydia, stringendo i lembi del suo piumone. "Mamma puoi andare."

Stiles si gira verso la signora Martin mentre lei chiude la porta, sorridendo furtivamente.

"Allora," inizia Stiles. "Ho sentito quello che hai detto a Scott, voglio dire.."

"Lo so," risponde Lydia, tirando giù le coperte e uscendo dal letto, cammina attraverso la stanza fino a raggiungere Stiles. Ignorando il fatto di essere in una t-shirt e biancheria mentre si avvicina a lui, guardandolo con attenzione. "Stiles, volevo davvero che tu non lo sapessi."

Lei sta sperando che la vicinanza comunicherà correttamente quello che sta cercando di dire, ma lui incontra lo sguardo implorante di lydia con un incendio negli occhi.

"Avrei voluto che tu me l'avessi detto," dice lui, facendo cadere il suo impermeabile appallottolato sul pavimento, con un po' troppo vigore.

"Beh, non l'ho fatto, e ora ho bisogno che tu lo dimentichi."

Lui si gratta la nuca, con le guance leggermente rosate.

"Lydia," Dice. "Non posso dimenticarlo. Non se ne parla. Non so perché tu pensi che questa sia un'informazione che non vorrei sentire, ma... dammi una possibilità, Lydia. Dammi una possibilità di volerlo."

"Tu hai fatto una scelt-"

"Non l'ho fatta!" Ribatte, afferrando la mano di lei tra due delle sue. "Lydia, non ho davvero fatto nessuna fottutissima scelta."

"stronzate."

"Nessuna stronzata!" Giura Stiles, e Lydia tira via la mano. "Merda, Lydia, non sapevo di avere alcuna possibilità oltre a cercare di dimenticarti, di andare oltre la mia perenne cotta per te. Se l'avessi saputo, non ci avrei mai provato. Sarei stato felice di non averti superata per quanto sia umanamente possibile, se è questo ciò che vuoi. Ma non avevo nessun fottuto indizio che questo fosse anche solo in discussione."

Lei sospira silenziosamente.

"Be', avresti potuto chiedere."

Stiles sorride, ancora rosso.

"Facile da dire per te," borbotta

"Quindi," risponde Lydia, andando più vicina, e premendo la mano contro il petto di Stiles. "Ora che sai di avere una scelta-"

"Non è una scelta," replica, abbassando le palpebre. "Io... ti amo, solo questo."

La sua testa va in tilt, come i suoi pensieri.

"Dovremmo parlarne," mormora Lydia, le sue labbra sfiorano quelle di Stiles seducentemente. Lui si sposta ancora verso di lei, muovendo le mani di Lydia dal suo petto al suo cuore che batte rapidamente.

"Sí," concorda. "Com'è potuto succedere?"

"Siamo nati, tu eri insopportabile, e ora siamo qui."

Stiles ride, il suono si propaga attraverso il suo corpo mentre va ancora più vicino.

"Oh cazzo," dice improvvisamente, indietreggiando fino alla porta per allontanarsi da lei. Lydia lo fissa. "Non ho ancora rotto con Malia."

Lydia ride davvero stavolta.

"Tu sei venuto qui, sapendo che io ero innamorata di te, senza rompere con Malia?"

"Non stavo... pensando. A lei. A nient'altro che non fossi tu in realtà."

Ruotando gli occhi al cielo Lydia cammina fino alla porta della sua stanza e la apre. Mentre Stiles non fa altro che fissarla, con un piccolo sorriso sulla sua faccia.
Lydia indica la porta aperta che conduce al corridoio.

"Vai," dice acutamente. "Parleremo quando torni."

Lui non può smettere di guardarla mentre si china sul pavimento per raccogliere il suo impermeabile appallottolato e cammina lentamente verso l'entrata della camera.

"Promesso?" Chiede lui, a voce bassa.

"Prometto che parleremo," dice Lydia in risposta, sbattendo la porta sulla faccia ammiccante di Stiles.

Lei si gira e si abbassa contro quest'ultima, cercando di elaborare. Quando poggia la testa contro il legno, sente qualcuno bussare alla porta.

"Lo prometti?" chiede Stiles di nuovo, con la voce smorzata.

Lydia scoppia a ridere.

"Vai fuori!"

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Spazio autrice
Hey ciao a tutti, allora questa one-shot si conclude qui purtroppo.
Cosa ne pensate? Vorreste che facessi altre traduzioni delle mie one-shot/ fanfiction preferite di Tumblr??




Tanto ne farò altre lo stesso. AH!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 10, 2019 ⏰

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It's not a choice (Traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora