Capitolo 1

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Porto alle labbra il bicchiere che tengo nella mano destra e mando giù il liquido tutto d'un colpo. Un sapore misto acido e dolce mi si sprigiona in bocca e lungo la gola ma non ci faccio caso, una scossa ripercorre la mia schiena e d'un tratto le mie guance diventano rosse e nonostante indossi un paio di shorts e una canottiera provo un immenso caldo e l'improvvisa necessità di correre sulla pista da ballo e scatenarmi sulle note di una canzone che non ho mai sentito prima.
Il trucco fluo sul mio viso è completamente sbavato e la mia coda di cavallo allentata, ho il fiatone, ma non riesco a smettere di ballare. Percepisco l'alcool nel mio corpo.
Sorrido a Rose, la mia migliore amica, che si trova esattamente di fronte a me. Anche la sua faccia sembra una tavolozza piena di colori mischiati a caso tra loro ma non lascia trasparire segno di stanchezza.
Mettiamo in atto tutto il nostro repertorio di mosse sensuali facendoci spazio al centro della pista e attirando occhiate indiscrete.
Dopo un paio di canzoni e un altro paio di shots, noto un ragazzo, appoggiato con il gomito destro sul bancone del bar, che mi osserva con un sopracciglio leggermente sollevato è un lieve sorriso provocatorio. Non appena poso i miei occhi sulla sua figura lui distoglie lo sguardo, come se nulla fosse. Segue un breve gioco di sguardi, fino al punto in cui, con un cenno il ragazzo indica un angolo del locale e vi si avvia, aspettandosi che io lo segua. Lascio passare qualche minuto e poi mi congedo da Rose, stringendole prima leggermente l'avambraccio: la ragazza annuisce lasciandomi intendere di aver capito e, sempre muovendosi a ritmo va verso il tavolo al quale è seduto il restante dei nostri amici. Mentre mi avvicino al ragazzo, che nel frattempo si è sistemato una bandana sulla testa, che gli trattiene i riccioli all'indietro, imposto la più sicura camminata che mi riesca sui tacchi e mi mordo leggermente il labbro inferiore, senza accennare però alcuna emozione.
"Zabdiel" lo saluto, alzando il mio tono di voce abituale.
"Ciao Josie" si avvicina e mi lascia un bacio sull'angolo della bocca, mentre mi cinge con il braccio sinistro i fianchi.
"Niente giri di parole, cosa vuoi?" Lo incalzo, non ho nessuna voglia di perdere tempo con lui, sono venuta per divertirmi.
"Siamo un po' scontrose oggi? Voglio solo passare del tempo con.." pronunciando queste parole fa per avvicinarsi maggiormente appoggiando il suo corpo al mio, non lo lascio però finire e lo allontano spingendolo.
"Pensi che io muoia dalla voglia di passare del tempo con te? Mi spiace dirti che ti sbagli" abbasso la voce ma mi avvicino al suo orecchio per farmi capire meglio.
Senza dire altro mi fissa, e continua a fissarmi mentre schiocco le labbra e lo osservo allontanandomi per tornare a ballare.

Controllo il cellulare per accorgermi che sono le 4.56 del mattino, appena prima che il volume della musica si abbassi e le luci si accendano. Una voce fuoriesce dagli altoparlanti annunciando la chiusura e invitando le persone ad uscire da locale.
Io e la mia compagnia ci raduniamo e oltrepassiamo l'uscita di sicurezza immersi nel mare di gente che accorre all'esterno, dove unendosi ad altrettanta gente, si raduna in gruppetti intenti a scambiarsi qualche parola e a fumare.
Appena l'aria fresca della notte sospira sul mio corpo mezzo nudo, un brivido mi percorre e porto le mie mani sulle braccia, strofinandole.
Richard, il mio migliore amico, coglie al volo il mio gesto e si sfila la camicia a quadri leggera e me la pone sulle spalle, nonostante non mi faccia molta differenza apprezzo il gesto e lo ricambio con un dolce abbraccio. Sposto poi, giusto in tempo, la mia visuale su Joel, che sta estraendo dalle tasche dei jeans neri un pacchetto di sigarette e non esito a chiedergliene una per poi accenderla con il mio accendino.
Mezz'ora dopo circa decidiamo, con il cielo ormai quasi chiaro, di dirigerci in spiaggia per ammirare insieme l'alba.

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