Ottengo sempre ciò che voglio

32 2 1
                                    

Ero stanco, arrabbiato e non sapevo cosa fare, così pensai di andare a farmi un bel pisolino. E invece feci un sogno stranissimo: c era una donna che mi guardava e sorrideva. Quando provai ad avvicinarmi lei si allontanò e ripeteva Un giorno verrà il momento.Curioso le chiesi -Chi sei?- e lei continuava a dire: Un giorno verrà il momento.Dun tratto una nube scura la avvolse e lei svanì. Mi svegliai di soprassalto e vicino a me c era Mina. Mina è la mia governante. Non una di quelle severe e con un broncio stampato in faccia (come se non sapessero fare altro), ma era gentile e sempre disponibile.

Mi chiese -Tutto bene, signorino? -

Sospirai. - No, è solo che ho avuto un incubo –

Mi chiese un po' preoccupata – Uhm, in questi tempi succede molto spesso-

- Ehm ,credo che sia lo stress-. Che bello mentire.

Lo so,non avrei dovuto ma non avevo voglia di parlarne .

Sforzai un sorriso in modo che uscisse soddisfatta. Come immaginavo andò di sotto pensando di aver fatto perfettamente il suo lavoro.

Scesi giù per andare nella sala da pranzo pensando che mi sarebbe passata la tristezza con un po' di bacon, ma questa volta cera mio padre. Troppo strano. Voi direste Che cè di strano? Lui è a casa sua ed è tuo padre. Per me è strano.

Lui di solito mangia in studio . E mi ignora molto spesso. Perciò io feci finta di niente e mi sedetti. Per i primi 3 minuti abbiamo mangiato silenziosamente poi ad un certo punto disse:- Ti ho mai raccontato di come ho conosciuto tua madre?- anche se lei è lultima persona di cui vorrei parlare però dissi educato No. lui sorrise e disse – Amavo molto la natura e quella volta andai per la prima volta in campeggio da solo. Stava andando tutto al meglio fino a quando qualcosa mi colpì...- Alzai la testa per guardarlo negli occhi.

-Non so per quanto tempo sono svenuto ma ricordo che una donna bellissima mi accorse. Quando mi svegliai lei era ancora là. Eravamo molto felici quando... -

-Quando?-

Si alzò e se ne andò senza darmi una risposta, ma prima disse

- Sbrigati, non vorrai fare tardi al campeggio-

Mi dimenticai subito di mia madre. Non potevo crederci.

Ero pronto. Il mio autista era fuori ad aspettarmi ma mio padre mi fermò.

-Ricorda che ti ho voluto bene. Non cè mai giorno se non cè prima notte. Abbi cura di te.-

-Non ti preoccupare è solo un giorno e una notte. Tornerò prima che tu ne possa accorgertene-

Salì in macchina e vidi lui piangere mentre mi salutava come se se non potremmo non rivederci più.

Quando arrivai a scuola trovai subito Clarissa. Per tutto il tempo parlammo di mitologia.

Quando parlavamo di Artemide si emozionava perché è la sua dea preferita

Anche se io trovavo strano il fatto che non voleva un figlio o un erede, secondo Clarissa a lei bastano bastano le sue cacciatrici. Per non sentirla parlare allinfinito di Artemide cambiai discorso e le raccontai cose che, nerd quale sono, centrano con Minecraft il nostro gioco preferito in assoluto.

Quando dovevamo scendere sentì una voce che diceva Il tempo è arrivato e il figlio dimenticato sarà vendicato mi sembrava strano, ma ero troppo entusiasta di essere lì per pensarci.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 17, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Figlio di Artemide Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora