PARTE SECONDA

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Non ci vollero che pochi secondi e i cinque umani cominciarono a percepire la stanza girare. I colori degli oggetti accatastati nel circostante sembravano aver assunto consistenza liquida e piovere loro addosso in temperature artiche per le tinte fredde e bollenti per quelle calde.

Tutto si allontanava e sovrapponeva in un moto molleggiante, pur mantenendo la rotazione dell'immagine che nell'insieme appariva confusa ed irreale. All'improvviso i loro stessi odori si fecero pungenti e si impossessarono delle cavità nasali, viziate dall'essenza dei profumi floreali femminili e di quelli marcati maschili. Ciascuno di loro avvertiva lo scorrere di ogni singola goccia di sangue nelle proprie vene, il succedersi della sistole e diastole del cuore nei loro petti, il serrarsi dei propri muscoli ed i movimenti interni alle viscere.

Immoti e silenti, subivano rigidi il rapido e inarrestabile deteriorarsi delle cellule prossimo alla morte che li attendeva ghignante.

«Cosa ci hai fatto?» Con immenso sforzo, Edoardo riuscì ad articolare le parole appena riportate. Essendo stato l'ultimo a bere la pozione, il processo di calcificazione muscolare non era ancora ultimato.

Lavinia ammirò la sua forza: gli altri quattro umani stavano spirando senza emettere nemmeno un suono, destinati ad essere scolpiti in eterno nella posizione in cui per l'ultima volta avevano ceduto alle tentazioni di Dioniso.

«Vi sto regalando quello che meritate: la morte e l'eterna dannazione.» Quasi Lavinia riusciva ad udire le urla di disperazione che i cinque ragazzi avrebbero emesso se solo non fossero stati immobilizzati. La strega si alzò e prese a camminare lentamente vicino alle sue vittime: «Suppongo nessuno gli abbia mai detto quanto lo ami, vero Victoria?» disse, abbassandosi per guardare la bionda negli occhi blu, terrorizzati. Ella reggeva ancora in mano il bicchiere rosso, seduta composta sul pavimento. «Beh, Tommaso... quale momento migliore di adesso?» Sottile, un sentimento alieno si insinuò nel cuore di Lavinia, che si voltò verso Tommaso. «Oh, quindi la ami anche tu?» Era come se in punto di morte, quegli umani stessero riuscendo a trasmettere le loro emozioni anche senza esprimersi verbalmente o utilizzando alcuna gestualità.

«E voi?» Gli anfibi neri si arrestarono davanti ad Andrea e Iole, ancora abbracciati, e la loro proprietaria si chinò per accarezzare il viso di gesso della diciottenne. «Suppongo non avrete mai quel bel matrimonio in bianco che sognavate tanto...» Appena la mano del colore della neve sfiorò la pelle altrettanto chiara di Iole, una scossa elettrica pervase le ossa della masca che ritrasse l'arto. «Non ci posso credere!» Lavinia venne posseduta da un'ilarità irrefrenabile e si lasciò andare ad una risata convulsa: «Sei incinta!!» L'innocenza della creatura che stava crescendo all'interno del grembo materno scottava ancora sulla sua epidermide corrotta. Dagli occhi grigi della ragazzina evase una lacrima solitaria che, peccatrice, testimoniava la veridicità di quanto avvertito. In quel condensato di tristezza salina si concentravano tutti i progetti della coppia, tutte le ore passate a concordare una lista di possibili nomi per l'essere purissimo che avrebbero generato. Da Andrea non una sola reazione, doveva essere già trapassato.

«E tu che mi dici? Anche tu hai dei segreti?» Divertita come mai prima di allora, la strega dagli occhi gialli si rivolse ad Edoardo. «No... tu non mi nasconderesti mai nulla, vero?» Con un risolino demoniaco, ella gli posò un bacio sulle labbra cianotiche. «Sono contenta che la maggior parte di voi sia ancora cosciente, l'ho detto io che avremmo reso la serata più divertente...» E qui si interruppe, «Beh, almeno per me!»

Lavinia estrasse un sacchetto di velluto rosso dalle modeste dimensioni e, dopo averlo liberato dal fiocco che ne stringeva il collo, cominciò a versare il suo contenuto sul pavimento. Innumerevoli granelli di candido sale andavano componendo un cerchio seguendo il passo della strega tutt'attorno ai presenti. Chi di loro aveva ancora il pensiero lucido, seppe immediatamente quale fosse il suo scopo.

La vendetta della masca||•@anibasssDove le storie prendono vita. Scoprilo ora