Ettore, principe di Troia, aveva ucciso Patroclo che era cugino, se non che migliore amico di Achille, il quale aveva deciso di ritirarsi dalla guerra a causa dei conflitti con Agamennone e dare le armi a suo cugino Patroclo.
Uccidendo Patroclo, Ettore aveva fatto un patto col destino, sapeva che lui avrebbe dovuto affrontare Achille, che quando seppe dell’uccisione di Patroclo decise di tornare in guerra e vendicarsi. Quando Achille trova Ettore fuori dalle mura di Troia decise di fargliela pagare, ma Ettore, preso dal panico, inizia a scappare attorno alle mura della città. I due compirono tre giri interi delle mura della città, poi però ci fu un altro segno di intervento divino che cambiò le cose, Athena, dea schierata dalla parte dei Greci decise di intervenire e fermare Ettore: lei prese le sembianze del fratello di Ettore e gli consigliò di combattere. Ettore allora si ferma e decide di affrontare Achille, lui appena i due si scontrano, chiede ad Achille di restituire il suo corpo alla famiglia nel caso fosse morto, ma Achille gli dice di no e con molta abilità lo colpisce. Quando è moribondo Ettore, continua a pregare Achille di restituire il suo corpo e dice al Pelide che anche lui avrebbe avuto vita breve, queste erano appunto le profezie dei moribondi che nell’Iliade giocavano un ruolo molto importante.