Coffee Bar

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Il giorno dopo come d'accordo dopo aver consegnato finalmente le dimissioni Caleb si incontrò con Tom, Inch e John con direzione ormai la sua vecchia casa.

Caleb aveva già organizzato le cose da tenere e quelle da buttare decidendo che una volta cambiata casa avrebbe fatto nuovi acquisti per arricchire il suo guardaroba con indumenti che si adattavano meglio alla sua età e al suo nuovo stile di vita ,liberandosi finalmente di quei completi che lo facevano sembrare più vecchio di quello che realmente era. Caricate le poche cose in auto i quattro si diressero subito al bar per potersi finalmente rilassare un po' prima della partenza del vecchio Tom e di sua moglie. Caleb da una parte era davvero felice di quei cambiamenti ma una parte era comunque davvero triste per la partenza di Tom.

Arrivata la sera Caleb aveva già concluso di sistemare le sue poche cose e si accingeva a scendere per la cena prima della partenza di Tom. Conclusa la cena che come per magia era stata allegra e piena di risate, ora si avvicinava il tempo dei saluti ma Tom prima di salutare i nipoti si avvicinò a Caleb chiedendogli di essere felice, di dimenticare il passato, di incominciare finalmente a vivere come meglio credeva e di sorridere al futuro e che per qualsiasi cosa lui sarebbe stato sempre disponibile ad ascoltarlo, sapendo benissimo che anche lui ormai si era affezionato prima al ragazzo che era e poi a quell'uomo che era diventato.

Dopo la partenza di Tom per un po' dentro al Caffè cadde il silenzio, sembrava che i tre ragazzi si muovessero come degli automi, ma John era deciso a far cadere quel silenzio...

"Che ne dite se andiamo a fare due passi e magari a bere qualcosa in qualche locale? Io e Inch siamo qui da due giorni e ancora non abbiamo avuto possibilità di girare un po' per la città!"

Caleb non sapeva sinceramente come rispondere a quella domanda, si sentiva veramente a disaggio, in pochi anzi praticamente nessuno sapeva che lui non era di New York, che ci si era trasferito da ragazzo sperando di iniziare una nuova vita, ma che alla fine si era ritrovato a studiare e a lavorare praticamente da subito e non aveva avuto mai tempo per girare la città... Però alla fine decise comunque per la verità, sentiva che si poteva fidare di Inch e John e non solo perché sarebbero diventati i suoi datori di lavoro ma soprattutto perché nipoti di Tom.

"Beh in realtà..io non sono originario di questa città, è vero che vivo qua da quando sono un ragazzino ma per via degli studi e il lavoro non ho mai avuto la possibilità di girarla e non essendo avvezzo alle uscite in gruppo e ne alle feste non avevo nemmeno amici con cui andare a bere qualcosa.. mi dispiace ma per me è come aver vissuto qui senza realmente essermi trasferito qui!"

"voi due vi devo ricordare che essendo cresciuto con Tom io ho vissuto qui? questa è la mia città, sarà pur vero che non ci torno dai tempi del college, ma è pur sempre la mia città!" intervenne Inch per togliere Caleb dall'imbarazzo.

Dopo aver deciso dove andare presero i giubbini, chiusero il caffè e si incamminarono verso la loro meta, un pub vicino a Central Park. I tre iniziarono a parlare del più e del meno, Caleb per la prima volta Tom a parte si sentiva bene e a suo aggio, Inch pensava che tutto sommato questo fantomatico Caleb non era male, ma sapeva nascondesse qualcosa nel suo passato e sperava che prima o poi ne avrebbe parlato con lui e John, Tom glielo aveva affidato chiedendo ai ragazzi di prendersi cura di lui e in qualche modo proteggerlo, non gli aveva spiegato i motivi ma conosceva suo zio e per fare una richiesta del genere doveva avere le sue ragioni invece John finalmente era sereno per quel trasferimento e sperava che fra i tre nascesse un bel rapporto d'amicizia e intesa in quanto avrebbero lavorato a stretto contato.

Dopo un paio di birre decisero che era il momento di andare a casa, e di incontrarsi il giorno dopo al bar per fare il punto della situazione per la nuova riapertura e decidere come muoversi per ristrutturare il locale.