Prologo

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La sua mente era confusa. Come avrebbe fatto a proseguire quella che definiva la sua storia senza sapere che strada prendere. Aveva troppe attenzioni da parte di quei 2 ragazzi tanto diversi ma resi simili dall'amore per lei. Aveva un cuore che non sapeva più per chi battere. Aveva perso se stessa tra le bugie e tra la voglia di farsi accettare per quello che era davvero. Iniziava a provare odio per se stessa. La mente invasa dai ricordi e dai rimpianti di ciò che aveva fatto e di ciò che avrebbe voluto fare. Aveva cercato di essere degna di rispetto e invece si rendeva conto di non averne portato per nessuno, compreso per se stessa.
Aveva sbagliato. Lo sapeva dall'inizio; quello che stava facendo non l'avrebbe portata da nessuna parte. Mentire porta solo distruzione. Aveva la mente a pezzi, non sentiva il corpo, iniziava a vedere poco chiaramente e sapeva che non era solo per il vapore della calda acqua. Il sangue continuava sgorgare. Si accascio nella doccia, con l'acqua puntata contro e chiuse gli occhi. Immaginò di essere sotto una di quelle cascate in mezzo alla natura. Roccie che deviando il defluire dell'acqua calda e piante che muovevano le loro grandi foglie incitate dalle goccie d'acqua che arrivavano con violenza. Scivolavano nelle vie disegnate sulle foglie stesse, trascinando le altre gocce, unendosi e scivolando giù per le estremità. Cadendo, prendevano velocità fino a toccare il suolo, frantumandosi in tante piccole gocce e bagnando il terreno. Lei ancora sotto la cascata. Si sentiva sempre più debole. Il cuore accelerare. Lo sentiva scoppiare. Il cuore lottava per la vita che la sua mente non voleva più vivere. Riaprì gli occhi e vide tutto rosso. Rinchiuse gli occhi. Sentiva solo il cuore e i pensieri scorrere intensi. Le ultime parole che lui gli aveva detto. Lo schifo che aveva provato per sé stessa. La piccola lama che incideva il suo polso. I suoi tatuaggi macchiati di rosso. Perché tutto questo? Perché vivere era così difficile? Anzi; perché essere felici era così difficile?

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