Capito 3

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<Io credo che dovremmo essere sexy> lo guardai
<Ma certo! devi entrare nella parte>
Ci baciammo

Gerald piano piano scendeva. Dalle labbra al collo, dal collo al seno, dal seno alla pancia.

<Aiuto!! Aiuto qualcuno mi aiuti>
Urlavi, cercavo di essere credibile, volevo accontentare mio marito

<Aja Gerald!!> Mi diede un morso sul capezzolo
<Oh scusa, mi sono fatto prendere dalla cosa>
<Mi hai fatto male>

Lui mi mise una mano sulla bocca, per non farmi ne parlare e urlare

<Ti è piaciuto però> Sussurrò vicino  all'orecchio, poi tolse la mano

<No, no, no non mi piace, giuro smettila> con voce tremante

<Ecco vedi così sembra vero>

Lui continuava a palparmi il seno, e dare svariati baci sul collo.
Poi mi apri le gambe e si mise al centro, facendomi sentire la sua presenza

<SMETTILA!>

<Protesta quanto vuoi, al paparino non interessa> cercando di penetrarmi

<CAZZO SMETTILA!!> Urlai e con le gambe lo spinsi via <Slegami ADESSO!> continuavo a guardarlo con sguardo infuriato

Per un artiamo Gerald mi guardò perplesso

<Ma...Ma dici sul serio> rise
<Togliti quel ghigno dalla faccia> lo guardai
<E smettila di usare quel paparino del cazzo!!> Con il piede gli spinsi il braccio

<CRISTO!> impreco urlando
<Non siamo venuti qui per questo? Per rendere tutto più sexy e provare nuove cose> Si passo le mani sul viso
<Ho detto che avrei provato qualcosa>

Gerald mi blocco e continuò lui

<Si quindi? Provaci >
<Ci ho provato> sospirai < Ma non funziona> gli guardai il pene e poi guardai me

<Come abbiamo fatto ad arrivare fino a quanto punto> mi asciugai la lacrima con la spalla
<Che cazzo Jassie, i...io...Scusa! Se sto cercando di rendere le cose più eccitanti> scuote la testa
<Sono mesi ormai che non mi tocchi> lo guardò e la stessa cosa fa lui

<Zero interesse per me! Finché non accetto uno  stupido gioco sessuale, che si è trasformato in fantasia di stupro che non immaginavo avessi>

Lui stava fermo lì, seduto sul letto a guardarmi con affanno

<Ti prego...Adesso slegami, non è così che ci salveremo Gerald> lo guardai s scuotevo la testa <Non e così> dissi ancora
<Io mi sento ridicola>

Gerald rimase ancora qualche minuto in silenzio

<Bene, sono ridicolo>
<No amore, IO mi sento ridicola e questo quello che i..> mi blocco
<Cazzo!! Non ne faccio mai una giusta!>
<Non è vero> continuai io
<Non puoi farmene una colpa, se non mi eccito più> mi guardava <E tu non fai niente per aiutarmi >

Rimasi a bocca aperta, non riuscivo a credere a quello che avesse appena detto

<Okay...Adesso slegami ne possiamo parlare>
<E se non lo facessi?> il suo
Fino di voce cambio
<Che vuoi dire?>
<Se non ti slegassi>
<Ma...Devo farlo>
<Se solo fossi gentile> mi tirò di nuovo a lui e si mise al centro delle mie gambe.

Inizio a baciarmi

<Vai e prendi le chiavi>
<Tranquilla...Ti piacerà>

Gli morsi il labbro, mi ero stufata di tutta questa situazione

<Aaah! merda...Che cazzo ti è preso!>

Il gioco di Gerald Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora