chapter one.

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/la ragazza nella foto è Alison.
vi lascio al capitolo, buona lettura!

alison pov.-
come ogni mattina durante la settimana scolastica, la sveglia trillò puntuale sul comodino che giaceva alla destra del letto sul quale avevo trascorso la notte. mi sporsi verso il mobiletto ed afferrai il telefono, abbassando la luminosità che, inizialmente troppo alta, colpì i miei occhi, in quel momento abituati al buio che regnava all'interno della stanza, lasciando che il mio sguardo si riducesse a due piccole fessure.
un grugnito contrariato abbandonò le mie labbra non appena ebbi spostando le coperte calde dal mio corpo, che, a contatto con l'aria gelida caratteristica di gennaio, venne scosso da una scarica di brividi. mi passai una mano tra i capelli che avevo rigorosamente lavato la sera prima, poi scesi dal letto e mi trascinai letteralmente fino al bagno. una volta lì, mi spogliai, lasciando che i vestiti che avevo utilizzato come pigiama trovassero appoggio al suolo. mi avvicinai al box doccia e lo aprii, regolando il getto d'acqua in modo che divenisse il più calda possibile. mi infiltrai sotto alla miriade di gocce che iniziarono a colpire insistentemente la mia pelle, lasciando che i miei muscoli si rilassassero. mi insaponai con cura, poi dopo essermi sciacquata ed essermi concessa a qualche minuto di religioso silenzio, chiusi il getto, cessando la fuoriuscita dell'acqua e, successivamente, uscii dal box doccia, avvolgendomi in un telo che si occupò di neutralizzare l'acqua in eccesso sul mio corpo. mi avviai nuovamente verso la mia stanza, dove indossai un intimo nero in pizzo e sopra ad esso, un paio di calze a rete nere ed una felpa nera dei nirvana che arrivava fino a circa metà coscia, facendomi quindi da vestito.
finii di preparami abbastanza velocemente, truccandomi lievemente gli occhi, voluminizzando poi i capelli. presi tutti i libri di cui avevo bisogno e dopo una colazione lampo uscii di casa, raggiungendo un breve tempo la scuola.
non appena mi resi conto di che giorno fosse, una piccola smorfia contrariata si dipinse spontanea sul mio viso, facendomi successivamente sbuffare. avrei dovuto scontare una punizione che io, personalmente, trovavo inutile, soprattutto per il fatto che l'avrei fatto durante le ore scolastiche, prendendo quindi qualche ora di lezione. mi diressi verso l'archivio, lasciando che le note di save that shit di lil peep mi accompagnassero. iniziai a chiamare il nome della sorvegliante, inutilmente, fino a quando il mio sguardo si posò su un foglietto attaccato con qualche piccola striscia di scotch.
"mi spiace molto, ma per problemi che non sono tenuta a giustificare con lei, non potrò essere lì ad aiutarla, e la sua punizione si prolunga quindi a tre ore. aggiunga tutti i fascicoli nuovi e li metta tutti in ordine alfabetico, buon lavoro."
lessi velocemente il messaggio scritto malamente e visibilmente di fretta e sospirai, bloccando la musica prima di mettere il telefono in tasca. mi avvicinai agli enormi cassetti, che iniziai a svuotare, svolgendo poi in tutta calma il mio compito. non era poi così male alla fine: avevo scoperto qualche informazione interessante su qualche studente di cui non sapevo nemmeno l'esistenza e la cosa non mi spiaceva. quando finalmente finii, mi passai una mano tra la cascata di ricci che mi ricadevano ordinatamente sulle spalle, lasciando poi che un sospiro stanco abbandonasse le mie labbra. quando poi il mio sguardo cadde sull'ennesimo fascicolo, sbuffai, non riuscendo a credere davvero di averne dimenticato uno. lo presi ed osservai la foto incollata alla prima pagina. riconobbi subito i tratti particolari del ragazzo, ed un piccolo cipiglio si formò sulla mia fronte, mentre gli incisivi affondarono sul mio labbro inferiore.
la curiosità prese il sopravvento ed aprii il fascicolo, iniziando a leggere le informazioni superflue sul suo conto. sapevo fosse stato espulso, tutti lo sapevano, si parlava di qualcosa di grosso, ma nessuno era al corrente di cosa effettivamente fosse successo. nessuno, tranne me, ormai. le mie iridi brune correvano velocemente lungo le pagine turchesi, prima che una voce alle mie spalle mi facesse sobbalzare. nascosi il fascicolo velocemente nella borsa che fortunatamente tenevo vicina e mi voltai verso il preside che era venuto a controllare l'andamento del mio lavoro. si congratulò con me, poi mi lasciò andare, così sgattaiolai via dalla stanza non troppo grande, stringendo al mio fianco la borsa nera, del medesimo colore della mia felpa.
"fortuna" volle, che nella fretta della mia camminata, non guardai chi stesse camminando nella direzione opposta alla mia, e finii a sbattere contro ad una figura, che non potei fare a meno che sperare non fosse un professore. quando alzai lo sguardo però, quel desiderio svanì, mentre le miei iridi si posavano sulla figura del ragazzo davanti a me.

"scusami."

mormorai con voce flebile, mentre una scintilla di terrore attraversava i miei occhi al pensiero di ciò che avevo letto pochi istanti prima. un piccolo brivido corse solo lungo la mia schiena, e pregai che non se ne fosse accorto.

"mi spiace, non stavo guardando."

aggiunsi poi, lasciando che le mie iridi si posassero sulle sue, mentre portavo nuovamente gli incisivi a premere sul mio labbro inferiore.

spazio autrice.
niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto, Ethan è il ragazzo nella foto di copertina, ma aggiungerò comunque foto ed avrete occasione di vederlo meglio.
il prossimo capitolo sarà diviso in due parti, nelle quali ci sarà sia il punto di vista di Ethan, che quello di Alison.
ho giá iniziato a scriverlo, lo posterò al più presto.
eee, nulla, byee.

Everybody Dies In Their Nightmares.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora