il compleanno migliore della mia vita

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Era il mio 6° compleanno biologicamente parlando, sempre che si possa parlare di biologia quando si è figli di un vampiro e un' umana, ma ormai il mio corpo aveva quasi raggiunto la maturità e la mia intelligenza superava di gran lunga l'intelligenza media di una ventenne. Era strano per me sentirmi così grande e allo stesso modo così piccola, alle volte mi sembrava semplicemente di esser stata gettata nel mondo degli adulti senza preavviso. Molte notti mi svegliavo improvvisamente, con un incubo ricorrente, sognando di avvicinarmi così rapidamente alla vecchiaia che presto sarebbe diventata morte, anche se naturalmente sapevo di essere immortale, non potevo fare a meno di liberarmi da quel pensiero.Alle volte volevo indietro la mia infanzia che era volata via giorno dopo giorno, ma nonostante tutto i miei genitori, la mia famiglia e il mio Jacob erano così straordinari con me che avrebbero provato anche a portare indietro il tempo se solo glielo avessi chiesto. Ogni tanto chiedevo ancora a Jacob di portarmi in groppa e correre come faceva quando ero piccola e lui mi accontentava sempre sorridendomi, nessuno voleva privarmi della mia infanzia rubata, ma talvolta dovevo pagare il prezzo di voler indietro quella parte della mia vita scontrandomi con l’ostinato pensiero dei miei di considerarmi una bambina. Decisi di liberarmi da questi pensieri e scesi con la mente libera per potermi godere il mio compleanno. Alla festa c'erano tutte le persone che amavo di più, tranne purtroppo nonno Charlie e nonna Renée, a cui ormai non potevamo più nascondere la mia crescita prematura, così mamma e papà avevano deciso che ogni anno fino al raggiungimento dei "7 anni" avrebbero finto di fare dei viaggi con me e poi avrebbero raccontato che ero stata ammessa alla Juilliard per il mio straordinario talento musicale. Così sarebbe stata una scusa plausibile, grazie alla mia metà vampira possedevo un'agilità innata che mi permetteva  di essere un'eccellente pianista se avessi voluto (avevano scelto il pianoforte così che la scusa fosse più credibile dato che fin da piccola si trovava a portata di mano nella villa Cullen) e poi nonno Charlie mi aveva visto suonare quando dimostravo appena 6 anni, fu proprio in quella occasione che a mia mamma venne l'idea. Non mi piaceva per niente dover mentire a nonno Charlie e nonna Renée perché sono così buoni e onesti, ma preferivo farlo piuttosto che avessero sospetti e rischiassero di essere un obiettivo per i Volturi.Alice aveva organizzato tutto alla perfezione, come sempre, c'era tutta la famiglia Cullen, il mio Jacob e il suo branco, anche se Leah non era venuta, non è mai riuscita ad accettare la convivenza tra vampiri e licantropi, ma stare nel branco di Jacob restava comunque preferibile; in ogni caso non amavo particolarmente la sua presenza, non era mai riuscita a tollerarmi e la cosa era diventata reciproca."Apri il nostro dai!" mi esortò Alice con lo sguardo illuminato, presi l'elegante scatola rettangolare e la scartai velocemente. Aprendola vidi lo stesso splendido vestito che una settimana prima avevo visto a Parigi proprio mentre ero a fare shopping con Alice. "Ma zia Alice mi avevi detto che mi stava malissimo, che non potevi permettermi di andare in giro vestita così!" dissi con veemenza."Ahah sciocca ci sei cascata, pensi davvero che ci sia un abito che non possa starti bene?" disse tra le risate di tutti."era una scusa per regalartelo, allora ti piace?" chiese esitante, ero l'unica con cui non poteva prevedere le razioni ad un regalo, perciò aveva escogitato e imparato una moltitudine di tecniche umane per non fallire."Certo che mi piace! non l'avevo preso solo perché mi avevi detto che mi stava male" e sorridendo della mia ingenuità abbracciai e ringraziai zia Alice e zio Jasper (che sicuramente l'aveva accompagnata nuovamente a Parigi solo per il mio vestito). Volevo tenere i regali di mamma e papà assieme a quello di Jacob per ultimi, così scelsi il pacchetto rosso di Esme e Carlisle, mi sorrisero amorevoli lo aprii e vidi che erano due biglietti per il Sud America con un tour guidato nelle foreste pluviali. Ero davvero così felice, avrei potuto finalmente vedere dal vivo quelle splendide immagini che Zafrina una volta mi aveva mostrato, avevo la famiglia migliore del mondo potevano regalarmi qualsiasi cosa, ma tutti sembravano capaci di fare molto di più, forse perché ero così brava a farmi capire o forse perché erano tutti così attenti a me. Ringraziai tanto i miei nonni, poi però chiesi "Perché sono due?""Tesoro non credo che dal giorno in cui sei nata tu ti sia mai separata da Jacob, se ti avessimo regalato un biglietto non ci saresti andata" disse Carlisle subito. Era vero non ci sarei mai andata senza Jacob. Mi voltai e lo guardai e la sua espressione si aprì nella stessa che probabilmente avevo io.Poi presi il regalo di Rosalie ed Emmet sembravano tutti così decisi a sorprendermi da sembrare una gara e ci riuscivano. Rosalie aveva preparato un libro intero di fotografie che mi ritraevano quando dimostravo più o meno 6 anni, in modo tale che non avrei dovuto pensare alla rapidità della mia crescita, era molto premurosa, ringraziai anche loro iniziando ad avvertire trepidazione per i regali successivi."Quello è il nostro" disse mia madre avvertendo la mia indecisione, lo presi in mano soppesandolo ero curiosa ma volevo godermelo e lo aprii lentamente (o almeno secondo i canoni di un vampiro, infatti mamma cominciò a sbuffare) quando finalmente vidi cosa c'era dentro rimasi estasiata, una collana lucente con un pendaglio di diamante. Adoravo le cose luccicanti, naturalmente loro lo sapevano e non ci fu bisogno di parole quando li abbracciai tutti e due forte e impressi nella loro mente la mia emozione, con un'immagine che mostrasse la mia gratitudine. Difficile dire quale dei due era più contento.Poi arrivò il regalo di Jacob, cosa mi avrebbe regalato? non poteva darmi niente di più di quanto non facesse ogni giorno, era sempre lì con me e per me ad accontentare qualsiasi mio capriccio, a fare di tutto per farmi sorridere nei momenti tristi, a consolarmi e ascoltarmi. Ma il suo sguardo era sicuro, così afferrai la piccola scatola, sembrava impacchettata alla bell'e meglio, tipico di Jacob pensai trattenendo un sorrisetto. Lo aprii e vidi una chiave, la chiave di una moto.

Ero così felice che avevo proprio bisogno di sfogarmi sono uscita e più velocemente possibile ho fatto il salto più bello della mia vita, il salto dalla scogliera.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 14, 2014 ⏰

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