Capitolo 2

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Tre anni. Sono passati tre anni. Ho passato tre anni della mia vita rinchiusa in questo posto. Ho sprecato tre anni della mia vita.

Come? Non l'ho ancora capito.

Che fine hanno fatto mia mamma, Alyssa, Simon, ...

Nemmeno il tempo di nominarlo che sento la porta aprirsi e vedo il mio migliore amico sedicenne entrare in quella che ormai da tre anni è la mia stanza. È molto più alto ed è dimagrito parecchio in questi anni! Devo dire che sta davvero bene così. Ha i capelli castani, come gli occhi.

Sembra felice, non vedo l'ora di parlargli, ma ora devo pensare ad altro.

Chiedo spiegazioni a mio padre.

<<Davvero non ricordi nulla dell'incidente?>> si tappa improvvisamente la bocca come se avesse detto qualcosa di errato.

Un incidente? Non ho ancora abbastanza forza per reagire; in altri casi gli avrei urlato contro per avere ulteriori dettagli.

Abbasso lo sguardo e noto il braccialetto che ancora porto al polso, chissà se anche Alyssa lo indossa.

Un momento, finalmente ricordo! Ero con lei quando è avvenuto l'incidente. Stavamo giocando e per andarle incontro ho attraversato incautamente la strada. Un auto mi travolse in pieno.

Alzo lo sguardo e noto che tutti mi stanno fissando, forse per la mia strana reazione alla risposta di mio padre. Sono abituati a vedermi come una persona curiosa e non come una che si accontenta della prima risposta che le danno.

<<Mamma dov'è?>> chiedo improvvisamente. Quella domanda mi ronzava in testa da quando mi sono svegliata.

Stanno tutti zitti. Che novità!

Mio padre fa cenno a Miriam e Simon di uscire dalla stanza. Ubbidiscono subito.

Restano solo lui e Lucy con me. Comincio a sentire un po' di paura.

Lucy prende la mia mano destra e la tiene fra le sue con delicatezza.

Mio padre abbassa lo sguardo e comincia a fissare un punto a caso del pavimento.

Tutto ciò non promette affatto bene.

<<So che può essere difficile da accettare, è sempre stata anche un'amica per te, oltre che una mamma.>>

I miei occhi cominciano a riempirsi di lacrime che minacciano di uscire, ma le respingo. Non mi ha detto ancora niente. Avrò frainteso tutto.

<<Ma...>> fa una pausa che sembra infinita.

<<Ma la mamma, adesso non c'è più. Non avrei voluto dirtelo adesso, in questo modo. Ma non sarei riuscito a mentirti, mi avresti scoperto e non mi avresti più perdonato>>

Smetto di reprime i miei sentimenti e lascio andare tutto quello che avevo trattenuto. Fiumi di lacrime mi bagnano il volto.

Non ci posso credere. La mia compagna di una vita. Una delle persone di cui veramente mi potevo fidare.

Se ne era andata. Per sempre.

Lucy mi stringe più forte la mano e mi sussurra:<<Ce la farai, sei forte e lo hai dimostrato.>>

Bastano queste parole per tirarmi leggermente su di morale e riescono a farmi pronunciare, balbettando tra un singhiozzo e l'altro:<<Come? Cosa è successo?>>

<<L'anno scorso, dopo due anni dall'incidente, i dottori ci avvisarono che probabilmente non saresti sopravvissuta e che forse non ti saresti svegliata mai più. Come vedi, avevano torto. Comunque non perdemmo le speranze. Tua madre però, non appena sentì quella notizia, inpazzì. Pareva che il mondo le fosse caduto addosso. Nonostante i due anni di sacrifici, avrebbe perso la sua "ragione di vita". Così ti chiamava.>>

Una lacrima gli riga il volto, ma continua: << L'abbiamo trovata stesa sul pavimento del bagno, senza vita. Sul lavandino c'era una confezione di pillole aperta e vuota.>>

E adesso come farò? Era una parte fondamentale della mia vita. Non riesco ad immaginarmi una vita senza di lei.

Ho quasi paura di chiedere dove sia Alyssa, a questo punto.

Raduno tutta la forza che mi rimane e chiedo alla mia amica: <<Dov'è Alyssa? Perché lei non è venuta a trovarmi? Si è già dimenticata di me?>>

<<Beh, tutt'altro. Non ha fatto altro che pensare a te in questi anni, seriamente. Pensa che sia stata tutta colpa sua.>>

<<E allora perché non è qui?>> domando, per la seconda volta.

<<Abbiamo provato a contattarla, ma non ci ha risposto. In questi anni è cambiata molto. Non è più l'Alyssa di una volta.>>

Sta dicendo che il trio perfetto si è spezzato? Non ci posso credere. Avevo ragione ad avere paura.

Non ho ricevuto nemmeno una buona notizia dal mio risveglio. Inizio questa "nuova vita" nel migliore dei modi insomma!

Non vedo l'ora di poter uscire da questo letto per vedere come è andato avanti il mondo.

Ora ho sedici anni, non sono più una ragazzina.

E anche questo capitolo è giunto al termine!

Vi è piaciuto?

Bye.

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