⓿➊

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Quando Yoongi si svegliò, quella mattina, il sole filtrava dalle tapparelle semi chiuse andando a sfiorare le lenzuola e la sua pelle chiara e delicata.

Aprì gli occhi ancora appesantiti dal sonno e sbadigliò, dando uno sguardo fugace all'orologio e decidendo che fosse ora di alzarsi per combinare qualcosa di produttivo.

Erano le dieci e mezza del mattino, la sera aveva fatto tardi tornando dal ristorante in cui lavorava come cameriere il martedì, il giovedì e il venerdì, ma si sentiva abbastanza riposato dopo otto ore di sonno.

Si stiracchiò e si alzò dal letto, infilandosi le ciabatte e trascinandosi verso la cucina, passandosi una mano tra i capelli ed aprendo il frigorifero.

Afferrò la bottiglia di succo di frutta all'ananas e l'aprì, versando il liquido in un grande bicchiere di vetro e riponendola nel frigo, poi aprì la dispensa e piegò la testa, cercando di decidere se mangiare una semplice brioche o una crostatina, ed optò per la prima scelta.

Finì di fare colazione in meno di cinque minuti e prese il cellulare, componendo il numero della madre e poggiando il telefono all'orecchio, aspettando che rispondesse.

"Pronto?" fece la voce della donna dopo quattro squilli.

"Eomma, buongiorno" sorrise Yoongi, entrando in stanza ed aprendo un cassetto del comodino per prendere un paio di calzini e di boxer puliti, poggiandoli sul letto.

"Buongiorno a te Yoongi, come stai?" rispose lei dall'altro lato del telefono.

"Benone, sono tornato a casa verso l'una e mezza e mi sono svegliato ora, scusami" sospirò il giovane, recandosi al bagno. "Mi faccio una doccia e vengo a prendere Hyejin, come sta?"

"Non preoccuparti tesoro, fai con calma ci stiamo divertendo a giocare con le bambole noi, vero amore?" rise la donna. "Saluta tuo papà"

"Sì appa! Nonna sta facendo le acconciature!" esclamò la tenera voce di una bambina, che fece sorridere Yoongi come un ebete.

"Va bene va bene... eomma posso andare a fare la spesa allora? Poi passo a prenderla e vi lascio liberi, giuro...solo se non è un problema" disse allora, mordicchiandosi il labbro inferiore.

"Sì Yoongi, sta' tranquillo, sai che a noi fa solo piacere passare del tempo con questa piccola birbante" rise leggermente la madre.

"Mh...va bene, allora ci vediamo tra un'oretta okay?"

"Sì amore mio, ci vediamo tra poco"

Yoongi sorrise lievemente e chiuse la chiamata, poggiando il cellulare sul mobile ed aprendo il getto della doccia, spogliandosi nell'attesa che l'acqua si riscaldasse, per poi entrare.

Chiuse gli occhi quando l'acqua cominciò a bagnare il suo corpo, e si tirò i capelli indietro, cominciando a pensare e ripensare.

Hyejin aveva tre anni e mezzo, e nel giro di pochi mesi avrebbe iniziato ad andare alla scuola materna, il che avrebbe garantito più riposo ai genitori di Yoongi, che per tutto quel tempo erano stati costretti a prendersi cura di lei, spesso anche la notte, poiché il ragazzo alternava due lavori durante la settimana per portarsi avanti e garantire il meglio alla sua bambina.

Per quanto odiasse dover affidare ai genitori sua figlia, non poteva fare altrimenti, non aveva soldi per pagarsi una baby sitter, era solo e faceva due lavori, quindi si era rassegnato.

Decise finalmente di uscire dalla doccia, e nel giro di un quarto d'ora fu pronto per uscire di casa ed andare a comprare le provviste per la settimana successiva.

🍼🍼🍼🍼🍼

"Hey piccola, ciao" sorrise ampiamente quando la bambina corse barcollando instabilmente verso di lui, con le braccia tese; subito la prese in braccio, sorridendo e baciando la sua guancia. "Come stai amore?"

La bimba si accoccolò subito al padre, poggiando la testa sulla sua spalla e le esili braccia attorno al suo collo per stringersi a lui, schioccando un bacio sulla sua guancia. "Bene bene appa" disse teneramente.

Yoongi si girò verso sua madre e prese la borsa che gli stava porgendo. "Grazie eomma, sei sempre la migliore" sorrise poi. "Ci vediamo martedì pomeriggio, okay?"

"Certo tesoro, poi ci sentiamo, buona giornata" rispose lei con un sorriso, all'uscio della porta.

Yoongi si girò cominciando a scendere le scale. "Saluta papà quando torna!" esclamò per farsi sentire, poi arrivò alla macchina e sistemò Hyejin sul seggiolone, per partire verso casa.

"Allora amore, ora andiamo a casa, sistemo la spesa, pranziamo e poi andiamo al parco tutto il pomeriggio, va bene nanetta?" disse dando uno sguardo alla bimba dallo specchietto, per poi tornare con lo sguardo sulla strada.

Lei cominciò a battere le mani felicemente ed annuì. "Sì! L'altalena!!" esclamò facendo svolazzare le ciocche di capelli legate da due teneri codini.

Il giovane rise leggermente a quella scena e parcheggiò la macchina davanti al portone di casa, fortunatamente i suoi genitori erano a cinque minuti di macchina, il che era davvero comodo.

Così scese dall'auto e prese il passeggino, sistemandolo per poi mettervi sotto le buste della spesa e facendovi sedere Hyejin.

La bambina aveva ormai imparato a camminare bene da mesi, ma si stancava facilmente essendo ancora molto piccola, così Yoongi portava sempre il passeggino con sé, per evenienza.

Salirono finalmente a casa e la piccola corse subito verso la sua stanza per giocare un po' mentre il padre cominciava a cucinare qualcosa di buono, fortunatamente gli piaceva sperimentare..

Finirono di pranzare verso le due del pomeriggio, e nel giro di mezz'ora furono nuovamente fuori casa, diretti al parco vicino casa.

Yoongi avrebbe avuto decisamente bisogno di riposo a causa della settimana stancante, ma tra la sua salute e quella della figlia, avrebbe sempre messo al primo posto quella della figlia: aveva bisogno di muoversi, respirare aria pulita e giocare con i bambini della sua età, divertirsi, e il ragazzo di certo non glielo avrebbe negato.

E così, come al suo solito, si ritrovò ad osservare con attenzione quella piccola creatura angelica, intenta a salire sulla casetta di legno e fare la fila per fare lo scivolo, che rideva spensierata.

Quella bambina era la luce nella sua vita, un piccolo miracolo venuto al mondo senza neanche volerlo.

Non era voluta, sì, e la madre li aveva lasciati soli, vero, ma Yoongi l'amava, oh se l'amava.

Amava sua figlia più di ogni altra cosa al mondo, e nonostante le difficoltà economiche che si era ritrovato ad affrontare, le avrebbe concesso tutto pur di vederla felice e di farla crescere nel modo adeguato, non avrebbe permesso a niente e a nessuno di toccarla o di farla soffrire, se lo era ripromesso tre anni prima.

"Appa! Appa!" lo richiamò lei correndo verso di lui, risvegliandolo dai suoi pensieri.

"Uh? Dimmi nanetta" fece lui abbassandosi per guardarla.

"C'è il carretto dei gelati!" saltellò lei indicando il carro dei gelati. "Me ne prendi uno?"

Yoongi si girò per guardare il punto indicato, poi annuì. "Allora andiamo dai"

"Sì!" urlò felicemente lei, cominciando a correre verso di esso all'improvviso.

"Hyejin! Fermati, non scappare, andiamo in-" ma la bambina ormai aveva cominciato a correre, ed il carretto stava cambiando posizione. "Oh Dio santo"

Yoongi cominciò a sudare freddo, si girò intorno e corse verso il carro, ma non la trovava più, c'erano troppe persone, e lei era troppo piccola per essere vista.

"Hyejin! Hyejin, oh mio dio...oh mio dio..." si portò la testa tra le mani e scoppiò a piangere.

Dove diavolo era finita?

🅑🅔 🅜🅨 🅑🅐🅑🅨 [🅟.🅙🅜+🅜.🅨🅖]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora