| Non siamo troppo vicini... |

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Così io e Derek eravamo rimasti da soli al loft.
Doveva proteggermi, nessuno di noi "umani" poteva stare da solo. Io ero con Derek, Lydia era con Ethan e Mason era insieme a Liam. Peter, Malia, Scott e Deucalion erano alla vecchia casa della famiglia di Derek, Theo e Isaac, invece, erano a scuola insieme al padre di Alison. Io e Lydia non potevamo stare più insieme...
Stavamo aspettando tutti la creatura. Nelle ultime settimane a Beacon Hills molte persone erano scomparse. I cadaveri, venivano ritrovati impalati agli alberi della riserva.
Nessuno sapeva chi, nessuno sapeva o aveva visto come, nessuno sapeva quando.
Lo sceriffo, mio padre, aspettava solo la prossima telefonata agghiacciante. Sperava sempre in un furto o in un atto di vandalismo, e invece, ecco un'altra persona, che spaventata a morte, chiamava. Una volta, avevano chiamato due ragazzini, che, rimasti traumatizzati dal fatto, erano ancora ricoverati in ospedale e non parlavano.
Mentre io avevo tutti questi pensieri, Derek smanettava col telefono...

Derek: "Non sento Scott da un po' di tempo, non risponde al telefono. Penso che lo raggiungerò alla casa nella riserva"
Stiles: "Potrebbe non avere segnale, prova con Liam"
Derek: "Sarebbe meglio controllare di persona"
Stiles:"Derek non puoi lasciarmi da solo..."
Derek:"Tornerò subito e poi comunque la porta è solida e le finestre sono chiuse."
Stiles: "Derek No! Ascolta, tu hai gli artigli e sai combattere, io ho solo il sarcasmo e non posso far morire  dal ridere quella cavolo di creatura".
Derek:"Ok, ok, resterò allora, provo con Liam" 


Forse avevo reagito troppo violentemente, ma non poteva lasciarmi solo. Io non avevo modo di difendermi e la mia mazza da baseball non poteva risolvere sempre tutti i problemi.
Non sapevamo bene chi fosse questa creatura, o meglio cosa fosse, nessuno ne aveva idea e nel bestiario degli Argent non avevamo ancora trovato niente. Sapevamo solo che le persone sparivano, passavano due settimane, e riapparivano impalate agli alberi della riserva, pallide, completamente dissanguate e con il corpo pieno di morsi, che il medico legale aveva definito di "Animali".
Non prendeva i licantropi: una volta aveva preso Isaac, l'avevamo trovato incosciente, congelato, ma intatto nella riserva ai piedi del Nemeton. Come sempre ci aveva portato Lydia da lui, e per fortuna, appena in tempo. Mason l'aveva visto, da quello che aveva detto aveva sembianze umane, ma non ne era sicuro, era fuggito via.

Derek:"Apposto, nessuno si è ancora fatto vivo"
Stiles:"Oh, bene"

[Momento di silenzio]

Era sempre così con Derek, non si parlava molto e aveva sempre un'espressione profonda e seria. Non era la prima volta che rimanevamo da soli, ormai lo conoscevo e non avevo più paura di lui come all'inizio. Da un po' di tempo però quando stavo con lui, vicino a lui, quando facevano cose insieme avevo sempre una strana sensazione. Non avevo paura, mi sentivo protetto e stavo bene. Sentivo però un peso sul petto e un vuoto profondo nello stomaco. Il respiro mi si appesantiva sempre un po', come se non avessi aria, però non facevo fatica a respirare, anzi quel respiro pesante mi faceva andare quasi su di giri: mi sentivo più leggero come se avessi dovuto prendere il volo da un momento all'altro. Ci eravamo anche salvati la vita a vicenda e più di una volta, forse si era creato un legame speciale... però forse non c'era solo questo... anche con Scott c'era un legame speciale, ma io non stavo così. Mi emozionavo sempre quando mi guardava negli occhi, con quegli occhi verdi, puri e profondi. La stessa sensazione di quando, da piccoli, si è timidi e tutti ti guardano, ti cercano e ti fanno domande. 

Da parte sua anche lui con me si atteggiava in modo diverso rispetto agli altri. Era, come dire, insicuro, chiuso, con me e stare con lui soli era sempre come la prima volta. Era muto, cercava ogni tanto il mio sguardo e mi guardava a lungo, poi io ricambiavo e si girava da un'altra parte. Era come se mi volesse evitare, come quando vuoi evitare qualcuno con cui hai un qualcosa in sospeso e non ne vuoi parlare. Comunque lui era sempre un Hale, e nonostante li conoscessimo da molto tempo ormai, Io e Scott avevamo la sensazione che intorno a loro ci fosse sempre un aria di mistero. Quando ti aspettavi di conoscerli bene ecco che scoprivi qualcos'altro.

Mi girai un attimo verso di lui e il mio pensare fu interrotto dal suo sguardo fisso su di me. Non so da quanto tempo mi stesse guardando, me ne ero accorto solo adesso. Lui come al solito volse lo sguardo a terra.
A un certo punto ruppe il silenzio:"Stiles perchè non approfittiamo di questo tempo per insegnarti qualcosa? È quasi l'alba, non penso che uscirà più oggi la creatura"
Stiles:"In che senso?"
Derek:"Beh, saper combattere non fa parte del pacchetto morso, vorrei magari insegnarti giusto le basi per poterti difendere, intendo succederà che rimarrai da solo primo o poi."
Stiles:"Si hai ragione, mi sembra un bel modo di passare il tempo"
Derek:"Andiamo allora, vieni qui"
Aveva ragione, sarei rimasto da solo prima o poi.
Lo raggiunsi.
Mi fece segno di mettermi davanti a lui dandogli di spalle. Fatto ciò ad un certo punto ebbi un sussulto. Da dietro si era appoggiato a me. Intanto avvolgeva le sue grandi e muscolose braccia intorno a me. I nostri corpi erano a stretto contatto. Mi aveva preso dolcemente per i polsi e mi mostrava come muovermi, come spostarmi, che colpi sferrare e come schivare quelli del nemico. Mi sentivo strano, dopo poco mi ero perso, sentivo solo il suo corpo contro il mio, era come se mi stringesse a se, potevo sentire i suoi muscoli, sotto la leggera canotta che indossava. Sentivo il calore del suo corpo scaldare il mio, freddo. Il cuore mi batteva forte e ormai sentivo solo quello, le sue parole non le seguivo più e il mio respiro si affannava. Cosa mi stava succedendo... avevo i sudori freddi... Una scarica, un brivido sulla schiena, mi aveva fatto venire la pelle d'oca. Ogni parte di lui appoggiata a me, dai pettorali agli addominali, dall'inguine alla coscia. Ad un certo punto avvertii una strana sensazione, mi stavo eccitando e improvvisamente, in mezzo tra un respiro affannato e l'altro feci un sospiro profondo che richiamò l'attenzione di Derek.
"Stiles tutto bene?" Chiese con una voce soave e calma. 

Le sue parole mi avevano colpito come un pugno allo stomaco. Girai leggermente la testa, mentre eravamo fermi, sempre in quella posizione, un po' forse ambigua. 

Appoggiando la nuca sulla sua spalla incrociai il suo sguardo serio e profondo. Stranamente questa volta non guardò altrove, ma invece ricambiò il mio sguardo.
Mi sibilò un "Sì" poco convinto come risposta. C'era un non so che. Ci fissammo un momento, fin troppo. I suoi occhi verdi brillavano, erano davvero profondi, non distoglieva lo sguardo, e ... sembrava mi guardassero dentro. 

I nostri volti erano molto vicini.

Sentivo il suo respiro che aumentava, io ero bloccato non riuscivo a muovermi. Il piccolo Stiles, li sotto era sveglio e pulsava, faceva spessore con i pantaloni e formava una collinetta ben visibile. Le mie labbra erano leggermene aperte, lasciando un piccolo spiraglio tra le labbra. Eravamo molto vicini, le sue labbra erano molto vicino alle mie. Sembrava si stesse man mano avvicinando ancor di più, io non pensavo, non avevo niente in testa, mi stavo facendo trasportare dal mio corpo, dalla mie sensazioni. Chiusi gli occhi e mi portai leggermente avanti anch'io. 

Trattenni e il respiro e...



*Fatemi sapere cosa ne pensate! Votate in tanti e fatemi sapere cosa ne pensate*

Cosa succederà dopo quei tre punti?

La prima volta [Sterek]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora