Lydia...

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[2 mesi prima]

Quel bacio, quel bacio, quel fottuto bacio.

L'avevo sognato, l'avevo sentito, avevo sentito le sue labbra sulle mie, si erano sfiorate dolcemente e poi, poi... erano sfociate in un bacio appassionato.

Io e Malia ci eravamo separati, ci eravamo lasciati, senza neanche una parola. Eppure stavamo bene. Entrambi avevamo capito. Io non ne avevo sofferto e lei neanche. Entrambi eravamo consapevoli dei bei momenti passati insieme, il risveglio la mattina, i compiti insieme e il sesso. Era tutto finito però lei ora era con Scott e io con Lydia. Non so ancora come avrebbe gestito la cosa con Kira se mai fosse tornata dalle Skillwaker (non mi ricordo come si scrive).

Dopo quel bacio, mi sembrava di sognare. Una felicità, una beatitudine che partiva da dentro, dal fondo del mio cuore, salendomi in gola ed esplodendomi in viso con un magnifico sorriso.

Ne avevamo parlato, io e Lydia. Non ci sembrava una cosa razionale all'inizio. Forse era stato tutto determinato dal momento. Lo stress per il college, il conflitto con Gerard, lasciare Beacon Hills.

Si, lasciare Beacon Hills. Io ero riuscito a trovare uno Stage all'FBI. L'FBI, quella vera. Non volevo perdere questa opportunità, mi avrebbe cambiato la vita, e per quanto tenessi a salvare la vita delle persone di Beacon Hills, dovevo pensare anche alla mia di vita, per una volta, volevo pensare al mio futuro.

Gerard questa volta era morto, davvero morto, Argent era stato felice di seppellirlo. I suoi "seguaci" erano stati arrestati.

Kate non si faceva vedere ma non ci aspettavamo un suo ritorno.

Finalmente io e Lydia eravamo riusciti a parlarne. Eravamo andati nella riserva. Il sole splendeva, da tanto tempo, troppo tempo ormai, c'era la pace. All'inizio quello che sembrava irrazionale non era sembrato poi così strano.

Nessuno dei due voleva parlarne, dopo minuti di silenzio imbarazzanti avevamo iniziato parlando del più e del meno. Ad un certo punto però Lydia era scoppiata a piangere. Mi stringeva a se, poggiandomi la testa sul petto. Tra i singhiozzi diceva "Non ho mai provato qualcosa di questo genere per una persona"

"Non ho mai sentito tutto questo per un ragazzo, non me ne sono mai resa conto Stiles"

"è la prima volta che mi sento così"

"Ho bisogno di te, sono attratta da te"

"Questa però non è solo attrazione fisica, ed è questo che mi sta uccidendo"

"Il mio cuore batte troppo forte per te, mi sembra che esploda, ho bisogno di urlare"

Di istinto mi venne, come aveva fatto lei con me quando mi era venuto l'attacco di panico, l'allontanai con le spalle e guardandola dritta negli occhi bagnati e lucidi, posai le mie labbra sulle sue. Ora anche i miei occhi erano bagnati, non so cosa fosse, ma subito dopo quel bacio, scoppiai a piangere nell'abbracciarla.
Forse eravamo entrambi felici. Forse eravamo io e lei, forse saremmo sempre dovuto esserlo. Lei non mi aveva mai considerato e io avevo perso interesse per lei qualche anno fa. Ma ora era tutto diverso, lei era cambiata, io anche e lo era anche la situazione.
Ora ci stavamo dando la mano. "Sono, ehm, mi sento, rilassata, leggera, strana".
Le lacrime si asciugavano col sole, e la conversazione si faceva interessante. Era una risata dopo l'altra.
Si stava facendo tardi e quindi le dissi "Vuoi che ti riaccompagni a casa?"
In auto guardavo più lei che la strada, i nostri occhi continuavano a cercarsi.
Sula porta di casa, ci fu un ultimo bacio e mentre tornavo all'auto mi chiamò. "Stiles"
Avvicinandosi a me e prendendo mi per le braccia mi disse "Ti va di venire su in camera con me?"
Quasi titubante risposi "Certo!"
E strascinandomi per la mano, prima su per il violetto e poi per le scale mi guidò in camera sua.
Stringendomi a lei, portando le sue braccia intorno ai suoi fianchi mi baciò. Fu un bacio molto passionale, questa volta con la lingua. Stringevamo a noi i nostri corpi come una cosa sola. Lei mie mani erano sulla sua schiena, lei mi premeva a lei dalle spalle. Si staccò un attimo fermando quella foga amorosa. Fu così che rimasi a torso nudo e dove presi anche io l'azione. Baciandola l'adagiai sul letto. Le aprii la camicetta e ammirai il suo corpo come lei aveva fatto con il mio. La lieve luce del tramonto, colorava la stanza di un lieve tetro arancione. Tutto sembrava così surreale, fantastico. Ero quasi su di giri. Mi feci avanti e soffocando il mio fuoco interno in un bacio che lei apprezzó. Intanto mi fece scivolare i pantaloni e rimasi con solo la biancheria intima addosso. Lo stesso feci io con lei.
Ora i nostri corpi erano a contatto. La sua pelle morbida scorreva sulla mia mentre la ricoprivo di baci. I miei pettorali sfioravano il suo seno, in un modo al contempo dolce e violento.
Iniziai a scendere ricoprendo il suo corpo lievemente illuminato di baci, che la facevano sospirare ad ogni tocco. Arrivato all'inguine le tolsi quello che aveva addosso. Lei aveva le mani nei miei capelli e mi accarezzava, mentre io lavoravo di lingua. Tra un gemito e l'altro che si facevano sempre poi forti gridava il mio nome. Mentre continuavo la sotto, portavo le mani prima sulla pancia, poi sui fianchi e poi sui seni. In quel momento qualcosa le tolse il respiro, e ci fu un gemito più forte.
Ora avevo il naso bagnato e i capelli arruffati. I gemiti finirono e io caddi vicino a lei ansimante. Mi bació lei questa volta.
Intanto sua madre era rincasata e Lydia mi fece segno di uscire dalla finestra. Prima ancora di uscire mi diede un ultimo bacio e mi lasció con questa frase "Credo di amarti Stiles, come non ho mai amato nessuno, ho paura ma mi sento bene, molto bene".
Sentendo scricchiolare le scale, mi nascosi accanto alla finestra e risalii sulla mia auto.
Che emozione, avevo il cuore che batteva forte, e quasi mi inchiodai con l'auto. Al semaforo ripresi un attimo fiato.
Arrivato a cassa mi sdraiai sul letto e mi addormentai.
Sognai Lydia, stesa accanto a me sul letto, un risveglio dolce, abbracciato a lei.
Eppure nonostante tutto mi sentivo in colpa, come fosse sbagliato, come se non fosse quello che volevo. Come se stessi tradendo qualcuno. Cosa stava succedendo, chi stavo tradendo, chi mi stava portando via l'amore per Lydia. La sveglia interruppe il sogno, che quasi si stava trasformando in un incubo.

Era ora di andare.
Oggi sarebbe stato il mio ultimo giorno di scuola e avrei ritirato il mio diploma. Dovevo prepararmi e decisi di scacciare via i brutti pensieri.
Questa doveva essere una bella giornata.

*La storia continua, forse non vi aspettavate proprio questo, però spero che abbiate apprezzato. La storia fa riferimento al periodo precedente del capitolo con Derek. Fatemi sapere se ho esagerato con la parte sessuale, o se posso spingermi oltre. Non esitate ad aggiungere commenti e a votare la storia*
- Andrea

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