La giornata del diploma era stata fantastica...
C'erano tutti... Ci sarebbe mancato il liceo... Mi sarebbero mancati tutti e tutto... Io avevo fatto le mie scelte e gli altri le loro... Saremmo andati tutti via da Beacon Hills, nei college delle grandi città, per portare avanti la nostra vita. Mentre rimuginavo sul presente, chiamarono il mio nome, camminando verso il microfono ripensai a quando avevamo scritto le nostre iniziali in biblioteca e mi scese una lacrima.
Giustamente, soprappensiero, inciampai e caddi. Scacciando i pensieri e rialzandomi, salutando tutti con la mano, accelerai verso il microfono e ritirato il diploma, indossato il cappello, mi lanciai nel mio discorso. Avevo preparato un testo per evitare balbettii e momenti di silenzio imbarazzanti. Preso il foglio diedi un'occhiata ai miei amici. Ripreso il foglio provai a leggere. Ci fu un grande silenzio e iniziai... man mano che leggevo mi rendevo conto che quel discorso era sempre più sbagliato, che non rappresentava la situazione, quello che davvero provavo. Un discorso sul futuro, su quanto mi avesse dato il liceo e su quanto avrei imparato al college non presentava bene come stavano le cose. Ad un tratto alzai un attimo lo sguardo e non so come in mezzo alla folla i miei occhi incontrarono quelli di Derek Hale. Per una volta, fuori da un combattimento, fuori da un conflitto, senza nessuna creatura in giro... i suoi occhi verdi, i suoi bei occhi verdi, mi squadravano e mi perscrutavano, fin dentro, nel profondo. Mi bloccai su quello sguardo per qualche secondo, sentendo un tonfo al cuore, poi lui abbassó lo sguardo con un sorriso e un risolino, sparí tra la folla. Il respiro mi si era fermato, perso di vista Derek ripresi aria, come appena uscito dall'acqua. Mi girava un po' la testa e mi era venuto come mal di stomaco.
Tutti mi stavano guardando e ripresi a leggere... avrei voluto dire tutto, buttare fuori, ma non potevo, non tutti avrebbero capito.
Che strano però quell'effetto, ripensai scendendo dal palco, era come se mi avesse incantato, mi ero bloccato, forse solo un tuono avrebbe potuto riportarmi alla realtà. Il respiro mi si era fermato. Aveva un espressione seria, le sue labbra erano leggermente inarcate e le sue pupille si erano illuminate per un momento.
Cercai Lydia, che sembrava essere sparita, finché non arrivò un messaggio.Questo messaggio era molto interessante da vari punti di vista, o meglio da uno solo, la faccina ammiccante non poteva che confermare. Mi fiondai negli spogliatoi e con faccia innocente mi rivolsi a Lydia, come un ingenuo, fingendo di non aver capito cosa avesse in testa.
Stiles:"Hey"
Lydia:"Hey, Stiles, pensavo..." disse, avvicinandosi, facendomi scorrere la mano petto. "Pensavo che io e te potremmo riprendere qualcosa che abbiamo interrotto ieri".
A quelle parole qualcosa si risvegliò la sotto. Presa per i fianchi la strinsi a me e iniziai a baciarla con foga. Mi lasciò un attimo e mi fece spostare le mani, dove a parare suo, era più opportuno metterle. In questa foga di passione e amore ci spostammo nella stanza del coach, lei chiuse la porta a chiave, e si sedette sul tavolo.Che strano! Pensavo che quando sarebbe stato il momento sarei esploso di gioia e passione e invece, era come se non mi sentissi a mio agio, come se non fosse stata lei la persona giusta, come se le stessi facendo un torto, se la stessi prendendo in giro. La passione c'era, quella si, forse avevo smesso di amarla, forse l'avevo idealizzata come la ragazza dei miei sogni da troppo tempo e forse non mi piaceva più, forse non ne ero mai stato davvero innamorato...
Tutto queste domande sparirono quando, alzatasi dal tavolo, si avvicinò a me, stringendomi a lei, iniziò a baciarmi con foga, con la lingua. Questa volta gestii io il gioco, mi saltò in grembo e io la adagiai sul tavolo del coach, si tolse la maglietta, mettendo le mani sotto la mia. Me la tolse, passando le mani sulla schiena e in una foga di un limone mi stringeva a lei sempre di più... io facevo lo stesso. Ad un certo punto ci sdraiammo sul tavolo, buttando tutto per terra e facendo un gran baccano. Ridemmo e subito tornammo a quello che stavamo facendo.
I nostri corpi scorrevano l'uno sull'altro, eravamo legati in un unico abbraccio, quasi fossimo in un unico corpo, il calore del suo corpo, la sua pelle morbida, le sue labbra erano sulle mie e io ero dentro di lei, ansimavamo ed eravamo bagnati dal sudore. La baciavo ovunque sul collo, lasciando dei piccoli succhiotti che la facevano gemere dolcemente.
Eravamo entrambi al settimo cielo, tanto che mi venne da alzare gli occhi per il piacere. Questi poi mi caddero sullo specchio del coach, e li, mi venne un infarto, incrocia quegli stessi occhi che mi avevano mandato in subbuglio sul palco, che mi rendevano e che mi incantavano, Derek era li, Derek Hale era li. Trasalii e mi girai, non c'era nessuno. La porta era però aperta, Lydia mi guardò male, le dissi che andavo a chiudere la porta. Tornai da lei che avevo i sudori freddi e una sensazione di vuoto interiore terribile. Quasi come se quello sguardo, nell'atto dell'amore con Lydia, mi avesse risucchiato l'anima.
Lei poi venne e io finsi un orgasmo, anche se stavo male e non vedevo l'ora che quello "strazio" finisse.
Ci alzammo e ci rivestimmo, buttai via il preservativo e seguii Lydia verso l'uscita, ma lei mi fermò e con sguardo maligno mi disse: "Aspetta qui, giusto 5 minuti, per non far vedere che eravamo insieme", avevo ancora il fiatone.
Sentii una presenza alle mie spalle, questa volta mi girai di scatto, ancora senza trovare nessuno, trovai però dei graffi sul pavimento.
Mi squillò il telefono, riportandomi alla realtà, era Scott, chiedeva dove fossi poichè stavano per lanciare i cappelli e corsi fuori. Quando uscì avvertii un rilassamento generale.
Mentre correvo pensai che le sensazioni che provavo con Lydia erano diverse da come me le ero immaginate, da come la vedevo nei sogni, o meglio da come le ricordavo nei miei sogni, erano anni che non la sognavo più... forse era diventata come una cantilena, uno stereotipo quasi, tipo a Stiles piace Lydia... la vera domanda che forse dovevo pormi però era...
"Ero ancora innamorato di Lydia?"
O il mio era solo un sentimento a cui mi ero abituato negli anni ma che ormai era svanito?
Raggiunsi Scott al lancio dei cappelli e al 3 lo tirai insieme a tutti gli altri, forse era una sensazione passeggera, volevo parlarne con Scott ma quello era un giorno di festa.
*Fatemi sapere cosa ne pensate! Votate in tanti e fatemi sapere cosa ne pensate*
Cosa succederà dopo quei tre punti?
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La prima volta [Sterek]
Teen FictionLa prima di vola di Stiles & Derek. Il conflitto nella mente di Stiles, la scelta, il bacio e quella senza vestiti. Questa è la vera prima volta.