Blu profondo

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L'estate si sa, ritorna ogni anno. La sabbia dorata, il sole bollente, l'acqua del mare che rinfresca la pelle, sono queste piccole sensazioni che ti fanno stare bene. Agosto comincia con la promessa di fare follie e termina sempre con un cuore spezzato, perché al destino, cari lettori non si può di certo scappare. E se credete a fatica a queste mie ultime parole, vi racconterò una storia, quella  di un ragazzo e una ragazza, che vi convincerà che a volte due destini si intrecciano a tal punto da rendere impossibile fuggire.
Protagonista è una piccola borgata marina di appena 131 abitanti, un vecchio faro e una torre di vedetta dei Saraceni le hanno donato il nome Torretta Granitola. Parliamo di un luogo da favola, il cui mare viene scelto dal sole per tramontare in tutta la sua bellezza,  riuscire a descrivere questa piccola magia non è facile, bisognerebbe guardare attraverso i miei occhi. Il bello di Torretta è che d'estate si popola di gente proveniente da ogni parte d'italia, ci sono amici che il mare ha reso fratelli, famiglie che si conoscono dall'infanzia e poi c'è un gruppo di ragazzi che aspetta sempre con ansia di condividere insieme un mese tra giochi, feste e risate. Una sera come le altre, il gruppo si era riunito al "solito bar", un luogo d'incontro abituale in cui il tempo passa tra un bicchiere di jin e una partita a carte, o più precisamente, una partita a Lupus in fabula. Le regole del gioco sono semplici, il narratore conduce la partita, gli altri giocatori si svegliano e fanno la loro mossa solo dopo essere stati interpellati. Partecipare come lupo è interessante, ma narrare ti permette di conoscere il ruolo di tutti, proprio per questo Giselle si proponeva sempre come narratrice. Quella sera però, poco prima di iniziare, tre ragazzi si avvicinarono al tavolo chiedendo di potersi unire alla partita.
A parlare fu Massimiliano, un ragazzo che fa parte del gruppo da anni e che da sempre Giselle considera il migliore. Massi è una persona che nella vita vale la pena conoscere, ha un carattere travolgente, sa prendersi cura degli altri e attraverso uno sguardo riesce a capire se qualcosa non va. Si potrebbe considerare un faro che illumina la strada di chi lo segue. Lui però non era arrivato da solo, al suo fianco due ragazzi rimasero timidamente in attesa di essere presentati. Il primo, alto, biondo e occhi grigio azzurri di nome Leonardo, l'altro corporatura minuta, capelli di media lunghezza e un volto scolpito. Si erano presentati come amici ospiti di Massi, che sarebbero rimasti in Sicilia giusto qualche giorno.
Giselle prese a narrare le vicende di lupi assetati di sangue e civili in fuga, annunciando una notte dopo l'altra i morti fino a nominare il vincitore. Nulla di strano nel dirvi che i due nuovi arrivati si ambientarono piuttosto facilmente a Torretta, il gruppo gli ha permesso di integrarsi facilmente e tra una chiacchiera e l'altra sono pian piano uscite le loro personalità. Comincerei raccontandovi di Leonardo, da lui è subito venuto fuori un carattere decisamente dominante, uno a cui piace stare al centro dell'attenzione e che non ha paura di esprimere le sue idee. Giselle si era fatta di lui un'idea che qualche sera dopo sarebbe stata piacevolmente stravolta, anche perché al termine di quella serata Viola le aveva confessato che Leo era rimasto colpito dalla narratrice.
Sotto il cielo stellato della notte seguente Leonardo e Giselle si sono ritrovati seduti sul palco,al centro della piazza, a parlare delle loro vite e con grande sorpresa lei si sentiva a suo agio accanto a lui, iniziando a pensare che forse quel biondo spavaldo tutto pieno di sé nascondeva qualcosa di più. Una parola dopo l'altra lei rimase intrappolata in quello sguardo blu profondo, desiderando di poterlo osservare più da vicino, giusto per vedere se si riuscissero a scorgere le onde del mare al suo interno. Giselle rimase sveglia tutta la notte a ripensare quanto Leonardo le avesse reso semplice aprirsi, affrontando con facilità l'enorme peso che portano i suoi problemi. Era innegabile che si fosse trovata bene con lui e si convinse che probabilmente lo aveva giudicato male. E poi le fu difficile togliersi dalla mente il modo in cui Leo rimase in silenzio ad ascoltarla. Rimase comodamente disteso sul palco, lo sguardo sembrava perso ad osservare le stelle, ma malgrado questo, ascoltò con attenzione ogni singola parola. Quando i dubbi iniziarono a tormentare i pensieri di Giselle, il parere di Viola fu fondamentale. Fin dal primo momento ha cercato di spingere Giselle a buttarsi in questa avventura, spiegandole che le cose belle vanno vissute così come vengono e che alla fine quella tristezza che resta ti aiuta a ricordare quanto ne sia valsa la pena. Le ha dato dei consigli che le hanno permesso di superare il pregiudizio degli altri, cosa da cui Giselle era rimasta recentemente scottata. Ma quando hai accanto un'amica come Viola è difficile abbattersi, lei riesce a portare gioia con un solo sorriso, fa tanto la difficile ma dietro questo atteggiamento scontroso si nasconde una persona dolcissima che ha voglia di amare. E se il destino questa volta ha scelto di percorrere la strada di Giselle, sono sicura che quella di Viola sarà la prossima porta a cui andrà a bussare. Quindi si è buttata senza più pensare alle conseguenze, lasciando che Leo la conducesse verso un amore indicibile. Sarebbe stato facile avvicinarsi a lui e baciarlo, pareva che le sue labbra non aspettassero altro, ma qualcosa le diceva che non era ancora il momento. Quei due iniziarono a comunicare in un modo che non saprei nemmeno come spiegare, li legava un'intesa che difficilmente nasce in così poco tempo. E forse a causa di quella chimica, o più semplicemente grazie ad una specie di attrazione magnetica, finalmente "il solito bar" fece da scenario al primo incontro di quelle labbra che si desideravano tanto. Non è difficile immaginare che una volta sfioratesi, le loro labbra iniziarono a danzare senza sosta, assaporando il dolce gusto che fino a quel momento avevano soltanto potuto immaginare. Leo strinse Giselle tra le sue braccia assicurandosi che ogni parte dei loro corpi rimanesse in contatto, scatenando brividi sulla sua pelle e accendendo un fuoco che piano piano prese a propagarsi nelle parti più intime. Una volta scoperti, i due corpi, iniziarono a mappare ogni singolo centimetro, toccandosi e baciandosi senza sosta, lasciando che lo stesso cielo stellato illuminasse a malapena i loro occhi che intanto si cercavano. Il silenzio della notte lasciò il posto a gemiti e sospiri, dimostrazione di un piacere senza fine. Ci fu passione e ci fu tenerezza. A volte la tenerezza di un cuore la scopri lasciando che sia l'istinto a decidere come gestire la situazione. Se quella sera Giselle e Leo non fossero rimasti a parlare fino al mattino, nessuno dei due avrebbe potuto scoprire il valore dell'altro e alla fine è stato proprio questo che li ha uniti nel resto dei giorni che hanno passato insieme. Sono stati travolti dal fuoco della passione e parlando hanno scoperto che potevano aprirsi senza paure, che quella differenza di età non era altro che un numero per il quale, per fortuna, non si sono posti un limite. Giselle si è goduta ogni momento sapendo che la fine di quella splendida storia sarebbe arrivata presto, ma ha capito che le loro anime si erano in qualche modo intrecciate solo quando, abbracciati nudi nel letto, ha espresso segretamente il desiderio di fermare il tempo per poter rimanere ad ascoltare il battito del suo cuore ancora e ancora.
È stato bello trovarsi e baciarsi con il cuore tra la luna e le stelle, ma non c'era modo per loro di rimanere l'uno nella vita dell'altra

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 05 ⏰

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