Loop

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Il bianco regnava in quella stanza deserta. Uno strano odore invadeva le narici di Izuku, che riconobbe subito il posto. Beh, c'era stato tante di quelle volte dopotutto... Aveva trovato il modo di andare in ospedale anche "senza un quirk".

Izuku spostò lo sguardo di quegli occhi stanchi e assonnati sui fili che lo tenevano ancora in vita. O almeno, in quella domensione, si era detto. Avrebbe dovuto chiamare i dottori? Beh, sì, ma voleva stare ancora un po'da solo.

Aveva passato così tanto tempo in cerca dell'amore del suo Kacchan, che però, ogni volta, si dichiarava un fallimento.

Però lui ci credeva, e se solo fosse esistita una dimensione dove lui e il suo Kacchan si amavano per sempre, lui giurò che l'avrebbe trovata. Ad ogni costo.

La porta cigolò, rivelando la figura del medico, sorpreso di vedere il paziente già sveglio.

《Signor Midoriya, buongiorno. Come si sente?》

Izuku annuì, non aveva nessunissima voglia di proferir parola.

《Sei in grado di ricevere visite?》chiese il dottore, per sicurezza.

Ancora una volta, Izuku annuì.

《Bene, ci sono un paio di persone che vogliono vederti, le vado a chiamare.》

Kacchan e mamma ovviamente. Come ogni volta.

《Izuku! Oh mio dio, stai bene?!》entrò di scatto la madre, seguita a ruota da quello che doveva essere il suo ragazzo... Un'altra volta.

Katsuki alzò la mano:《Hey, Izuku...》

"Strano" si disse Izuku. Quella non era la reazione che Kacchan avrebbe dovuto avere. Normalmente -come le volte precedenti in cui era successa una cosa simile- Kacchan gli sarebbe venuto incontro a braccia aperte, felice di vederlo in sesto.

Ma dove era capitato stavolta?

Passarono decine di minuti, in cui la madre si prese cura del figlio, nonostante fosse arrabbiata con lui per quello che aveva fatto.

"Non farlo mai più!" Aveva detto.
"Vuoi far morire di paura tua madre?!"

"Scusa mamma" aveva risposto semplicemente lui, insieme alle poche frasi che disse in seguito, continuando a discorsare con i presenti della stanza.
Notò che i pochi fili che lo tenevano ancora in vita erano legati strettamente a macchinari che non aveva mai visto, oltre che al solito e fastidioso monitor su cui poteva vedere - e fastidiosamente sentire - il proprio battito cardiaco. situazione stranamente peggiore delle volte precedenti.

Ad un certo punto, quando le acque si furono un po' calmate, ci fu una richiesta insolita da parte del presunto ragazzo del ricoverato:
《Scusate, ma... potreste lasciarci per un po' da soli?》

Che gli prendeva? Non aveva mai fatto così, pensava Izuku.

《Ma certo.》fu la risposta del medico, che fece cenno alla premurosa madre di uscire dalla stanza insieme a lui.
Quando rimasero soli, Katsuki si accucciò vicino al lettino d'ospedale e prese la mano di Izuku. Dopo settimane era finalmente riuscito ad accarezzarlo di nuovo.

Bakugo abbassò il capo, mentre cominciava a parlare:《Izuku...》
《Io sono... mortificato, mi dispiace... oh, santo cielo mi dispiace così tanto...》

"Questo non è il mio Kacchan" pensava. "Cosa sta succedendo?"

《Izuku mi dispiace! Scusami è- è tutta colpa mia!》
Izuku sentì le dolci mani del suo amato stringere le proprie, tremanti. Perché mai Kacchan stava tremando? Perché si stava scusando? Forse in questa dimensione... Era successo qualcosa per colpa sua?
Poi vide alzarsi il volto del biondo. Era bagnato da mille lacrime, che silenziose scendevano lungo il loro tragitto sulle candide guance del ragazzo, il quale lo guardava negli occhi cercando di sorridere, ma creando più una smorfia, piena di rammarico.

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