30 maggio 2019
Due settimane.
O meglio, dodici giorni, da quando Louis era tornato a Londra e non si era fatto sentire nemmeno per sbaglio.
Due settimane da quando gli aveva promesso che avrebbero continuato a parlarsi.
Ed Harry aveva quasi lasciato perdere, era ovvio che avesse preso un palo e di conseguenza neanche aveva provato a contattarlo, una volta capito che Louis non l'avrebbe fatto.
Luca poi aveva dovuto ascoltare tutti i lamenti dell'amico, dovendo anche consolarlo, senza potergli dire che in realtà Louis aveva scritto a lui.
Si sentiva terribilmente in colpa, a vedere il suo migliore amico stare male, e non poter fare niente poiché l'aveva promesso all'inglese.
«Ma dai Harry, probabilmente è convinto di avertelo mandato o magari pensava che dovessi essere tu a scrivergli.» disse Luca, per quella che forse era la centesima volta in quelle due settimane, cercando di tirare su di morale il coinquilino (ovviamente senza riuscirci).
«Certo Luca, magari si aspettava anche che lo andassi a trovare... ma dai.»
Luca sbuffò incrociando le braccia al petto e continuando a guardare un programma di cui in realtà non gliene importava nulla, eppure in qualche modo avrebbe dovuto far passare il tempo in attesa della chiamata di Louis, che però non arrivava.
Fortunatamente gli aveva detto di arrivare il giorno della fine dei sei mesi di strade sicure, così avrebbero potuto organizzarsi meglio e soprattutto non sarebbe dovuto stare da solo.
«A che ora finisci?» gli chiese per assicurarsi che i conti che si era fatto fossero giusti, e si sentì rassicurato quando Harry gli rispose con l'orario che aveva ipotizzato.
«Allora ci vediamo al solito bar?»
Harry sospirò stanco a causa di quella routine che lo sfiniva, ma annuì. Non vedeva l'ora di finire quel turno e di prendersi i suoi più che meritati mesi di riposo.
«Forza H, solo qualche altra ora.» continuò Luca, sapendo che quella notte avrebbe dormito abbastanza sereno e che il giorno dopo avrebbe potuto rilassarsi.
Certo, stare con il ragazzo che ti piace di per sé non è una cosa che ti fa rilassare, ma comunque avrebbe capito che Louis in realtà ci teneva, e quindi sarebbe stato più tranquillo rispetto a quelle due settimane.
«Harry» lo richiamò ad un certo punto Luca, notando che il ragazzo se ne stava seduto al tavolo scorrendo con il pollice sullo schermo del cellulare, senza accennare minimamente al doversene andare.
«Mh?»
«Non per metterti ansia, ma hai il turno fra circa tre quarti d'ora e devi andare in caserma.»
Harry controllò l'orario rendendosi conto che effettivamente le parole dell'amico erano vere e, spalancando gli occhi si alzò di corsa, prendendo il necessario prima di scappare in caserma.
E Luca dicendo che Harry aveva bisogno di riposo e di stare tranquillo intendeva proprio questo, ovvero che il suo costante stare con la testa fra le nuvole gli faceva dimenticare le cose più importanti, o anche essere in ritardo la maggior parte delle volte.
Il rosso approfittò poi del momento per mandare un messaggio a Louis e chiedergli dove fosse, al quale l'interessato rispose di essere quasi arrivato.
Non sapeva per quale motivo prima di andare a Roma fosse stato a Portofino, se lo chiedeva seriamente, perché cosa poteva davvero fare in un paese con letteralmente quattrocentouno abitanti?
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Roma Centro || L.S.
Fanfiction«Questo,» prese in mano il post-it che l'inglese gli aveva nominato prima, mostrandolo a Luca, che per via della distanza non leggeva cosa vi era scritto sopra, «questo è il numero di Louis»