Penso che

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Io penso che questo mondo sia una bolla enorme confusionaria. Nessuno sa dove andare, cosa fare, chi essere, chi è realmente. Nessuno ha in mente uno schema, delle regole da seguire.
E ci sentiamo tutti un pò persi per questo motivo. Un pò disambientati; come quando in mezzo alla folla tu non riconosci nessuno e cerchi qualcuno di familiare e non lo trovi, semplicemente non c'è. Ti senti perso, continui a girare la testa in tutte le direzioni: niente, nessuna faccia che ti faccia sentire a casa, niente braccia che ti stringono forte, nessuna parola che ti incoraggi.  Quindi resti fermo, in mezzo alla folla che cammina veloce, e non capisci più niente, fissi immobile un punto dritto davanti a te e ti chiedi se in mezzo a questa gente che va, sfreccia davanti a te, con tutta la fretta che questa vita ci mette, con tutte le preoccupazioni che il mondo ci pone davanti, c'è qualcuno che è perso come te. Sì, c'è qualcuno. Eccomi. Sono qui, mi vedi? Sono io! Potremmo prenderci la mano, ballare insieme in mezzo alla folla, lasciare che la gente passi e che non si fermi a guardare. Immagina: i più curiosi si fermano, ci guardano, magari ridono, ma poi alzano le mani al cielo e iniziano a ballare anche loro. Mettiamo su della bella musica, anzi no, senza. Senza musica balliamo. E balliamo tutto il giorno in mezzo alla folla, finché non sarà la folla stessa la danza. Tutti dovranno ballare, lasciarsi alle spalle i problemi, vivere.
Poi inizieremo a camminare tutti di nuovo, ma noi due avremo delle facce conosciute. Tutti le avremo, perchè avremo ballato insieme, avremo qualcosa di cui parlare gli uni con gli altri. Sarà del tipo: 《Ehi, ti ho già visto da qualche parte! Ieri stavi ballando vicino a me?》 E quello risponderà 《Oh, sì ero proprio io. Allora come stai?》

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