Lα Pɾҽԃα

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-Storia 1-

Sentivo il rumore della sirena di una volante avvicinarsi sempre di più. Da un debole, quasi inudibile, brusio diventò un boato; questo rumore assordante stava però disturbando la mia prelibata cena. Alzai un attimo lo sguardo da Harukichi. La sfortunata ragazza che per non essersi fatta i cazzi propri ha provocato la persona sbagliata.

La fresca aria serale pungeva i miei palmi nudi, era molto buio in quel vicolo e solo la flebile luce di un lampione mi permetteva di guardarmi attorno e vedere con chiarezza. L'assordante rumore si fece più vicino.

Il mio cuore palpitava, temevo che qualcuno avesse segnalato alla CCG le urla della mia giovane vittima e che ora stessero venendo a cercarmi. Ecco la volante che passava a tutta velocità fendendo l'aria, il suono della sirena rieccheggiava in quello stretto vicolo; dovetti battere le palpebre a causa degli occhi infastiditi dalle luci rosse che ho scorto. Il suono d'allarme divenne sempre più ovattato e realizzai che mi aveva già sorpassato.

Non era per me che erano venuti, non c'era nessun testimone che aveva udito i lamenti della ragazza.

L'ingorda aveva colpito ancora, era per lei che la polizia era accorsa.


Ironico da parte mia reputare prelibata la persona che odiavo più di tutte. Avevo condotto Harukichi fino a quel vicolo con la scusa che l'avrei accompagnata a casa. Le presi la faccia tra le mani affondando le mie unghie nella candida pelle, con un colpo netto estrassi il mio kagune color cremisi e la infilzai. Non avevo mai prodotto tanto velocemente questo mio organo predatorio. È stato forse in quell'attimo di eccitazione che scoppiai in una sonora risata che interrompeva a scatti le urla della mia vittima. Allungai la mano con l'intento di assaggiare il sangue della mia preda. Sublime....Sublime....Sublime! Da far invidia a Gourmet! Mi avrebbero pagato come minimo centotrentamila yen per vendere Harukichi

ai trafficanti di umani.

La caricai sulle spalle dopo averla messa in una sacca per cadaveri rubata in chissà quale volante della CCG. Tornai a casa, un umile villetta nella periferia di Tokyo, la buttai nello sgabuzzino dove conservavo altre prede per l'asta e per aiutare il gruppo dell'Anteiku. I miei erano andati nella circoscrizione 11 per far visita a dei parenti quindi mi limitai a mangiare degli avanzi del mese scorso. Non potevo rovinare la merce, al primo pezzetto di carne sarei entrato in un circolo vizioso che mi avrebbe spinto a mangiarne ancora di più mutilandola ulteriormente. Preferii quindi mangiare altro. Dopo aver fatto una doccia per eliminare l'odore del sangue andai a dormire, non prima di aver chiuso la porta dello sgabuzzino e aver sparso del deodorante per ambienti.

Appena aprii gli occhi vidi solo buio; all'inizio pensavo fosse normale fino a quando non suonò la sveglia e mi resi conto che erano le sette del mattino. Allora perchè c'era ancora buio? Feci qualche respiro e mi resi conto che il mio gatto si stava comodamente appisolando sulla mia faccia. Mi liberai del felino ed andai in bagno per cambiarmi. Indossai la mia uniforme scolastica e,come sempre uscii di casa e mi diressi a scuola in biciletta. Andavo a tutta velocità, controvento, mi piaceva ascoltare il rumore metallico, rapido e secco della catena. Un suono che si ripeteva ad ogni pedalata, come la pioggia che colpisce il suolo. Mi fermai, ero già arrivato, e trasportai la bicibletta fino all'apposito parcheggio.

Con la coda dell'occhio vidi una presona riflessa nella superficie metallica del manubrio. Trasalii a quell'immagine. Deglutì con forza, non mi girai.

La figura dalle fattezze femminili aveva un occhio rosso, sembrava un semaforo che mi ordinava di stare fermo e non muovermi.

<Restituisco il favore> anticipò la persona. Rabbrividì nel sentire la voce di Harukichi.

ֆȶօʀɨɛ cough cough OCsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora