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Giovanni fece un respiro profondo, passandosi una mano tra i capelli spettinati. Fissò il suo riflesso nello specchio per qualche altro attimo, mentre continuava a dirsi che non aveva senso agitarsi tanto. Andava a casa di Andre praticamente sempre, per registrare. E questa era una volta come le altre. Si allontanò dal lavandino e prese la felpa malamente lasciata a caso sul pavimento. Andò all'ingresso mettendola e poi uscì di casa. Entrò in macchina e partì, reprimendo l'ansia.

«Eddai Andre!»
«Più in ritardo di Leo. Sei arrivato così in ritardo che prima di te è arrivato Leo!» sbottò Andrea, infastidito.
«Ho avuto da fare!»
«E non si avvisa?»
«Ragazzi» li interruppe Leo «ma se registriamo e continuate questo spettacolino dopo?»
«Taci Leo!»
«Va bene»
«Due contro uno Andre. Giova è d'accordo con me, quindi registriamo»
Alla fine Camper fulminò entrambi con lo sguardo, poi andò a sedersi sulla sedia comoda ignorando le proteste di Spawn.
Dopo che il video fu pronto, iniziò un altro litigio. Chi doveva editare?
«Editi sempre tu, continua tu»
«No. Tocca a te questa volta!»
«Io ho da fare!»
«E cosa devi fare, sentiamo»
«Devo studiare per l'esame di domani»
«Mh... Vaffanculo»
«Significa che editi tu?»
Andrea gli fece il dito medio, sottolineando dov'è poteva ficcarselo.
«Vattene a studiare, vah»
«Ciao ragazzi»
E in un attimo Giova se ne fu andato.
«Voi due siete irrecuperabili» disse Leo, ridendo.
«Ti devo buttare fuori casa a calci?»
«Nono, me ne vado. Comunque mi editi pure il mio, di video?»
«No. Vaffanculo»
«Okay, lo carico quando mi va senza editing»
«Idiota»
Ignorando l'insulto, anche Leo lo salutò e andò via. Andre rimase solo e, dopo un paio -ma anche più di un paio- di bestemmie, andò a editare.

Dopo un paio d'ore, Camper sbuffò. Era a malapena a metà, ma sti cazzi. Lasciò tutto in sospeso per prendersi una pausa e controllò distrattamente WhatsApp. Casualmente, gli capitò all'occhio la sua chat con Giova e aprendolo vide che il suo amico era on.
Deve studiare sto stronzo, eh? Si vede come sta studiando bene pensò esasperato, ma anche rassegnato all'idea che il suo compagno di cazzate non editasse mai. A farlo riprendere dai pensieri su Giova, fu un messaggio di Erica.

Erica
Andre, ti va se ci vediamo? Ho bisogno di parlarti...

Andrea aggrottò le sopracciglia. Quel "ho bisogno di parlarti" gli faceva pensare solo ad una cosa. Guai. Rispose con un secco "ok" ed aspettò che la sua ragazza gli scrivesse luogo e ora. Le informazioni non tardarono ad arrivare.

Erica
A casa mia, vieni ora

Camper lanciò uno sguardo al computer, poi si alzò e andò a prendere la giacca. Uscì di casa controvoglia e si diresse, a piedi ovviamente, verso la fermata del bus più vicina. Iniziò a pensare a che diavolo potesse essere successo.
Dubito sia incinta e, anche se fosse, mi posso far pagare i biglietti per il Messico da Giova pensò, mentre arrivava il suo mezzo di trasporto.

Giova rilesse il messaggio di Erica più e più volte. Perché quella notizia lo rendeva felice? Aveva cercato di farle cambiare idea, nonostante non volesse davvero. Non ci era riuscito, e la cosa non gli dispiaceva. Iniziò a fargli male, però, l'idea di come potesse reagire Andrea. Si, sapeva che di certo non avrebbe mostrato nulla. Ma sapeva anche che, nonostante il suo caratteraccio spesso da senza cuore, avrebbe sofferto. Con un sospiro, chiuse WhatsApp e si buttò sul letto. Dopo più di mezz'ora, però, sentì il campanello.

Ad un passo dalle tue labbra//CamperKiller Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora