Il suo sorriso è stato la mia ancora

96 1 1
                                    

12/12/14

Caro diario,

sono Giada Rossi,ho 15 anni e frequento il 2 superiore a Roma...ho deciso d'iniziare questo diario per ricominciare a vivere dopo la morte di mio padre,si chiamava Edoard. Lui era un uomo forte e coraggioso:il mio principe,ma un giorno mentre stava tornando dall'ospedale, dove lavorava, una macchina l'ha travolto...l'ultima volta che l'ho visto non ci ho potuto neanche parlare perchè l'avevano messo dentro una specia di 'bara' bianca, con addosso un triste camice bianco e attaccati al corpo veramente troppi fili...dopo quel momento ho iniziato ad odiare gli ospedali. Sono passati 4 mesi dalla sua morte e da quel giorno la mia famiglia ha smesso d'esistere:

Mia sorella maggiore Cristina è fuggita andando a vivere ad Alessandria con il ragazzo visto che ormai ha 18 anni,mia madre invece non lavora e non esce mai dalla sua stanza,mentre io cerco in qualche modo di tenere la mente occupata dopo essere tornata da scuola.Già la scuola.Mamma si aspettava che ,come lei, avrei mollato tutto,ma io mi sono rifiutata di smettere di vivere perchè sono sicura che papà ci avrebbe voluto unite e piene di vita..Devo dire però che a scuola è molto dura:tutti quanti mi fissano appena esco dall'aula e i professori mi trattano come se fossi una ritardata mentale.CAZZO LASCIATEMI STARE.

Oggi è 12 dicembre e finalmente tra poco avranno inizio le vacanze di natale,anche se non credo che festeggieremmo molto io e mamma.....ora devo andare diario....A dopo.

 

Chiudo delicatamente il diario prima di tornare a fissare quella casa ormai vuota e piano piano mi avvicino allo specchio in cui papà mi faceva specchiare da bambina insieme a Cristina...mi vedo riflessa e comprendo solo ora quanto mi sia dimagrita:la mia pella da colorita è diventata bianca,i miei occhi ora sono di un verde spento e i miei capelli da biondi sono diventati marroni....prima della morte di mio padre facevo pallavolo insieme ad alcune amiche ma dopo la sua morte la passione si è spenta..anche perchè lui mi aveva spinto ad iscrivermi a quel corso.Con papà condividevo molte cose tra cui la passione per lo sport:andavamo a correre tutti i sabati al parco vicino casa,i weekend invece giocavamo a tennis al centro sportivo e la sera andavamo a vedere le partite di rugby.Mio padre era anche un bravissimo chirurgo,a me e Cristina ci diceva che proprio facendo quel lavoro aveva incontrato la mamma:mentre lei si stava facendo curare il braccio rotto da un collega di papà quest'ultimo gli ha chiesto aiuto e da quel momento non si sono piu lasciati...bhè tranne ora.All'improvviso sento il telefono squillare cosi accetto la chiamata e parlo: 'Pronto?'

'Pronto Giada,sono Cristina,mamma come sta?'

'Come l'avete lasciata,sta tutto il giorno in camera sua a fissare il soffito e mangia a malapena'

'Senti Giada io ti ho chiamata per un motivo:sicuramente a casa non si sentira molto l'aria nataliazia,mamma forse neanche sa che tra poco inizierai le vacanze di ntale,quindi volevo invitarti qui per poi finire anche l'anno scolastico ..che dici?' chiede con tono speranzoso

'No Cristina,io devo restarle accanto...e poi non voglio lasciarla da sola'

'Giada praticamente sta sempre da sola...non vive piu e questo devi accettarlo: si aspetta che in qualche modo papà compaia dal tetto....ma sai benissimo quanto me che questo non succederà mai..ti prego non sprecare questa tua possibilità..'

'OK..ci penserò' dico titubante

'Promesso?'

'Promesso'

e la chiamata si conclude cosi....dopo molti pensieri mi avvio verso la camera di mamma,non entro li dentro da mesi ormai e sinceramnte mi fa molta inquietudine quel posto,apro pian piano la porta e la vedo:

E' distesa sul letto immobile,non la vedo neanche respirare,mi avvicino piano piano e mi siedo accanto a lei...e

'Mamma senti...io ho parlato con Cristina e ...bhè mi ha chesto se posso andare a finire l'anno scolastico li' da lei...ma prima volevo sapere cosa ne pensavi..ma se non vuoi la chiamo e le dico di no..non c'è problema' La guardo per un tempo indefinito quando poi si volta e mi guarda con occhi spenti: non la riconosco.....mia madre è sempre stata una bellissima donna:capelli castani,occhi verdi e un fisico sempre perfetto anche a 45 anni...era una donna sempre attiva e vitale,diciamo che era l'anima della famiglia.

Mi guarda e accenna un sorriso per poi dirmi:

'Sai,io e tuo padre abbiamo fatto un viaggo a Rio De Janeiro quando avevamo 18 anni..è stato bellissimo...pensi che ne faremo un'altro?'

'Mamma..io...non so,vedremo...' le dico cercando di assecondarla

'Vai tesoro..io starò bene..papà mi starà vicino..'

Con delicatezza mi alzo e prendo il telefono per richiamare Cristina

'Ehi sorellina allora?'

'Cri mamma non può stare da sola,è convinta che papà sia ancora vivo..'

'Giada mamma starà bene ok? andrà la nonna da lei e tu potrai finalmente partire per stare un po' piu tranquilla...allora?'

'Ehm..bene,quando parto?'

'Il 20 prenderai il treno alle 8:00 e starai qui per l'1:00...a presto sorellina' e attacca il telefono senza lasciarmi il tempo di ribattere

Starò bene lì?.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 18, 2014 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Il suo sorriso è stato la mia ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora