Capitolo 2

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POV Alex

All'Inferno 

"L'Universo, uno spazio composto da miriadi di stelle, pianeti e un sistema formato da un'unica stella madre, il Sole. Questa è la definizione di Universo che conosce l'uomo. Per noi creature, abitanti degli Inferi, non esiste un unico Universo, esistono spazi immensi , infiniti e lontani, galassie sconosciute dall'essere umano, e forme di vita, ognuna diversa dall'altra, ma trovo personalmente che gli abitanti della Terra siano quelli più particolari, più interessanti."

Seduto sul letto intento scrivere delle mie riflessioni sul diario, vengo interrotto dal bussare della porta.

<< Entra >> dico posando la penna sopra la pagina fresca di inchiostro. Un odore di marcio invade tutta la mia camera, è arrivato il messaggero, sempre con il suo profumo inebriante di merda. Mio padre deve avere problemi di olfatto se tiene ancora questo qua dentro casa.

<< Mio principe, ho delle notizie da darvi >> anche l'alito che sa di letame. Lo guardo in silenzio lasciandolo parlare.

<< Si tratta delle sue ricerche, sono giunte alla conclusione, le informazioni sono su questi fogli >> mi dice e porgendomi delle cartelle, fa un inchino e se ne va chiudendosi la porta alle spalle. Alleluia non riuscivo più a respirare. Chiudo il diario e lo appoggio nel comodino. 

Bene, mettiamoci al lavoro.

Dopo un paio di minuti che rivedo le ultime cose, mi dirigo verso la stanza di mio padre, so che è in piena meditazione oscura e che se entro ora mi darà fuoco, ma questo è importante e non posso aspettare, non adesso che ne sono vicino.

*Toc toc*

Busso, ma non risponde. Ritento più deciso e questa volta la porta si spalanca.

<< Avanti >> mi dice, ma rimango sulla soglia, lo sento da qui come la sua voglia di scagliarmi la sua ira sia forte.

<< Dammi una buona motivazione o non uscirai da qui in condizioni stabili >> mi dice freddo.

<< Date le mie ricerche iniziate da ormai mesi, sono riuscito ad arrivare a localizzare una potente fonte di magia sulla Terra e- >> mi interrompe facendomi segno di tacere.

<< E con questo? Ne ho fin sopra la peste di quei stregoni o streghette da quattro soldi, vattene. >> sta per chiudere la porta ma lo fermo in tempo.

<< Padre.. non penso si tratti di un semplice stregone, potrei azzardare.. ma potrebbe trattarsi della prescelta >> la sua reazione alle mie parole è impassibile, non sembra crederci.

<< Bene, manda il corpo speciale di ricerca >> mi ordina ma rimango fermo. No.

<< In realtà, sarei disposto ad andarci io >> ammetto. Questa è la mia missione, nessun ricercatore o demone, me lo potrà portare via.

<< Va bene, ma porta con te tuo fratello, ora esci >> annuisco e mi congedo. 

Troppo facile, c'è sotto qualcosa.

Vado verso la sala degli allenamenti magici, dovrebbe trovarsi là. Mio fratello minore, Sean, studia arti oscure, sin da bambino aveva questo nel sangue, non gli andava di maneggiare armi così pesanti. Il solito pigro.

Nell'instante che metto piede nella sala, vengo scaraventato contro la parete e legato da due catene ricoperte da sangue demoniaco (utile se vuoi far del male a un umano o un angelo).

<< Ma che cazzo fai??! >> gli urlo contro mentre lui si mette a ridere.

<< Ah sei te.. No scusami avevo avvertito qualcosa di sospetto e sai sono sempre cauto >> mi dice lasciandomi andare. Ora la pulisci te questa giaccia e smettila di guardarmi come se fosse divertente.

The lost diamondDove le storie prendono vita. Scoprilo ora