12 settembre 2010
Apro l'armadietto del bagno per prendere un pacco di bende.
Sono tentata di prendere del disinfettante ma non lo faccio.
Non perché fa male.
Presto con quello i tagli guariranno e io mi scordero' a cosa erano legati.
No.
Voglio tutte le cicatrici.
Per sempre.
Prendo il sacchetto di plastica che dovrebbe contenerle, ma è vuoto.
Il panico mi assale.
Corro a chiudere la porta del bagno a chiave.
Devo pulire tutto, poi andrò a procurarmi altre bende.
Inizio a lavare le strisciate di sangue sul lavandino, le gocce che ho lasciato sul pavimento mentre svenivo per i tagli troppo profondi.
Sono chiusa qua dentro da almeno un'ora e nessuno è venuto a cercarmi.
Sorrido cercando di ricacciare indietro le lacrime.
Nessuno mi vuole.
Meglio così.
Vivo in questo incubo da ormai 2 anni.
Vado in seconda media.
Due anni fa mi hanno diagnosticato il bipolarismo.
Ora tutti hanno paura di me, delle mie reazioni.
Anche i genitori di affido si tengono lontani da me.
Mi sento tremendamente sola.
Mi giro verso lo specchio e guardo con disgusto i miei occhi arrossati, il mio naso tropo grande.
Le braccia rovinate.
Le gambe inguardabili.
Voglio solo che tutto questo finisca.
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Ciao a tutti! Quella che state iniziando a leggere non è la mia storia, ma quella di una ragazza che ora non è più qui a raccontarcela.
Diletta aveva scritto questa storia qualche giorno fa su instagram e ho deciso di riportarla qui per far conoscere a tutti il vero male che c'è nel mondo. Spero che la storia vi piaccia, ma sopratutto che faccia riflettere a tutti!
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Il diario di una guerriera
Short StoryQuesta è la vera storia di una piccola soldatessa bulimica, bipolare e autolesionista. Odiava il mondo, odiava la vita, era apatica e depressa finchè un giorno....