Era arrivato il fatidico giorno. Il primo giorno dello junior year, non è fantastico? Non quando hai già ansia per quello dopo.
Non avendo dormito tutta la notte, alle 6:30 ero già in piedi, che cercavo qualcosa da mettermi addosso. Io e i miei fratelli abbiamo fatto colazione nel minor tempo possibile, perché Olivia ci aveva fatto fare tardi, come al solito. Infatti era Jake ad accompagnare sia me che mia sorella in macchina fino a scuola.
-OLIVIA! Quante volte ti ho detto che non devi portare lo yogurt in macchina. Lo mangi a casa!- sbraitò mio fratello, dopo che a mia sorella cadde una cucchiaiata di yogurt sui sedili della jeep. -Ma non faccio mai in tempo- si giustificò mia sorella -Voi volete partire sempre troppo presto- -MA SONO LE 7:50 E LA SCUOLA INIZIA ALLE 8- urlò mio fratello, mentre sgommava fuori dal viale, diretto come un fulmine a scuola. Io allacciai velocemente la cintura -Vorrei vivere ancora qualche anno, se non ti dispiace- puntualizza io, con un pizzico di sarcasmo -Ha ha ha, simpatica- ironizzò lui.
Cinque minuti dopo eravamo arrivati a scuola ed io vidi il mio solito gruppo di amici: c'erano Josh, un ragazzo con i capelli biondi tendenti al rosso e gli occhi di giaccio, con delle chiare lentiggini che gli incorniciavano il volto e da un altezza smisurata. Poi c'era Beatrice, la mia migliore amica da sempre, dagli occhi nocciola, i capelli marroni, dalla dolcezza smisurata ma l'altezza non troppo. Noi tre eravamo un trio da quando eravamo all'asilo e questa amicizia si è protratta fino al liceo. Incredibile, no? Invece mio fratello si era fiondato dal gruppo della squadra di football, di cui faceva parte. In mezzo a loro c'era anche un ragazzo alto e abbastanza fisicato, (il solito giocatore di football, diciamo) dagli occhi verde smeraldo ed i capelli neri come il carbone: Matthew Price, quello stronzo senza cuore che fino ad un anno fa era il migliore amico di mio fratello, finché non si era scopato la sua ragazza. Era questo il motivo per cui Jake ed io lo odiavamo, benché io avessi anche altre motivazioni. Nonostante fosse un donnaiolo a cui piaceva andare a letto ogni sera con una ragazza diversa, c'era qualcosa in quel ragazzo che mi aveva sempre attirata, ma avevo sempre represso questi ipotetici sentimenti. Inoltre lui non perdeva quasi mai l'occasione di stuzzicarmi o provocarmi, ed io non ho mai capito quali fossero le sue vere intenzioni nei miei confronti.
Inoltre, erano ormai passati circa 6 mesi da "l'incidente" con la ragazza di mio fratello, e da allora Matthew non osava più avvicinarsi alla nostra famiglia. Spesso in corridoio, in mensa, o alle partite c'erano alcuni sguardi, sia da parte mia che sua, a cui non riuscivo a dare un vero e proprio senso, come non riuscivo a dare un senso ai suoi comportamenti strani nei miei confronti.
Però, nonostante tutto, era proprio un figo della madonna, e nessuno poteva negarlo.-Dov'è Miranda?- chiesi quando raggiunsi i miei due amici del cuore -Credo sia in ritardo come al solito- scherzò Josh. Io gli sorrisi. Cazzo se si era fatto bello nel tempo, quel ragazzo più cresceva e più crescevano le ragazze che gli andavano dietro e più cresceva la mia gelosia che giustificavo con "È il tuo migliore amico, è normale".
Fu Beatrice a risvegliarmi dai miei pensieri -Noi siamo più importanti di Miranda, potresti anche degnarci di un saluto- disse mettendo un finto broncio -Ciaoooo miei migliori amici stupendi- dissi muovendo le mani in modo strano, facendo una specie di finto saluto. Josh e Bea si misero a ridere -Ora sei più contenta?- chiesi sbuffando, ma allo stesso tempo abbozzando un sorriso alla mia migliore amica.
Subito dopo vidi Miranda, una ragazza con i capelli corti marroni e gli occhi tendenti al nero correre verso di noi. Anche lei era la mia migliore amica, purché la conoscessi solo dalla prima liceo -Ciao ragaz...- non riuscì nemmeno a finire la frase che la campanella d'inizio scuola suonò. -Ed ecco a voi un altro anno d'inferno- dissi ai miei amici, mentre passavamo attraverso quelle porte verde vomito, che non mi erano mancate per niente.
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𝙋𝙡𝙚𝙖𝙨𝙚, 𝙙𝙤𝙣'𝙩 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙗𝙖𝙘𝙠 𝙖𝙜𝙖𝙞𝙣
Teen FictionAlexandra Clara Rose, dopo la morte di suo padre si è chiusa in una bolla e si è esternata dal mondo. Le uniche persone con cui continua ad avere un rapporto civile sono la sua famiglia e alcuni amici. In questo terzo anno di liceo, la ragazza si tr...