Il Natale era ormai alle porte. Anche a Roma, la capitale italiana e una delle città più belle al mondo per eccellenza, si poteva respirare il clima natalizio. Si trovavano proprio lì, erano tutti a casa Rametta, intenti nel festeggiare la tanto attesa "vigilia di Natale".Il giorno tanto aspettato da qualunque studente liceale, sin dal primo giorno di scuola.Luca ed Elia si stavano divertendo insieme a decorare l'albero di Natale con diverse palline colorate, scambiandosi qualche battuta come al loro solito.«Oh, zì! Guarda»Luca indicò a Elia l'argentina, Sofia. Come un totale imbranato, il ragazzo dai capelli biondi decise di salutarla agitando la sua mano destra in modo terribilmente ridicolo.«Ma che fai?»Elia non poté far altro che ridere, davanti a quella scena. Luca, però, continuava a fissarlo con un'espressione da babbeo. Probabilmente, non aveva capito di avere appena fatto una brutta figura con quella ragazza. Sofia, - l'argentina -, stava aiutando Sana a sistemare alcune luci natalizie lungo la mensola di colore bianco. Silvia e Eva, invece, erano occupate a apparecchiare la tavola dove si sarebbe svolta la cena; antipasti di diverso tipo, lasagne, carne alla brace, molti contorni e per finire l'immancabile panettone.Le lasagne erano state fatte dalla madre di Eva, una cuoca davvero eccezionale.Improvvisamente, Silvia si rese conto che Luca la stesse osservando e non perse tempo a riferirlo ad Eva.«Perché Luca mi sta fissando?»Eva si lasciò scappare una piccola risata, mentre sistemava le posate sulla tavola. Era chiaro che Luca provasse interesse nei confronti di Silvia e gli sembrava strano che lei non l'avesse ancora capito.«Perché probabilmente gli interessi, sbaglio?»Silvia corrugò la fronte, scuotendo la testa e decidendo di accantonare quell'argomento. Non sapeva immaginarsi Luca come più di un semplice amico.Federica, detta anche Fede o Federicona, era seduta sul divano a chiacchierare con una ragazza, lasciando spazio al suo solito gossip quotidiano. In cucina, c'erano Martino, Niccolò e Giovanni che stavano provando a cucinare lo zabaione.«Credo che farà schifo.»Constatò Giovanni, mentre mescolava la miscela di colore giallo che avevano appena ottenuto. Niccolò aggiunse dello zucchero, forse davvero troppo zucchero.«Ma sei scemo? Vuoi farci venire il diabete?»Lo rimproverò Martino.La loro attenzione fu catturata dal suono del campanello.«Aspettavi qualcun altro?»Chiese Niccolò a Martino.«In teoria manca solo Filippo.»Il ragazzo si avviò alla porta e la aprì. Con grande sorpresa, non trovò soltanto Filippo davanti a sé, ma perfino sua sorella, Eleonora.«Hey, Ele, non credevo che saresti tornata...-»Ma le sue parole furono interrotte dall'arrivo delle migliori amiche di Eleonora. Difatti, Eva, Sana, Federica e Silvia la travolsero - letteralmente - in un caloroso abbraccio.«Non ci posso credere!»Gridò Silvia, incredula e entusiasta allo stesso tempo. Eleonora avrebbe studiato fino a marzo in Inghilterra.Era il modo più efficace per migliorare il suo inglese.Vivere in un paese straniero per un determinato lasso di tempo, adeguarsi alla cultura di quel paese e parlando solo quella lingua.«Fil, scattaci una foto!»Gli ordinò Sana, porgendogli il suo cellulare e mettendosi in posa assieme alle altre. Filippo non se lo fece ripetere due volte e scattò una foto ricordo alle ragazze. Restituì il cellulare a Sana, la quale non aspettò nemmeno un secondo a postare la foto su un social network; Instagram, per la precisione.«E lui? È il famoso Niccolò?»Chiese Filippo, voltandosi verso il ragazzo dai capelli ricci e castani che si trovava vicino a Martino. Martino era sicuro che il suo amico lo potesse mettere in imbarazzo, sia a lui che a Niccolò.«Non sapevo di essere diventato "famoso".»Rispose Niccolò, lanciando una piccola occhiata a Martino.«Io sono Eleonora!»Eleonora si presentò a Niccolò e nel mentre, Filippo si avvicinò all'orecchio di Martino e gli sussurrò un piccolo "approvato", sorridendogli appena. Martino era felice che Filippo "approvasse", in un certo senso, il suo fidanzato. «Allora? Come mai non ci hai detto che saresti tornata qui a Roma per le vacanze?»Chiese Federica, mentre le ragazze si erano sedute sul divano del soggiorno di casa Rametta.«Volevo farvi una sorpresa. Ma davvero non vi aspettavate che sarei tornata?»Eleonora pensava che le ragazze se lo immaginassero, eppure non fu così.«Onestamente, no.»Disse Eva e le altre concordarono. Dai loro sguardi, si poteva notare la gioia di riavere la loro amica nella loro stessa città almeno per qualche altra settimana.Il carattere frizzante e spiritoso di Eleonora Francesca Sava era mancato proprio a tutti... soprattutto a qualcuno. Proprio in quel momento, ad Eleonora arrivò un messaggio.Da: Edoardo Incanti Ho visto la foto su Instagram che ha pubblicato Sana, beccata. Quand'è che usciamo?Già, Eleonora aveva tralasciato di riferire alle ragazze un piccolissimo particolare. Nelle ultime settimane, aveva iniziato a scambiarsi messaggi con Edoardo Incanti.Niente di che, sapeva benissimo che tipo di persona fosse, ma per qualche ignota ragione non riusciva a mettere fine ad alcuna conversazione con lui. Non voleva che le altre lo sapessero, chissà cosa si sarebbero immaginate. Non voleva che Silvia lo sapesse, soprattutto.«Eva, tu con Fede?»Eva si stava frequentando con Federico.Ormai, la storia d'amore tra lei e Giovanni era giunta al termine e per la rossa era arrivata l'ora di voltare pagina.«Siamo usciti insieme due volte, ma ho dei dubbi nei suoi confronti... Ho paura che si stia vedendo anche con altre ragazze, non mi fido.»«Dovresti parlarci una volta per tutte.»Suggerì Sana.«Perché non gli dici di venire alla festa di capodanno?»Propose Federica e diede un'ottima idea ad Eva.«Magari si porta anche Edoardo.»Silvia aveva assunto una faccia sognante e a quel punto, Eleonora abbassò lo sguardo.Fortunatamente, nessuna di loro la notò.«Silvia, esiste ancora Edoardo Incanti?»Chiese Sana, alzando un sopracciglio.«Gli dei sono immortali, Sana.»A quel punto, tutte le ragazze scoppiarono in una fragorosa risata.Tutte tranne Silvia, la quale era seria.«Marti, vieni qua!»Martino fu richiamato da Niccolò, così si staccò da Filippo e camminò dritto verso la cucina.«Che succede?»«Ho tirato fuori il numero più alto dal sacchetto della tombola e posso provarci con l'argentina, non è fantastico?»Luca, Elia e Giovanni avevano deciso di fare una scommessa. Chi di loro avesse tirato fuori il numero più alto dal sacchetto della tombola, avrebbe avuto l'occasione di provarci con l'argentina. Giovanni stracciò gli altri due con un bel "85" e camminò verso il salotto, iniziando a parlare con quella ragazza così bella.«Non è giusto!»Sbuffò Luca.«Dai, Luchino, andiamo a mangiare qualche crostino di là.»Così, Marti e Nico rimasero da soli in cucina per qualche istante.«Ci voleva un po' di serenità...»Sussurrò il ragazzo dai capelli castani scuri, guardando Martino dritto negli occhi.«Stai parlando troppo presto, Nico.»Martino si immaginava che la loro "serenità" non sarebbe durata molto, visti i trascorsi. Ma Niccolò credeva davvero che potessero stare tranquilli, almeno per una volta. La vita di Niccolò Fares era sempre stata difficile a causa del suo disturbo borderline di personalità e lo sarebbe sempre stata. Però, era sicuro che con Martino accanto, sarebbe potuto essere tutto più facile, tutto meno brutto. Godendosi ogni momento minuto per minuto.Martino stava andando in bagno quando sorprese Eva seduta sul suo letto. La ragazza dai capelli rossi stava osservando la sua stanza con aria quasi smarrita.«C'è la fila.»Disse Martino tra sé e sé.«Scommetto che dentro c'è Luchino.»Eva annuì.«Siamo fregati.»Replicò, sorridendo appena. Si sapeva che Luca fosse solito a trascorrere intere ore in bagno. Martino e Eva si guardarono negli occhi per qualche misero istante. Erano settimane e settimane che non si rivolgevano più una singola parola. Tutto ciò sembrava fare male a entrambi.«Comunque, tu e Niccolò siete veramente carini insieme.»Eva ruppe il silenzio, alzandosi dal letto in cui se ne stava seduta e andando proprio davanti a Martino.«Grazie»Rispose di rimando il ragazzo dalle numerose lentiggini, arrossendo lievemente e abbassando lo sguardo. Non si aspettava quel complimento da parte di quella che era, ormai, la sua ex-migliore amica. Si era comportato da perfetto idiota con lei.«... In realtà una settimana fa andava tutto male...»Aggiunse.«Diciamo che va un po' ad alti e bassi. Però, sai, è talmente bello quando va bene che anche quando va male te ne fai una ragione. Anche se dovesse finire.»Eva ascoltò attentamente le sue parole, turbata dal fatto che una settimana prima fosse andato tutto storto.«Davvero?»Domandò, retoricamente.«Sì. Prima era tutto finto, dicevo un sacco di cavolate.»Eva sussurrò un piccolo "me lo ricordo", tenendo lo sguardo basso.«Magari mi isolavo, stavo tutto il pomeriggio a giocare a Fifa»Prese il labbro inferiore tra i denti.«Invece adesso, che ne so, magari a scuola mi prendono in giro. Se esco, rischio di essere picchiato. Però almeno... sono io.»Alla fine di quel piccolo discorso, Eva si ritrovò ad avere gli occhi lucidi. Le sue parole l'avevano toccata.In quel momento, aveva visto nei suoi occhi un cambiamento radicale rispetto al Martino di qualche mese prima. Il Martino perso, confuso e triste. Così, il ragazzo, in un solo gesto le circondò le spalle. La strinse in un dolce abbracciò e si permise di accarezzarle i capelli con fare delicato, quasi come se avesse avuto paura di spezzarla, da un momento all'altro.«Mi sei mancato, Marti.»Disse la ragazza dai capelli rossi, ricambiando l'abbraccio.«Mi sei mancata anche tu.»Replicò Martino, sorridendo come un bimbo a cui è stato appena regalato un nuovo gioco.Non poteva crederci che Eva facesse di nuovo parte della sua vita, gli sembrava di sognare. Un sogno dal quale non si sarebbe mai voluto svegliare. Per nessuna ragione al mondo.♡
*SPAZIO AUTRICE*
ciaoo🌹
questa è la prima storia che scrivo,si capisce subito ahaha😂
come vi sembra?❤️
mi mancano troppo i miei bimbi,e a voi?
La stagione di Ele promette benissimo però🔥
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tutto ciò che mi resta di te♡
Romancedestino: L'insieme imponderabile delle cause che si pensa abbiano determinato gli eventi della vita. Il destino non conosce alcuna responsabilità personale. Il suo corso accompagna invisibile i fenomeni di superficie, ma improvvisamente, quando d'un...