Capitolo 5 - Halloween

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Edith

Sono passati alcuni giorni da quando ho versato la tazza col latte in testa a Jeremy e c'è una strana calma piatta che mi spaventa.

Se è vero che la vendetta è un piatto che va servito freddo, sono sicura che, conoscendo un po' il mio fratellastro, non perderà la sua occasione per riparare al torto che gli ho fatto.

Mamma è partita stamattina con Lewis per una giornata di lavoro a San Francisco e torneranno domani.

Si è scusata mille volte per l'imprevisto e già so che lo fa perché si sente in colpa. Mi ha lasciata assieme a mio padre venendo qui e rifacendosi una vita, sono arrivata da una settimana per rimettere a posto le cose e lei già mi lascia sola, in una casa che non sento mia, in una città che non conosco, con uno stronzo di fratellastro in giro e l'unica spalla di Marge che non mi dispiace avere come sorella acquisita.

Neanche a dirlo, quello stronzo di Jeremy ha subito approfittato del viaggio di suo padre e mia madre per organizzare un mega party di Halloween.

Beh, in realtà Halloween è tra pochi giorni, ma lui ha anticipato il tutto.

Ora sono qui, in camera di Marge, con un assurdo e provocante vestito da coniglietta addosso e mi sento a disagio.

«Ti sta da Dio! Sei uno schianto, Edith. Sono sicura che stasera parecchi ragazzi capitoleranno ai tuoi piedi» dice lei, seduta sul divano con la sua tuta da gatta.

Questo vestito me lo ha prestato lei, io non avevo nulla da mettermi e di buttare soldi per una stupida maschera non mi andava proprio.

Eppure con le orecchie in testa, questo body succinto, un batuffolo dietro al sedere per mimare la coda dei conigli, delle calze bianche semitrasparenti e degli stivali scomodi in tinta (sempre gentile concessione di Marge che, per fortuna, ha il mio stesso numero) non mi sento me stessa.

Non sono abituata a mostrare così tanto di me, eppure... eppure se Carol fosse qui mi direbbe "Osa" come faceva sempre, come mi ricordava ogni volta che volevo acquistare un vestito e mi preoccupavo se fosse troppo corto o no.

«Sicura che non sono indecente?» le chiedo, continuando a rimirarmi davanti allo specchio lungo che è nella sua stanza.

Mi ha truccato lei che, per la cronaca, è anche una perfetta truccatrice. Oltre a farmi uscire fuori due occhioni da cerbiatta mi ha disegnato anche due teneri baffi e dipinto la bocca dello stesso rosa della coda.

«Indecente? Scherzi! Sarai la più bella di tutta la serata.

Spero solo che... insomma... che Linder noti me e non te» dice con una punta di tristezza.

Linder è un amico di Jeremy per cui ha una cotta da tempo immemore, eppure, lui sembra non degnarla nemmeno di uno sguardo.

Come si fa a snobbare questa rossa bellissima e dolcissima, con due occhi verde smeraldo che sembrano parlare da soli?

Mi avvicino a lei e mi siedo sul letto, prendendole le mani.

«Vedrai che ti noterà eccome, piccola gattina sexy» la prendo in giro, cercando di farla sorridere.

Marge alza lo sguardo e mi regala un dolce sorriso, miagolando come una vera gatta e facendo le fusa.

Si butta addosso a me e scoppiamo entrambe in una fragorosa risata, per poi ricomporci pochi istanti dopo.

«Oh, sei la migliore, Edith, non so come ho fatto finora senza di te.»

Ci abbracciamo per un tempo lunghissimo e per qualche istante mi sento a casa, come non mi ero mai sentita prima.
«Vado un attimo a fare la pipì. Miao» mima ancora e quando si alza le do uno schiaffetto sul sedere.

My asshole step brother (completa su Amazon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora