Cambiare vita in un'altra città non è mai facile per nessuno, ma io credo proprio di essere l'eccezione.
Un'ora di treno da Augusta ed eccomi qui, pronta a vivermi una nuova vita e finalmente lontano dai miei problemi e da mia madre.
La Columbia mi è sempre sembrata una bella città e nonostante io abbia poca esperienza con i viaggi, anzi direi nulla, posso affermare che adoro cambiare aria, soprattutto quando ciò mi permette di ricominciare da zero e rifarmi alla grande.
-Grazie può fermarsi qua- dico al tassista mentre l'auto passa davanti un edificio dai colori spenti -sono 10$- dice il tassista di mezz'età davanti a me.
Prendo i soldi e li porgo al tassista con faccia scocciata. Quando vivi da sola a quanto pare diventi una gran tirchia dato il fatto che ogni piccola somma di denaro sembra oro.
Recupero il mio bagaglio ed entro nel portone del palazzo impaziente di entrare all'interno del mio appartamento.
Benvenuta a casa Lana Clark.
Finalmente posso davvero iniziare ad occuparmi di me e della mia vita.La casa non è grandissima, circa per due persone, ma dato che sono solo io con me stessa va più che bene.
Mi dirigo direttamente per il corridoio alla ricerca della mia camera da letto ed eccola lì, la seconda porta sulla destra.
È una stanza di medie dimensioni, letto matrimoniale e un armadio bianco non molto grande. La finestra è grande e da su tutta la città.
Improvvisamente mi balena in mente mia madre.
Recupero il telefono dalla tasca del giubbotto in pelle e le mando un messaggio
<sono a casa>.Bene. Adesso non la sentirò finché non sarà strettamente necessario.
Ora ho bisogno di concentrarmi sui corsi e sul lavoro.
*****
Sono le 5:30 e decido di fare un piccolo giro della città almeno per iniziare a conoscerla meglio.Dopo poco più di cinque minuti da casa noto una caffetteria "Carolina's café" e decido di entrare per una cioccolata.
Il locale non è proprio pieno e prendo posto in uno dei tavoli accanto alla finestra e non ci vuole molto prima che una cameriera dai capelli rossi legati in una coda si avvicini a me
-prego, vuole ordinare?- mi regala un dolce sorriso -una cioccolata grazie-.Cioccolata.
Ciò che prendevo sempre con Jackson, ad Augusta.
Smettila Lana ormai è tutto finito, hai una nuova vita davanti, lascia andare il passato.
La cameriera viene verso di me con la mia tazza traboccante di cioccolata e io la ringrazio.
Prendo la tazza tra le mani e ne bevo un sorso bollente.
Il tempo fuori non è dei migliori, piove e le persone corrono per cercare riparo.Il campanello della caffetteria suona avvertendo la presenza di qualcuno, giro lo sguardo e vedo un uomo all'entrata pulirsi le scarpe bagnate sul tappetino per poi avviarsi ad un tavolo non troppo lontano dal mio.
Ha i capelli lunghi legati verso il basso e la barba curata.
La stessa cameriera di prima va anche al suo tavolo e scrive qualcosa sul taccuino per poi andare via e tornare dopo con un'altra tazza di cioccolata.
Lui afferra una carpetta e ne tira fuori un foglio bianco per poi afferrare una matita.
Si guarda intorno finché il suo sguardo non incontra il mio.
I suoi occhi rimangono fissi sui miei per qualche secondo dopodiché inizia a disegnare qualcosa sul foglio.Decido di non farci troppo caso e continuo a guardare fuori dalla finestra tenendo la tazza tra le mani.
Il South Carolina è poco più fredda della Georgia, ma essendo sola quella piccola differenza di gradi la sento triplicata.Prendo la mia borsa a tracolla e ne estraggo un quadernino.
Avete presente i diari segreti? Ecco. Io non ne ho mai avuto uno, ma ho sempre avuto un piccolo quaderno in cui appuntavo come mi sentivo.Prendo la penna e inizio a scrivere "13 ottobre
mi sento nostalgica qui seduta al tavolo di Carolina's café.
Mi manca un po' la Georgia, ma sto cercando in tutti modi di non pensarci. Domani ci sarà il mio primo giorno di università e sono abbastanza preoccupata di non riuscire a fare amicizia".Odio la mia parte timida.
Quella che non riesce a socializzare con le persone attorno perchè ha paura di dire qualcosa di stupido.Mi tiro dietro l'orecchio una corta ciocca di capelli castani, nervosa al solo pensiero di dover andare in un posto sconosciuto senza conoscere nemmeno una persona.
Il brutto è che dovrò cavarmela completamente da sola sta volta.O forse è proprio il bello di tutto ciò?
Guardo in direzione dell'uomo che era entrato precedentemente e noto che mi sta guardando con la matita tra le labbra.
Finisco la mia cioccolata ormai tiepida e butto il quaderno con la penna dentro la borsa, lascio i soldi sul tavolo, afferro il mio giubbotto in pelle e saluto la cameriera con un "arrivederci" prima di uscire dalla caffetteria.
******
Che ne dite come primo capitolo?
Vi piace la trama e il modo di scrivere?
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I've found you
RomanceLana Clark è una giovane ragazza di 22 anni con tanta voglia di cambiare vita. Si trasferisce dalla Georgia fino al South Carolina per lasciarsi i problemi alle spalle insieme alla madre e per studiare Letteratura Inglese. Trovato finalmente un la...