One day.

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"Alison." Sentii qualcuno toccarmi il sedere da sopra le coperte.

"Alison!" Ripete quella voce.

Mi alzai assonnata e alzai la testa. Vidi una figura piccolina che cercava di arrampicarsi sul mio letto. Sophie.

Sophie era mia sorella, aveva quattro anni. Era semplicemente la mia vita.

"Sophie." Finalmente risposi alzandomi con il busto.

"Mamma ha detto che deve dirti una cosa importantissima!" Disse facendo un tenero sorriso.

"Cosa?" Domandai confusa.

"Non posso dirtelo, va contro le leggi della regina Lucie e la principessa Sophie." Disse.

"Regina Luicie e la principessa Sophie?" Domandai ancora più confusa.

"Mamma è la regina, e io sono la principessa." Spiegò.

"Ah." Mi uscì dalle labbra.

"Ha detto mamma che non andrai a scuola oggi." Mi informò.

Aspettate, cosa?! Davvero non sarei andata a scuola? Grazie Dio, grazie.

"Alison, scendi a fare colazione!" Urla mia madre dalla cucina.

Scesi dal letto e presi Sophie in braccio, scendendo le scale.

Appena arrivata in cucina, un odore di pan cake mi fece venire all'istante fame. C'era di tutto e di più a tavola, cioccolata calda, pan cake, Nutella sulle fette biscottate, dei tost. Ok, qualcosa mi diceva che mia madre era di buon umore.

"Mamma?" La chiamai.

"Oh, buongiorno tesoro!" Disse girandosi con un piatto e una spugna in mano.

"Sophie mi ha detto che non vado a scuola. Perchè?" Le domandai.

"Vieni dalla mamma, Sophie, non far affaticare tua sorella." Disse prendendo in braccio Sophie e facendola sedere sulla sedia.

"Siediti, e apri le orecchie, so che non ci crederai!" Disse entusiasta. Non avevo mai visto così felice mia madre dopo la morte di papà.

"Mamma mi fai preoccupare." Le dissi.

"Oh, zitta e ascolta!" Disse ancor più entusiasta.

"Ricordi i video che caricavi su LuTub?" Mi domandò.

"YouTube mamma, YouTube." La corressi.

"Quel che sia!" Disse.

"Un grandissimo menager, Scooter Brown ha chiamato qui e vuole sentirti dal vivo!"

ASPETTATE, COSA?!

"Cosa?!" Urlai.

"Davvero! Sono così felice per te, amore della mamma!" Mi abbracciò.

Ero ormai scoppiata in un pianto isterico. Il mio sogno si stava davvero per realizzare?

Io, Alison McCan, 17enne, sto per realizzare il mio fottuto sogno?

Dovete sapere che la mia passione più grande è cantare. Ho sempre amato il canto con da piccola.

"Ah, dimenticavo, vuole incontrarti." Disse con tranquillità.

"Davvero? E dove?" Domandai.

"In California." Disse.

"Quindi devo ritornare in America?" Dissi sbalordita.

Io e mia madre abitavamo a Londra, ma dopo la morte di mio padre andammo a vivere a Milano.

"Sì, il volo è domani alle cinque del mattino, atterreremo verso sera, quindi vai a preparare le valigie." Disse sorridendo.

Mi sembrava così surreale, io non credevo di avercela fatta! È vero, questo Scooter avrebbe potuto mandarmi a casa, ma era già molto per me esser stata notata.

Andai in camera a preparare le valigie, ero davvero felice. Non mi capacitavo che tutto questo fosse vero.

Entrata in camera, sistemai il letto a due piazze, levai la polvere e la ordinai. Ero di buon umore, si notava? Presi dei panni puliti e andai a farmi una bella doccia.

Mi levai tutti gli indumenti e andai sotto quell'acqua calda che mi aspettava. Era davvero confortevole.

Feci lo shampoo e mi insaponai tutto il corpo, per poi risciacquarmi.

Uscii e mi misi l'accappatoio, iniziando a pettinare i miei lunghi capelli lisci.

[...]

Ero già da un'ora che preparavo le valigie e avevo anche saltato il pranzo. Sarei andata al mio Bunger Kim che incontravo.

Finalmente avevo finito di preparare le valigie, così andai in salone e trovai mia madre fare il solletico a Sophie. Mi diede un po' di fastidio, anche io volevo essere di nuovo piccola e poter giocare con lei, ma non potevo.

Mi sforzai di sorridere una volta che mia madre si accorse di me.

"Tutto bene?" Domandò. Bella domanda. Sto bene? Ovvio che sì, partirò per la California, la città che ho sempre ammirato.

"Certo." Sorrisi.

"Posso cambiare canale? Sta facendo un bellissimo programma a Real Time." Le domandai.

"Certo." Mi passò il telecomando.

Cambiai canale e subito Sophie scoppiò a ridere. Era adorabile, proprio come la sorella.

La serata passò così, tra un film all'altro.

"Tesoro, sono le nove e trenta, vai a dormire che domani dobbiamo svegliarci presto." Mi disse sorridendo.

"Certo mamma." Le dissi.

"Ah, mamma" continuai richiamandola.

"Buonanotte." Continuai.

"A te, tesoro." Mi rispose.

Mi coricai a letto. Domani sarei partita.

California, sto arrivando.

The bang bang.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora