"Sophie, non correre o sbatti con-" dopo questo sentii un botto e poi un pianto. Mi alzai spaventata e controllai l'orario, erano le cinque del mattino.
Uscii dalla camera e notai Sophie a terra con le lacrime agli occhi e mia madre che se la rideva.
"Ehm, mamma?" La richiamai.
Rise ancora di più. Ma cosa..
"Mi spieghi cosa sta succedendo?" Le domandai confusa.
"Sophie stava venendo a chiamarti ma è sbattuta con la testa contro la porta." Disse questa volta smettendo di ridere.
"Ah." Dissi.
"Allora io ritorno a dormire." Dissi facendo finta di essermi dimenticata che saremo dovute partire per la California.
"No Alison, vai a prepararti che per le cinque e trenta dobbiamo trovarci all'aeroporto."
Sbuffai. Ma hey, sto per andare in California, stronzette.
"Allora vado a lavarmi." Le dissi.
Senza aspettare una risposta mi diressi in bagno e mi lavai. Poi feci una coda alta e misi un jeans con una maglia, con delle catenine al collo e delle vans al piede.
Andai giù e trovai Sophie saltellare in tutta la casa. Si può dire che era più nervosa di me.
"Alison inizia ad uscire e porta Sophie con te, il nonno verrà a prenderci a momenti." Urlò.
Sentii un clacson. Era il nonno e la nonna.
"Mamma sono già qui!" Urlo per farmi sentire.
"Prendo il cappotto di Sophie e scendo!" Urla a sua volta.
Prendo Sophie in braccio e vado in macchina, dove trovo mia nonna piangere.
"Nonna, cosa è successo?" Chiedo preoccupata.
"Dolcino, sto bene, solo che mi mancherai." Spiegò asciugandosi le lacrime.
"Oh nonna, non piangere. Prometto che appena posso verrò a trovarti." Dissi abbracciandola.
"Mamma, entriamo che è già tardi." Disse mia madre uscendo da casa con nonno.
Entrammo in macchina e immergendomi completamente nei miei pensieri, non km accorsi che eravamo arrivate.
Dopo vari pianti della nonna, finalmente partimmo e con l'aiuto della musica, mi addormentai senza problemi.
[..]
"Alison." Sentii chiamarmi da mia madre.
"Siamo arrivate. Siamo in California." Continuò.
Alle parole 'siamo in California', sobbalzai. Sentivo l'entusiasmo scorrermi nelle vene. Forse era anche un po' di paura, avrebbero potuto facilmente buttarmi a calci fuori dalla California. Sembra esagerato? Nah.
Una volta scese dall'aereo, una macchina nera con vetri del medesimo colore ci venne a prendere.
"Famiglia McCan, giusto?" Domandò il signore.
"Giusto." Annuì mia madre.
"Mamma mi porti al parco giochi?" Chiese Sophie.
"No, è già sera e dobbiamo andare a una cena." Negò mia madre.
"Una cena?" Domandai io.
"Proprio così. Scooter e altri suoi colleghi vogliono conoscerti di persona." Spiegò.
Mi limitai ad annuire. Ero così nervosa.
Marett, così si chiamava, il diciamo "pilota", ci aveva portate in un albergo a cinque stelle. Da quanto avevo capito, aveva pagato tutto Scooter.
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The bang bang.
FanficTutto si basa su una semplice ragazza con un sogno nel cassetto. Tutto si basa su un cantante internazionale: Justin Bieber. Tutto si basa da un video. Tratto dalla storia: "Biebs, guarda questa." Disse indicando una ragazza nel video su YouTube.