Mi presento, sono Claire ho appena compiuto 19 anni,sono nata in sicilia di preciso a Palermo, sono una ragazza timida, simpatica, testarda,sensibile, bella e piena di sogni, ma il mio sogno più grande è diventare una scrittrice.
Ho appena finito l'...
Mi misi in cammino per le vie di questa città Australiana. Nonostante abbia la patente, preferisco camminare a piedi quando posso, non amo inquinare molto la città. Stavo percorrendo una piccola campagna che mi portava verso la piccola casetta che i miei nonni costruirono da anni.. Chiamiamola "Casa vacanza" Ma adesso è la casa in cui trascorrerò la mia vita almeno per 5 anni. Camminando camminando, vidi il professor Smith che passeggiava con i suoi cani. Lo vidi e mi avvicinai a lui.. Balbettando per la timidezza gli dissi: P-p-roofessor smith.
Professor Smith: La bella Claire qui tutta sola?
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*Si avvicinó a me* Io: Eh, si professore, ehm, io, beh si insomma, sto andando verso casa, la piccola casetta sul lago.
Professor Smith: la casa sul lago? Quella costruita da Jhonny Scoot
Io perplessa risposi: Sisi, mio nonno, adesso li ci vivrò io.
Professor smith: Che ragazza!! Hai proprio organizzato tutto eh..
Io: Beh si, la mia vita sembra proprio programmata...
Professor smith: Interessante....!
Io: Beh, scusi se cambio discorso Prof, ma oggi riguardo alle domande sui Vampiri....
*Mi guardò con aria sorpresa e sorridente* *Ed io diventai rossa dall'imbarazzo, beh non volevo risultare così patetica e fanatica per una leggenda, mica i vampiri esistono...anche se in fondo ho i miei dubbi*
Professor Smith: Claire, vedo che ti interessano molto, sai io sono molto appassionato, mia moglie mi chiama il cacciatore di vampiri....ahahahah, dimmi un po' cos'é che ti porta ad essere così interessata.
*Non sapevo cosa rispondere, non potevo dirgli altro....* Così cambiai discorso e mi avvicinai ai suoi cani chiedendogli come si chiamassero.
Professore Smith: Claire...devo proprio tornare indietro, ci si vede domani a scuola, signorina.
Così lo salutai e gli dissi: A domani Prof!
Continuai a fare strada, mancavano ancora due minuti, già si intravedeva la mia casetta.
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