Capitolo 9

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"Fred. ALFRED MI SENTI?"

Confusione totale nella mia testa, occhi annebbiati e una voce che mi richiamava.

"Vento del Ragna... FREDDY?!"

Dopo qualche istante di totale buio, riapro gli occhi, ritrovandomi steso a terra con Zachary.
Il sorriso beffardo sul suo volto mi mette a disagio.

"Zack. Da quanto sei arrivato?!"

Zachary mi aiuta a rialzare con le mie gambe.
"Sono arrivato poco fa. Alfred eri a terra con gli incubi. Ho visto i tuoi ricordi recuperati dalla sessione."

Vedo lo sguardo preoccupato negli occhi verdi di Zachary.
"Che cosa ne pensi?"

"Alfred, il tuo amico del passato si è imbattuto in cose più grandi di lui. Ho visto il leggendario Lothbrock, e mi preoccupa molto."

Prendo un bicchiere d'acqua posato sulla cucina, rinfrescando la mia gola in fiamme.

"Alfred, Ragnarr Lothbrock aveva due occhi diversi, conosceva i Frutti e le due sette segrete. Era un Saggio."

Resto per qualche istante interdetto, Lothbrock un Saggio, Lothbrock un incarnazione diretta della Prima Civilizzazione.
"Ecco perché sembrava conoscere molto sugli Occulti, ed era quasi ipnotizzato dalla collana di Ragnarr. Spero di recuperare più informazioni con la prossima sessione nell'Animus."

"Sei sicuro di voler già andare?"

Annuisco con la testa, avvicinandomi all'Animus.
"La prossima sessione è molto più avanti nel tempo. Ragnarr è Jarl di Lindholm e Maestro della Setta degli Occulti. Ha molto potere ora e scommetto che l'incontro col fratello Arnbjorn sia vicino. Devo scoprire cosa è successo."

Zachary mi aiuta a montare i sensori neurali, preparandomi per la sessione.

"Sarò qui per tutto il tempo, tranquillo. Che la fortuna ti assista, amico."
Sorrido a Zachary e chiudo gli occhi, gettandomi nell'oscurità dell'Animus.

Sono seduto. Una comoda poltrona di pelliccia e seta, focolai accesi a riscaldare la stanza, e una donna alla mia sinistra che mi accarezza la mano. È Dìr, che mi sorride. Mi sento più grande, più anziano del solito, ma non tanto per essere pronto ad altre battaglie. Dinanzi a noi ci sono alcuni visi conosciuti. Vikarr, Erik e Oddrún bevono birra dai loro corni.

"Uppsala. E così si nasconde lì il tuo bel fratellino."

Vikarr interviene ad un discorso, visivamente brillo col viso rossiccio.
Oddrún lo fa risiedere sbattendolo sulla sedia.
"Ragnarr ad Uppsala ci sarà il sacrificio dei nove giorni. Se Arnbjorn è lì, vuol dire che trama qualcosa di pericoloso."
Afferma Erik, intento a scrivere rune.

"Già, e dobbiamo fermarlo. I messaggeri ci hanno riferito che la sua armata è arrivata ieri ad Uppsala, se partiamo domani arriviamo in tempo per il primo giorno sacro."
Oddrún è sul piede di guerra.
Mi volto a guardare Dír, la mia amata, che mi sorride. Poi poso lo sguardo sul suo ventre, notando un grande gonfiore. É incinta.
"Mia amata Dír, devo partire con i miei fratelli e sorelle, non mi perdoneró mai di abbandonare te e il nostro nascituro proprio in questo momento."

Lei si alza, abbracciandomi forte.
Posa una mano sul mio volto, facendola scorrere per la lunga barba.
"Vai mio Jarl. Lindholm aspetterà con ansia il tuo ritorno, Ragnarr."

"Che sia! Miei fratelli e mie sorelle, stasera partiremo per Uppsala, sarà un viaggio che ci porterà nell'Hel, che ci porterà a banchettare con gli Dei, e che ci porterà a sconfiggere i Figli di Loki."

Un urlo di gioia e gridi di battaglia si alzano dalla stanza, facendomi notare che molti Occulti e combattenti erano presenti.

" Siamo con te, Maestro Ragnarr. "
" Lunga vita a Vento del Ragnarok. "

" Siate felici delle vostre vite, perché nulla è reale. E accettate il vostro destino, perché tutto è lecito."

Scendo qualche gradino, portandomi difronte ai miei fidati amici, che si inchinano.

" Agiamo nell'oscurità della notte, per donare al mondo una nuova alba. Noi siamo gli Occulti!"

Tra le grida e gli applausi tutto diventa scuro. Riportando la luce sulla nave di Ragnarr, la Arisnaer.

"Capitano, manca poco per raggiungere le coste di Uppsala, al momento nessuna nave nemica."
Alfarinn fa rapporto sul viaggio verso Uppsala.
Noto Erik accanto a me intento a disegnare, mi fissa di continuo. Forse dentro di me so cosa sta facendo, l'ho visto sul diario.

" Erik, pensi che oggi andremo nel Valhalla?"

" Il nostro destino è quello di combattere in eterno, Ragnarr. Voglio solo che i nostri figli si ricordano di noi in futuro."

Erik mi passa il suo foglio, e ho la possibilità di vedere quel disegno. Il disegno di Ragnarr da Maestro degli Occulti che ho trovato nel suo diario.

"Grazie, Erik."
Gli faccio un sorriso, e dall'alto sento Vedrfolnir che si posa sull'albero della nave.

Siamo arrivati ad Uppsala, il grande villaggio con il bosco sacro che protegge il Tempio degli Dei.

La città è piena di persone che sono accorse per i nove giorni sacri , dove ogni giorno verrà fatto un sacrificio umano agli Dei. Quello che mi sembra strano è il viso della gente, stanca, impaurita e triste.

Ci avviciniamo al tempio, e da subito veniamo investiti dalla sorpresa, capendo il perché del comportamento strano delle persone.
Sugli alberi che circondano il grande tempio d'oro ci sono nove corpi insanguinati, e a terra un massacro di altre decine e decine di corpi ammassati accanto all'entrata.

Ad aspettarci un armata di uomini vestiti di viole e verde con elmo a testa di serpente. Al centro lui, il mio obiettivo finale, sangue del mio sangue, Arnbjorn.

"E così sei arrivato, Maestro Ragnarr, Jarl di Lindholm. Sei cresciuto molto a livello di importanza, te ne do atto. Ma oggi assisterai insieme a me all'avvento di un nuovo Dio."

Arnbjorn si avvicina a me, venendoci incontro faccia a faccia.
Sorrideui, convinto di vincere e ascendere agli Dei. Ma io non glielo permetteró.

" Vieni con me, Ragnarr, entriamo nel Tempio, ti mostrerò il suo interno."
Arnbjorn si avvia verso il Tempio sacro, e poi alza una mano.

"Non attaccate gli Occulti se loro non fanno nulla, sarò molto crudele verso chi mi disobbedirà."
Guardo i miei sottoposti.

"Fate lo stesso con i Figli di Loki, fino a nuovo ordine."

Seguo mio fratello nel Tempio, alte mura grige e oro ci circondano, nel Tempio ci sono centinaia di incisioni runiche, tre grandi statue che raffigurano tre Dei. A destra c'è quella di Freyr, a sinistra quella di Odino e al centro quella di Thor.

" Sono curioso di sapere il perché della tua nomina a Jarl di quel postaccio che una volta chiamavo casa."
Arnbjorn si ferma al centro del Tempio, scrutando il pavimento.

"Mi è stata concessa la possibilità di regnare sulle persone che ci hanno visto nascere e crescere, amici e parenti che siano."

"Ebbene, il tuo amichetto di Viborg non lo avrà fatto per solo scopo di alleanza, come ben saprai."
Sorride Arnbjorn, mentre rasta qualcosa accanto ai suoi piedi.

"È diventato Re dopo la nostra alleanza, scoprirò in futuro i suoi intenti se sono malvagi."

" Sempre se ci sarà un futuro, fratello."

Arnbjorn estrae il suo Cubo d'oro, inserendolo nel pavimento sotto di noi che inizia a brillare di luce, la stessa energia sprigionata dal Frutto.

" Ora, Vento del Ragnarok, assisti alla nascita di Arnbjorn, un nuovo Dio. "

Il pavimento si apre in due, con alcune scosse che sembrano quelle di un terremoto. Dall'oscurità fuoriesce una luce, un piedistallo su cui è posato un oggetto che risplende di luce. La mia pelle vibra, come se un fulmine mi fosse caduto addosso.
I miei occhi stentano a crederci, le forme di quel manufatto sono di come narrano le leggende, inconfondibile, forgiato di un materiale diverso dal metallo, e lucente come la forza di più soli.
Arnbjorn si avvicina al piedistallo lucente brandendo il Cubo.

"Ed ecco a te fratello, il Mjolnir."

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