Da quel giorno non avevo messo più piede in quel locale, nonostante la tentazione fosse stata molto spesso così forte da risultare mostruosa, non avevo più visto quel ragazzo strano e non mi erano più capitate cose strane.
Si poteva quasi dire, insomma, che fossi tornato alla mia solita monotona vita di sempre...se non fosse stato per un solo, piccolissimo, dettaglio: i suoi occhi rossi continuavano a perseguitarmi. Ormai, ero arrivato ad un punto tale che li vedevo ovunque!Avevo pensato più volte di star impazzendo ma il giorno dopo, esattamente il quarto giorno successivo a quello in cui avevo scoperto quel locale maledetto, ebbi la conferma che non era così.
Avevo appena finito il mio turno serale di lavoro al bar, perciò mi incamminai per le vie quasi deserte, accendendomi una sigaretta per rilassarmi dopo aver passato una giornata stressante.
Pensavo solo alla gioia che avrei provato nel tornare a casa e godermi un bel bagno caldo e rinvigorente quando i miei occhi furono, improvvisamente, catturati da qualcosa.
Da un vicolo poco lontano si sentì provenire un baccano assurdo, come se qualcosa di metallico fosse caduto rumorosamente a terra con violenza.
Gettai la sigaretta, ormai terminata, e praticamente le mie gambe si mossero da sole verso la fonte di tutto quel frastuono.
Giunto di fronte al vicolo constatai che, effettivamente, a cadere a terra era stato qualcosa di metallico: il coperchio di un bidone della spazzatura. Con la coda dell'occhio registrai il guizzo di qualcosa muoversi nell'ombra e, senza pensare, mi lanciai in avanti,inchiodando chiunque ci fosse con le spalle al muro. Non appena lo avevo toccato ero stato sicuro che si trattasse di un uomo.
Qualunque altra persona con un po' di sale in zucca avrebbe lasciato perdere ma non io, io volevo sapere perché quel tizio, chiunque fosse, si aggirava furtivo nell'ombra. Ero consapevole che fosse una curiosità malsana la mia, avrei dovuto farmi gli affari miei e tirare dritto per la mia strada ma semplicemente non ci ero riuscito. Andava a finire sempre così.
-Chi sei?- sibilai a denti stretti, il volto a pochi centimetri da quello dello sconosciuto che ancora tentava di liberarsi. Non appena udì la mia voce, però, si bloccò subito. Potei avvertire distintamente i muscoli del suo corpo contrarsi ed irrigidirsi sotto le mie mani, che lo tenevano immobilizzato.
Nel momento in cui alzò il volto mi pentii immediatamente di aver lasciato che la curiosità mi spingesse ad indagare: quegli occhi che tanto mi avevano tormentato in quei giorni erano lì, davanti a me, e mi fissavano tesi, agitati. Nelle iridi color del sangue non brillava più quella scintilla sfacciata e ribelle che vi avevo scorto al locale, il suo sguardo sembrava essere quasi sottomesso in quel momento. Attorno al collo pallido indossava ancora quella collana.
Perché non l'ha tolta se non la vuole? Non capisco...
-Lasciami- Fu poco più di un sussurro, il suo. Non si ribellava più come aveva fatto quel giorno, lo tenevo inchiodato al muro, utilizzando tutto il mio peso, e lui nemmeno stava provando a liberarsi.
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Black Angel - Anthem of dark
ParanormalOscurità, mistero, luoghi tetri e poco raccomandabili. Sam si imbatte in un locale avente tutte queste caratteristiche e ne resta, inevitabilmente, attratto, ammaliato. Axel lavora come ballerino proprio in quel locale, è un ragazzo straordinariamen...