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Era notte. Lo Slenderman stava strisciando nella casa di Masha. La afferrò con uno dei suoi tentacoli e la mise sul palmo della sua mano. Lei, per nulla spaventata, gli chiese chi era. Lui la inglobò nella sua la pancia e si accartocciò su se stesso come una pallina di carta stagnola.
Masha, ormai adulta (non chiedetemi come abbia fatto a salvarsi), era sdraiata in un lettino d'ospedale. Ad un certo punto sparò un bambino dall'ombelico, che atterrò in braccio all'infermiera, già bello pulito e grassoccio. Dapprima il bambino spalancò gli occhi sbalordito, poi sorrise felice all'infermiera.
Una piccola sequenza i cui il bambino, avvolto in una coperta azzurra, cresce fino a diventare un giovanotto dinoccolato...
Seduto in una sala d'attesa, il ragazzo aspettava preoccupato. Ad un certo punto un infermiere uscì da una stanza, annunciandogli che era diventato padre. Il ragazzo esultò felice, ma poi esclamò "Aspetta...ma da quel gatto che l'ha violentata l'altra sera?".
Mentre una pallina sbatteva in un flipper ghiacciato, la voce fuori campo del ragazzo disse "Eh sì...la nostra famiglia da allora subì frequenti attacchi dello Slenderman..."N
Nello stile del videogioco, il ragazzo si ritrovò in una montagna innevata, ed era pieno giorno. Intorno era costellato di cespugli. E lo Slenderman camminava solennemente in giro. Un controller invisibile guidava il ragazzo, che ansimando si nascondeva tra i cespugli, mentre una musica angosciante suonava ogni volta che si avvicinava troppo allo Slenderman.
A quel punto mi sono svegliata perché avevo ansia.
