Un incontro inaspettato

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Che idea ridicola organizzare un ballo per San Valentino! Ero circondata da troppi cuori e troppo amore, non ero abituata a tutto questo volersi bene. Ma così avevo deciso di fare e avevo preteso che tutto fosse perfetto perché Adrien doveva capire che sotto lo strato di ghiaccio che mi ero costruita in questi ultimi anni, c'era ancora la tenera Chloè che aveva conosciuto da bambino. Speravo di colpire il mio amico d'infanzia e di far breccia nel suo cuore, ma lui era innamorato di un'altra. Non se ne rendeva conto, ma eccolo lì con gli occhi a cuoricino intento a guardare meravigliato Marinette. Volevo essere io quella ammirata così da lui! Non dovevo perdere l'unica persona che conosceva la vera me.

Ed ora eccomi qui sconsolata e abbattuta, seduta su uno dei divanetti, in disparte da tutto e tutti. Stasera ho realmente capito quanto sia ridicola la mia vita, piena di oggetti ma carente di affetto: sono veramente sola. Ma è giunto il momento di accettare che per Adrien provo solo un sentimento di amicizia fraterna, nient'altro. Osservo quei due che si guardano, si cercano e mi si scalda il cuore. Dovrei essere arrabbiata o triste perché lui non mi ama, invece voglio solo che Adrien sia felice. Ho bisogno di una boccata d'aria, decido così di salire in terrazza per qualche minuto. Sono le 23:45, la festa sta anche per finire visto che domani c'è scuola.
Prendo il cappotto, entro in ascensore e una volta giunta al tetto, esco nella fredda sera di metà febbraio. Mi godo la tranquillità della terrazza dell'hotel, il mio buen retiro. Intanto rifletto su me stessa e sulla mia vita: a parte il caro Adrien non ho un vero amico, ma la colpa è anche mia perché tengo la gente a distanza. Degli altri non so mai se fidarmi: ho paura di venir messa in disparte, usata solo per il mio cognome o giudicata come una debole. Ho creato questa corazza di ghiaccio per allontanare tutti, però è brutto essere soli, non avere affetti e non poter aprire il proprio cuore con qualcuno.
Gli unici momenti in cui sono veramente felice è quando grazie al mio kwami Pollen divento Queen Bee e collaboro con altri cinque supereroi di cui però ignoro le vere identità. Invece per una mia impulsività tutta la nazione conosce la doppia vita di Chloè-eroina, ma i "colleghi" hanno saputo perdonarmi questa mia pessima mossa. Adoro far parte di un team, mi da grosse soddisfazioni personali e mi fa sentire indispensabile. Loro sono i miei amici part-time perchè purtroppo li vedo solo in caso di necessità. Insieme siamo una forza, siamo imbattibili. Quanto mi mancano... Sono settimane che Papillon non ha più messo in pericolo le vite dei parigini e quindi non ho avuto occasione per incontrare i miei cinque compagni. Chissà cosa staranno facendo in questo momento...

Appoggiata alla balaustra barocca ammiro il panorama, quando all'improvviso sento l'ascensore giungere al piano. Non mi volto quando la porta si apre, convinta sia Jean-Coso e indispettita per l'interruzione dico "Jean-Luc puoi tornare giù. Sto solo facendo una pausa, vai".
Nessuna risposta, a parte un risolino. Mi volto e la figura che vedo non è il mio maggiordomo, ma un ragazzo mai visto prima. Di sicuro non è in classe con me e non mi sembra di averlo incrociato nella mia scuola. Oddio! Se è un malintenzionato? Lo guardo attentamente, a parte il look a mio parere "strano", ha un viso bellissimo e due occhi splendenti.
Con finto tono sprezzante esclamo "Non voglio essere disturbata, grazie" e gli indico l'ascensore.
"Sono solo salito qui per bere una birra in pace. Resto solo qualche minuto".
Una persona irrompe nella mia tranquilla pausa e non so per quale motivo, mi sorprendo ad accettare la cosa. Confusa torno a guardare le luci della città. Ma la presenza alle mie spalle mi disturba, così mi volto a guardarlo nuovamente. Riesco a vedere i bellissimi occhi azzurri luminosi mentre osserva il panorama.
Ad un certo punto mi dice "Bella vero?"
Mi riprendo dai miei pensieri ed esclamo "La adoro", piano piano lui si avvicina e si mette di fianco a me ad ammirare Parigi.
Riprende poi a parlare: "Questo è il momento che preferisco della giornata: molti vanno a dormire ma la città resta sveglia e si illumina per noi nottambuli"
"E' vero" lo dico con tono sognante, poi mi ricompongo "Ma io non sono una nottambula, è assolutamente ridicolo non dormire, non fa bene al fisico, soprattutto al mio adorabile faccino" Fa una smorfia e dice "Ma quante volte ripeti "assolutamente ridicolo" in un giorno?" ridacchia e aggiunge "Ma hai ragione, il tuo faccino è veramente adorabile".
Arrossisco, queste parole mi scaldano il viso... oddio cos'è questa sensazione? E' il primo complimento che ricevo da tempo, non sono abituata.
Balbetto "Gr-grazie... Ho iniziato da piccola a dirlo per qualsiasi cosa che non fosse di mio gradimento e ormai è un'abitudine per me"
"Stavo scherzando, non ti devi giustificare con me" ed ecco di nuovo quel sorriso che mi scioglie dentro.
"Ah... è che... no nulla"
Mi ricompongo, non posso permettere a questo sconosciuto di capire le mie insicurezze, non voglio apparire come una fragile ragazza con lacune affettive. Una pausa di silenzio e poi è lui che riprende a parlare: "Allora, dimmi un po', cosa ci fa la principessa del castello quassù da sola?"
"Non sono la principessa, sono la regina" e per la prima volta, dopo tanto, scoppia a ridere di gusto. Continuiamo a parlare della nostra città per un tempo indefinito.
Coglie il mio improvviso buonumore e continua "Sai questo posto è l'ideale per fare yoga: la pace, la vista mozzafiato, nessun scocciatore in giro... a parte il sottoscritto che ha interrotto la tua meditazione" e sorride.
"Io pratico yoga da anni, ho un maestro personale che viene qui due volte la settimana. Sono brava!"
"Voglio proprio vedere di cosa è capace Chloè Bourgeois... Ti sfido a chi rimane più tempo in equilibro nella posizione dell'albero"
"Perché no?" e lo guardo con aria di sfida.
"Ok, signorina, mi faccia vedere cosa sa fare. Al mio tre in posizione. 1, 2, 3!"
Entrambi guardiamo in avanti e restiamo in equilibro il più possibile. Ma che sto facendo? Sono qui in questa ridicola posizione con un ragazzo al mio fianco. Oddio... ragazzo... qui... mi vede fare yoga... posizione ridicola... Ed ecco che ad un certo punto inizio a pendere verso destra andando verso di lui. Ma con rapidi movimenti mi prende al volo prima che voli in terra. I nostri sguardi si incrociano ed io arrossisco (di nuovo).
Interrompe questo incrocio di sguardi commentando con "Ho vinto io" e scoppiamo a ridere, rendendomi poi conto di essere ancora tra le sue braccia. Mi ricompongo, mi stacco da lui e mi schiarisco la voce "Oddio che ore sono? Dovrei tornare alla festa"
"A dir la verità è mezzanotte e mezza, la festa è già finita da mezz'ora. Io e i miei amici abbiamo smesso di suonare e così sono salito qui in terrazza a bermi una birra"
"Ah quindi eri uno della band?"
"Al suo servizio signorina. Spero che la musica sia stata si suo gradimento"
"A dir la verità avevo la testa altrove, non sono stata una buona padrona di casa. Ma almeno so di aver organizzato un'ottima festa, vedevo la gente divertirsi. Ho fatto la mia bella figura" "Assolutamente"
"Hai appena detto "assolutamente" " e scoppiamo di nuovo a ridere.
Non ricordo il tempo di essermi divertita così tanto con una persona che non conosco.
"Ti ringrazio per la chiacchierata di stasera, mi sono divertita molto ma gli ospiti... forse dovrei..." e con malavoglia indico l'ascensore.
"Giusto, va a salutarli" sembra dispiaciuto ma poi aggiunge "Non è che per caso il tuo adorabile faccino ha voglia di farmi ancora compagnia una di queste sere?"
Mi sta chiedendo di uscire?! Le guance vanno in fiamme, non sono abituata a queste proposte, non sono abituata a qualcuno che si interessi a me.
Sto per rispondere quando arriva Jean-coso e mi dice "Signorina Chloè i suoi ospiti se ne sono già andati, ho riferito che lei era già a dormire"
Stizzita per l'interruzione e per la trovata di Jean-Claude dico "Che cosa? Chissà cosa penseranno... Vai, hai già fatto abbastanza. Buonanotte"
Il maggiordomo se ne va e io devo comunque rispondere a questo ragazzo. La sua proposta mi ha stravolto, mandandomi in confusione. Mi volto, lo guardo e perdo l'uso della parola.
Sono una supereroina, devo darmi un contegno!
Oddio supereroina... Ecco che nella mia testolina fa capolino un'idea che potrebbe essere pessima ma al tempo stesso affascinante. Così dico "Senti, ti va di continuare questa serata?" "Ma il tuo staff ti fa uscire a quest'ora?"
"Ma io non voglio uscire dalla porta..."
Prima ancora che possa dire una parola, tiro fuori il Miraculous dell'ape, un pettinino che tengo nascosto tra i miei capelli e pronuncio le parole magiche: "Pollen trasformami".
Eccomi in versione Queen Bee con lui che mi guarda estasiato, così dico "Allora ci facciamo un giro sopra Parigi?"
"Certo mia regina"
Rido e dico "Allora... Oddio ma come ti chiami?"
"Luka"
Ci guardiamo, mi tende la mano, ma io allungo il braccio per poterlo abbracciare e portare con me in giro per la città. Sorrido, lancio la mia trottola e con un balzo siamo sul tetto di un altro palazzo. Avrò fatto una cavolata ma sento che è la cavolata più emozionante della mia vita. E capisco che un po' di ghiaccio si sta sciogliendo dal mio cuore.

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