Prologo

167 8 16
                                    


"è il primo giorno di scuola e ne ho già abbastanza" Audrey chiude il suo armadietto con uno schiocco e sospira teatralmente

Ashley, la più timidi di noi tre, stringe con una mano i suoi libri al petto "Anch'io sono già stufa, ma guarda il lato positivo, la scuola è piena di ragazzi fighi e poi è il penultimo anno" la sua voce è leggera, come quella di una bambina, e i suoi grandi occhi azzurri sopra alle guance rosse paffute accentuano ancora di più la sua figura minuta.

Mi infilo fra le mie due migliori amiche e ci dirigiamo verso l'uscita. Il primo giorno di scuola è andato, per fortuna.
Ci bastano pochi minuti per raggiungere il cancello, dove una massa di studenti si è già radunata per festeggiare la fine del primo giorno di scuola; Appoggiato al muro proprio fuori dall'istituto sorgo subito una figura familiare, alta, muscolosa, con una chioma mora e due occhi grandi verdi.

Justin Smith sta ridendo a qualche battuta di uno dei suoi amici, che sono intorno a lui, mentre con il braccio stringe a sé la sua ragazza, Avril Stewart.

Justin è il tipico ragazzo figo dei film: quaterback della squadra di football, fidanzato della ragazza più bella dell'istituto e leader indiscusso di tutta la scuola; E' il sogno di tutte le ragazze e confesso che anch'io al primo anno ne ero attratta, ma la verità è che è solo un pallone gonfiato, presuntuoso e arrogante, convinto di essere al di sopra di tutto e tutti.

"Non mi dispiacerebbe avere Justin come fratello" Audrey ridacchia spingendomi.
Eh si, Justin Smith è il mio fratellastro, perché mio padre ha avuto la grande idea di innamorarsi di sua madre, dopo averla conosciuta durante un'assemblea.
Ovviamente nessun componente dell'istituto è a conoscenza della nostra situazione familiare, eccetto le mie due migliori amiche.

"beh io mi accontenterei anche di Aaron e Evan, guarda che fisici" Ashley si unisce al commento di Audrey, e tutte e due si voltano verso i tre ragazzi guardandoli con occhi sognanti.
Alzo gli occhi al cielo e tiro a ognuna uno schiaffo in testa.

"Justin non è mio fratello" sbuffo e do una veloce occhiata ai suoi migliori amici; Aaron batte il cinque a Evan mentre prende in giro Justin, poi si passa una mano tra i corti capelli biondi impiastricciati di gel, mentre Evan ride scuotendo la chioma castana.

Sono come i tre moschettieri, nessuno va in giro se non ci sono gli altri due.

"vi va se andiamo a fare shopping al centro commerciale?" beh lo shopping non si rifiuta mai, quindi accettiamo subito.




Dopo quattro ore finalmente torno a casa con i sacchetti stra pieni di vestiti, forse ho esagerato, ma d'altronde i vestiti non bastano mai; Apro la porta con la mano libera e mi trovo davanti mio padre con un grembiule, con quel coso addosso è piuttosto ridicolo, non riesco a trattenere una risata e lui alza gli occhi al cielo venendomi incontro
"Amore finalmente sei tornata, ti ho preparato le lasagne" mi abbraccia sorridendomi, mio padre è sempre molto affettuoso con me, anche se non passiamo molto tempo insieme a causa del suo lavoro, visto che è un contabile.

Sicuramente mi deve dire qualcosa, altrimenti non avrebbe cucinato, soprattutto il mio piatto preferito.

"mi devi dire qualcosa?" corrugo la fronte aspettando una risposta, è un gesto che compio spesso quando sono nervosa, l'ho ereditato da lui.

"Volevo solo avvertirti che sta arrivando Annabel con il figlio, così ceniamo insieme, quindi vai a prepararti" Stanno insieme da poco più di un anno, lei non veniva spesso a casa mia oppure se veniva non portava quasi mai il figlio, ma in questo ultimo periodo vengono spesso, io e Justin abbiamo capito che nascondono qualcosa, ma abbiamo lasciato perdere, primo o poi ci diranno di cosa si tratta.
Quando vengono qui io e Smith non parliamo quasi mai, tranne lo stretto necessario durante cena, per accontentare i nostri genitori, ci odiamo a vicenda, anzi più che altro io lo odio, lui non mi calcola nemmeno, si è accorto di me solo grazie al rapporto dei nostri genitori, vado da quattro anni nella stessa scuola e non mi ha mai notata, ma sinceramente meglio così.

I love my brotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora