Un casino stupendo

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Giorno 1



"Spingere!"



"Andre, visto che non hai fatto niente, renditi utile e ordina la cena!"

Rombo ridacchia sotto i baffi appoggiandosi al povero Giulio che sta cercando di riprendere fiato dopo le ultime ore passate a sistemare scatoloni. In realtà Einar non ha molte cose, e con l'aiuto dei ragazzi e qualche viaggio in ascensore, nel giro di poco sono  riusciti a mettere a posto quasi tutto: i vestiti nell'armadio, i suoi libri e i CD sulla mensola accanto alla TV, le foto ed il premio di Sanremo Giovani sul pianoforte. Ecco, il pianoforte, quello sì che ha dato loro da fare, ma con un po' di pazienza, lo hanno portato su e posizionato nel salotto di Filippo.

Einar riemerge dalla cucina con delle birre fresche.

"Propongo un brindisi" esclama,facendo scontrare la propria bottiglia con quelle di Lori, Ale, Giulio e Rombo, tutti seduti in modo scomposto sul divano. Filippo vedendolo lì in piedi, lo trascina sulle sue ginocchia, sulla poltrona, poi appoggia il mento sulla sua spalla.

"Alla nuova vita di Ein!"

Einar sorride imbarazzato, aggrappandosi inconsciamente alla mano di Filippo, blandamente posata sul suo stomaco in un mezzo abbraccio.

"Grazie ragazzi! Siete stati davvero preziosi. Giuro che quando troverò casa, chiamo una ditta di trasloco!", scherza buttando giù un sorso di birra.

"Non ce ne sarà bisogno. Tu resti qui con me"

"Fili non posso piazzarmi a casa tua a tempo indeterminato", spiega allora il cubano, il viso colorato di un sorriso tenerissimo, davanti al quale Filippo si incanta, facendo alzare gli occhi al cielo a Lori.

"Sai, Einar, il tuo caro amico Fili è un vero fifone. Scommetto che ti ha chiesto di dormire nel lettone con lui", interviene allora Ale, calcando con particolare enfasi quel soprannome al miele.

"Ein è abituato a dormire con me. Lui non è stronzo come voi!"

Lori osserva   Filippo posare un bacino sulla tempia di Ein, per poi spiaccicare la guancia contro la sua: con quei due sotto lo stesso tetto, gli verrà il diabete!





Giorno 3

"Pronto?"

Filippo si strofina gli occhi trattenendo a malapena uno sbadiglio, mentre sua madre lo saluta entusiasta dall'altra parte del telefono. Einar gli lascia una carezza  sulla spalla nuda, prima di mettersi in piedi stiracchiandosi e lasciandolo solo in camera. Hanno passato gli ultimi due giorni nel lettone a dormire ancora tramortiti dal jet-lag e dal trasloco. Si sono alzati giusto per mangiare (cibo rigorosamente ordinato e consegnato a domicilio!) e per andare in bagno, per il resto, si sono dati ad una maratona di film Disney.

"Tesoro ci sei?", lo richiama sua madre.

"Sì scusa...ci sono, dimmi tutto!"

"Beh, volevo sapere come state tu ed Einar. Avete finito con il trasloco?"

Patrizia ha visto Einar solo in qualche occasione ma lo ha adorato sin dal primo momento, tanto da chiedere sempre sue notizie a suo figlio, durante le loro telefonate. Filippo sorride sentendola così preoccupata per entrambi, gli dà conforto il pensiero che la sua famiglia abbia preso così tanto a cuore Einar. Dovrebbe essere sempre così, dovrebbe essere sempre circondato da persone che tengono a lui, pensa tra sé e sé, mentre sua mamma lo aggiorna sulle ultime novità.

Quando la chiamata termina, Filippo raggiunge Einar in sala, trovandolo chino a terra con l'aria tremendamente concentrata.

"Come si accende questo dannato coso?", si lamenta indicando il robot aspiratutto.

Un imprevisto ... come noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora