Una questione di sguardi

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[Attenzione! LEMON! LEMON! SUPER LEMON! Non ci sono andata leggera, quindi siete avvertiti! E' molto molto esplicito! Non vi piace, non leggete!

Avevo voglia di un po' del mio birdie boy preferito, quindi eccovelo servito. Non c'è abbastanza amore per questo uccellino oscuro.]

Le note della chitarra si estendevano per l'area comune con un riverbero quasi ipnotico. Seduta al tavolo da pranzo, con i tuoi compiti ormai dimenticati davanti, fissavi il tuo compagno di classe che accordava lo strumento per il concerto del festival.

I tuoi occhi scivolavano incantati sulle lucenti piume color ebano, sui magnetici occhi rossi, sul becco giallo incurvato sulla punta, che avevi sempre trovato adorabile, e giù per le braccia leggermente muscolose lasciate scoperte dalla t-shirt che indossava, fino alle lunghe dita affusolate delle sue mani, che pizzicavano delicatamente le corde della chitarra.

Tokoyami Fumikage non era particolarmente alto, ne particolarmente forte, rispetto ad altri compagni di classe, e i suoi modi oscuri allontanavano la maggior parte delle persone, ma per te non poteva esistere essere umano più attraente.

Non ti importava che con il becco fosse difficile baciarlo, o almeno così immaginavi, o che la sua testa non fosse umana. In quel momento la tua attenzione era più diretta verso le sue dita. Ti chiedesti cosa altro sapesse fare bene oltre a suonare la chitarra, con quelle lunghe dita agili. Un brivido ti attraversò mentre il tuo cervello partoriva un ipotesi molto poco innocente.

Come se avesse captato i tuoi pensieri maliziosi su di lui, Tokoyami ti lanciò un'occhiata e quando i suoi occhi cremisi incontrarono i tuoi ti trovasti incapace di distogliere lo sguardo. Le sue iridi rosse attraevano il tuo sguardo come una calamita, mentre venivano attraversate da un lampo di sorpresa.

Inclinò la testa di lato, incuriosito, come a porti una domanda silenziosa.

Solo allora ti accorgesti di starlo fissando.

Con il viso in fiamme riportasti l'attenzione sui compiti, o meglio facesti finta di farlo, mentre il tuo cervello era ancora molto consapevole del fatto che stava continuando a fissarti. 

Dopo qualche istante sentisti un delicato tonfo, che indicava chiaramente che lo strumento era stato depositato, dopodiché dei passi felpati si avvicinarono fino a che la maglietta nera e i jeans scuri di Tokoyami apparvero nella tua visione laterale, mentre si appoggiava con il sedere al tavolo proprio accanto a te, con le braccia incrociate e sempre quell'adorabile sguardo curioso.

"C'è qualcosa che vorresti dirmi, [Nome]?" chiese.

Il tuo cuore saltò un battito sentendo il tuo nome detto con quella sua voce roca e bassa che ti surriscaldava ogni singola volta che la sentivi.

Tokoyami non ti aveva mai chiamata per nome prima.

"N-n-no" balbettasti, senza avere il coraggio di alzare lo sguardo.

"Perché non mi guardi, [Nome]? Poco fa lo stavi facendo...piuttosto intensamente" continuò.

Non c'erano scherno o divertimento nel suo tono, era serio e composto come sempre.  Ti trovasti a chiederti cosa esattamente volesse.

"M-mi dispiace...n-n-non intendevo...su-suoni molto bene" rispondesti, cercando di toglierti da quella situazione imbarazzante.

Le sue dita morbide ti sfiorarono il mento, mentre indirizzavano il tuo viso nella sua direzione.

Quando i vostri occhi si incontrarono nuovamente rimanesti paralizzata. Non riuscivi a dire nulla, o a muoverti, o a respirare, quasi. Ti stava guardando così intensamente che pensasti per un secondo potesse vederti l'anima.

Tokoyami x Reader lemon One- Shot ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora