Capitolo 1

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•Kylie's POV•

Appena atterrata a Los Angeles, dopo un viaggio di 20 ore con uno scalo a Parigi, l'unica cosa di cui avrei realmente bisogno sarebbe di una doccia e un letto.
Purtroppo però dopo aver recuperato le mie valigie non mi resta altro che chiamare Alexander, Alex per gli amici, e dirgli di interrompere le sue prove in garage per venirmi finalmente a prendere.
Come potete intuire è stato lui, il mio migliore amico, a convincermi a commettere la follia di trasferirmi dall'altra parte dell'oceano e, per non farmi mancare nulla, ha pure avuto la brillante idea di trascinarmi appena atterrata ad un falò in riva al mare.
Per farvi capire ho qualcosa tipo due ore per prepararmi psicologicamente e fisicamente per una festa in puro stile statunitense: tra giovani arrapati, alcool, fumo, gente estranea, musica e jet-lag... mi farò di certo ripagare obbligandolo ad accompagnarmi a scuola in auto domani!

Tra i miei mille pensieri esco dalla porta principale del Los Angeles International Airport trascinando le mie due valige nere rigorosamente ricoperte di sticker di tutti i luoghi che ho visitato in questi anni.
In lontananza lo vedo, sempre perfetto il mio biondo italiano. Senza pensarci due volte gli corro in contro e gli salto addosso stringendolo forte.

Alex: "Dio mio piccina quanto tempo, saranno mesi che non ci vediamo e sinceramente pensavo che non saresti mai uscita da quella porta! Ho così tante cose da raccontarti e posti da farti visitare che probabilmente tra qualche giorno mi manderai a fanculo e sarai già su volagratis.it a cercare il biglietto di ritorno per Milano. Pregando Papa Francesco che tuo padre non si accorga del tuo ritorno in Italia, perché sarebbe capace di ammazzarti e mandarmi le tue ceneri per posta per quanto gli ho scartavetrato le palle per farti venire qui."

Kylie: "Parli troppo Alex, tieni a freno la lingua, risparmiala per stasera che ti servirà, tanto non ti sbarazzerai di me facilmente! Ah vedi di preparare una di quelle tue camice fighe per sta sera perché devi contribuire al mio outfit da falò. E se qualcuno dovesse far domande tu sei mio fratello più grande e io sono mezza suora, non voglio gente appiccicata per stasera."

Alex: "sempre la solita, non saresti la mia migliore amica se non fossi così asociale.
Comunque tranquilla, ho già pronta la camicia perfetta da prestarti stasera: bordeaux a quadretti sfumata.
Ah, poi ovviamente ho un po' di gente da presentarti ma vedrai, ti ci troverai bene."

Kylie: "seh... fingerò di crederti belloccio dagli occhi verdi"

Alex: "dai invidiosa dei miei occhi comincia a lasciare le tue cose nella mia camera al campus fino a domani quando ti daranno le chiavi della tua."

Kylie: "Tu mi stai dicendo che devo passare la notte nella tua confraternita..? Ma è una cosa legale questa?"

Alex: "Ovvio! Credi non sia legale ospitare la propria sorellina in camera per una notte? Poi stai tranquilla che non sarà molto il tempo che passeremo lì, è già bello che non ti porto direttamente a scuola domani. Sempre se ne esci viva dal falò del 31 agosto"

Kylie: "Ricordami di darti fuoco al falò nel caso dovessi dimenticarmene."

Alex: "Dai scema, scendi dall'auto che siamo arrivati."

Davanti a me vedo una struttura immensa, la confraternita dei ragazzi. È proprio identica a quella che si vede nei film per teenager, solo a guardarla mi viene da ridere e giuro che se non ci fosse il biondo con me sarei già scappata in un qualche parco a fare la barbona.
Entrati nella confraternita l'odore di ormoni maschili si fa sentire e se non fossi stata male sull'aereo potrei giurare che la nausea che provo al momento è a causa dell'odore di sudore di ragazzi del college.
L'unica cosa a cui non avrei mai potuto pensare è il compagno di stanza di Alex...

Fidati ancora di me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora